FANTASTICO! IL VATICANO CONFERMA PASSAPORTO PER BRIAMONTE

1. IOR:P FANTASTICO! IL VATICANO CONFERMA PASSAPORTO PER BRIAMONTE


ADRE LOMBARDI,PASSAPORTO DIPLOMATICO BRIAMONTE PER MISSIONI
(ANSA) - L'avvocato Michele Briamonte, consulente dello Ior per lo studio legale Grande-Stevens, «ha un passaporto diplomatico della Santa Sede per le volte in cui va all'estero» per questa sua consulenza. Il passaporto diplomatico «vale per le missioni all'estero ma in Italia non garantisce nulla, nessuna particolare iummunita»`.

Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se il consulente avesse potuto avvalersi di qualche immunità e rifiutare perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. La vicenda è stata sollevata da un articolo dell'Espresso

2. MONSIGNOR LUCCHINI E IL CONSULENTE IOR, GIALLO A CIAMPINO
Maria Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Incidente diplomatico con il Vaticano? O banale controllo di polizia sui passeggeri di un volo privato? A fine febbraio la Guardia di Finanza ha fermato all'aeroporto di Ciampino monsignor Roberto Lucchini e l'avvocato Michele Briamonte. «Il primo - riferisce il "lancio" del settimanale L'Espresso - è uno dei collaboratori più fidati del Segretario di Stato Tarcisio Bertone, mentre il legale è partner dello studio torinese Grande Stevens». L'articolo del settimanale rivela che «Briamonte e Lucchini si sono opposti alla perquisizione esibendo entrambi un passaporto diplomatico vaticano» visto che Briamonte è da anni consulente dello Ior.

Dopo contatti telefonici con l'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, «l'avvocato e il monsignore hanno potuto lasciare l'aeroporto senza aprire ai militari le loro borse». In effetti, monsignor Lucchini è un giovane diplomatico vaticano, uno dei due segretari di Bertone, e come tale ha il passaporto diplomatico. L'avvocato Briamonte è partner dello studio Grande Stevens, e in questa veste è stato «delegato» dallo studio professionale torinese (che ha tra i suoi clienti la famiglia Agnelli e il Vaticano dai primi anni Ottanta) come consulente legale dello Ior, la cosiddetta banca vaticana.

Briamonte ha un passaporto diplomatico della Santa Sede (forse più propriamente un passaporto di servizio) per poter effettuare missioni all'estero per conto dello Ior. Ma si tratta di un documento che non gli concede nessun tipo d'immunità in Italia, essendo l'avvocato cittadino italiano. «Occorre molta fantasia per trasformare un normale controllo doganale in un caso diplomatico», ha dichiarato Briamonte, smentendo quella che viene definita come una «malevola versione di un fatto accaduto all'aeroporto di Ciampino».

«I bagagli miei e di monsignor Roberto Lucchini, che viaggiava con me», dice l'avvocato Briamonte, «sono stati sottoposti a un normale controllo con cane poliziotto che, come riportano i verbali redatti dai militari operanti, veri fino a querela di falso, ha dato esito negativo. Non è mai esistito, dunque, alcun decreto di perquisizione dell'autorità giudiziaria», prosegue Briamonte.

«Dunque - conclude - nessun mistero né tantomeno nessuna relazione con il mio ruolo di consigliere di amministrazione del Monte dei Paschi». Briamonte da un anno è entrato nel cda del Monte dei Paschi, quando è diventato presidente Alessandro Profumo, al posto di Giuseppe Mussari, dopo l'inchiesta sull'acquisizione del banco Santander. La questione è complicata dal fatto che il Santander è ancor oggi rappresentato in Italia (e lo era anche quando Mps ha acquistato Antonveneta) da Ettore Gotti Tedeschi.

E Gotti nel marzo 2012 era ancora presidente dello Ior, che dovette lasciare alla fine del maggio successivo. Ebbene, Gotti nel suo memoriale, fatto trapelare sui giornali, ha puntato l'indice contro Briamonte come l'artefice della sua defenestrazione e addirittura possibile mandante di un progetto di morte nei suoi confronti.

Briamonte ha querelato Gotti. Ecco perché la storia di Ciampino ha assunto contorni degni di un giallo. Quanto a monsignor Lucchini non ha nulla a che fare con lo Ior e ha spiegato ai suoi superiori di aver accettato un passaggio sull'aereo di Briamonte perché rientrava a Roma da Torino dopo due giorni in famiglia in visita al padre malato. Era la prima volta che volava con un aereo privato. La prossima volta probabilmente userà il treno.

 

 

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