daniela santanche dimissioni - frasi osho vignetta

LA PITONESSA NON MOLLA LA POLTRONA – DANIELA SANTANCHÉ, DA CORTINA D’AMPEZZO, SI DICE “TRANQIUILLA COME AL SOLITO” DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO NEL CASO VISIBILIA. MA ASPETTA DI INCONTRARE FACCIA A FACCIA LA DUCETTA: “FACCIO IL MINISTRO PERCHÉ HO LA FIDUCIA DI MELONI. SARÀ LEI A DECIDERE” – SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO, SCENARIO CHE TIREREBBE IN BALLO INEVITABILMENTE IL GOVERNO – LA FREDDEZZA PUBBLICA MOSTRATA IERI DA FDI, E I NEMICI INTERNI AL PARTITO

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

daniela santanche

Nel giorno dello scompiglio giudiziario che fa ondeggiare la sua poltrona a Roma, Daniela Santanchè è nella sua casa di Cortina d’Ampezzo. «Tranquilla, come al solito», risponde a chi la sente al telefono. Tanto si aspettava la decisione del gup sul filone che ora la vede imputata per falso in bilancio, che aveva lasciato gli uffici del ministero la notte di giovedì, montando su un treno per Milano.

 

[…]  Però nelle confidenze che trapelano dopo la tegola giudiziaria, per quanto attesa, si nota anche un sottile, ma significativo, cambio di linea. Non dice più, Santanchè, «vado avanti», anche col fardello del rinvio a giudizio sulle spalline degli abiti animalier.

 

daniela santanche giorgia meloni

Quella era la linea della vigilia, rivendicata alla festa di Atreju un mese fa, ma ancora prima, a inizio ottobre, alla kermesse dei parlamentari meloniani in un resort extralusso di Brucoli, nel siracusano. Ora invece agli interlocutori Santanchè offre questa riflessione: «Faccio il ministro perché ho la fiducia di Meloni. Sarà lei a decidere».

 

Mentre scambia messaggini con Matteo Salvini, che le esprime vicinanza via Whatsapp, e pure Antonio Tajani le gira la nota di FI che le accorda la «fiducia» azzurra, Santanchè aspetta di vedersi faccia a faccia con Meloni. Un rendez-vous, forse finale, tra due amiche che si conoscono da una vita. Meloni la chiama da anni affettuosamente “Dani”.

 

daniela santanche videomessaggio di fine anno 1

E proprio con “Dani”, “Giorgia” aveva parlato di persona delle grane giudiziarie alle viste la settimana scorsa, così raccontano diverse fonti qualificate di governo, a margine del consiglio dei ministri del 9 gennaio, una manciata di ore dopo la conferenza stampa in cui la premier aveva risposto a una domanda sul rinvio a giudizio della sua senatrice, all’epoca solo ipotizzato, rispondendo in modo interlocutorio.

 

Santanchè, anche nell’ultimo faccia a faccia, si era detta tranquilla. Sostenendo che il rinvio sul falso in bilancio c’era da aspettarselo, visto come si erano svolte le udienze, e che comunque riguarda la sua pregressa attività di imprenditrice e non avrebbe nulla a che fare col governo.

 

Discorso diverso — la ministra è la prima a saperlo — un eventuale rinvio a giudizio per truffa ai danni dell’Inps, cioè dello Stato, scenario che tirerebbe in ballo inevitabilmente l’esecutivo, che le finanze pubbliche le amministra. Per quello farebbe un passo indietro di suo, Santanchè. Ma su quel filone da mesi va ripetendo, in privato, di essere convinta che la questione si risolverà positivamente.

 

GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO

E dunque se superasse lo scoglio di questo primo rinvio sul falso, magari con la competenza sulla truffa spostata da Milano a Roma (la decisione della Cassazione è attesa il 29 gennaio) andrebbe in onda tutto un altro film. Resterebbe in sella.

 

Ma la freddezza pubblica mostrata ieri da FdI, al contrario degli alleati, non può non essere una spia. Il segnale che la sua vicenda politica al governo potrebbe chiudersi molto prima della seconda decisione del gup. In FdI, un personaggio come Santanchè conta diversi nemici interni.

 

Specialmente nelle regioni in cui dà le carte, come in Lombardia, di sponda con Ignazio La Russa, con cui si sente di continuo. Tanti colleghi di fiamma ambiscono al suo incarico o comunque pensano che con un giro di poltrone (ci sono pure tre uffici da sottosegretario da assegnare) potrebbero ritagliarsi un posto al sole.

ignazio la russa daniela santanche 2003

 

È insomma l’ora dei veleni, dei calcoli spregiudicati, delle partite personali fra i colonnelli di via della Scrofa. Ecco perché l’ultima trincea della ministra è il suo legame personale, diretto con Meloni. «Finché Giorgia vuole io resto». Non teme dispiaceri, ma forse inizia a metterli in conto.

daniela santanche balla al ristorante el camineto di cortina d ampezzo 4ignazio la russa e daniela santanche al concerto di elton john nel 2003daniela santanche balla al ristorante el camineto di cortina d ampezzo 2

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...