1- ESTATE 2005, IN 24 ORE LA PROVINCIA DI MILANO GUIDATA DA FILIPPO PENATI ACQUISTA DAL GRUPPO GAVIO PER 238 MILIONI (8,83 EURO AD AZIONE IL PREZZO PIÙ ALTO MAI PAGATO FINO A QUEL MOMENTO) IL 15% DELL'AUTOSTRADA MILANO-SERRAVALLE 2- UNA COMPRAVENDITA CHIUSA IN GRAN SEGRETO E IN GRAN FRETTA. I FUNZIONARI DELLA PROVINCIA PROTOCOLLANO E ARCHIVIANO I DOCUMENTI. ALCUNI SONO LÌ DA SEI ANNI, PRESSOCHÉ DIMENTICATI. RIPESCHIAMOLI, “RACCONTANO” PEZZI INEDITI DELLA VICENDA 3- PERIZIE POSTUME, LETTERE E ASSEMBLEE SPRINT E SOCIETÀ PUBBLICHE CHE CAMBIANO IMPROVVISAMENTE NOME E FUNZIONI (SENZA ASSEMBLEE STRAORDINARIE): UN’INCHIESTA PAZZESCA A PAG. 11 DEL‘’CORRIERECONOMIA’’, ANZICHÉ SUL “CORRIERE”. HAI VISTO MAI CHE LA LEGGA QUALCUNO CHE NON È UN FETICISTA DI BEGHE FINANZIARIE
Mario Gerevini per "CorrierEconomia" del Corriere della Sera"
Filippo Penati compra, Marcellino Gavio vende. Giorni di fuoco intorno all'autostrada dei milanesi in quello scorcio d'estate 2005. Vecchia storia ma tornata d'attualità : la Provincia di Milano che acquista dal gruppo Gavio per 238 milioni (8,83 euro ad azione il prezzo più alto mai pagato fino a quel momento) il 15% dell'autostrada Milano-Serravalle. Una compravendita chiusa in gran segreto e in gran fretta. I funzionari della Provincia protocollano e archiviano i documenti. Alcuni sono lì da sei anni, pressoché dimenticati. Ripeschiamoli, «raccontano» pezzi inediti di quella vicenda.
IL PATTO
L'antefatto è l'accordo contrattuale (patto di sindacato) con cui nel dicembre 2004 Provincia (37% di Serravalle) e Comune (18%) decidono di intraprendere la strada della quotazione in Borsa. Nel capitale, per il resto suddiviso tra molti enti pubblici lombardi e liguri, scalpita da anni il gruppo Gavio che raggiunge il 27%. Con queste premesse si arriva alla fase «calda».
LA LETTERA DI GIUGNO
Penati ha sempre detto: ho comprato da Gavio perché Albertini non ha dato seguito a una mia lettera. Ecco la lettera del 6 giugno 2005.
«Caro Sindaco, come ti era già stato preannunciato con una mia precedente nota, è intenzione di questa amministrazione rafforzare la propria partecipazione nella Milano Serravalle per il conseguimento dei propri fini strategici. Nel riconfermarti, quindi, la nostra disponibilità ad acquistare azioni della suddetta società di proprietà dell'ente da te amministrato, ti invito a fissare un incontro nel più breve tempo possibile, qualora foste disposti alla vendita, per concordare il prezzo e le modalità per la definizione dell'acquisto. Ricordo che la normativa vigente consente la vendita diretta tra enti pubblici di azioni societarie senza la necessità di indire una gara ad evidenza pubblica. In attesa di un tuo sollecito riscontro...».
Approccio generico. Oltretutto la Provincia in quel momento ha solo 20 milioni in cassa quindi la compravendita tra enti non si può fare. Analoga lettera viene inviata anche agli altri soci. Risponde solo Gavio, a sentire quel che afferma Penati.
Il 21 luglio, otto giorni prima di chiudere con Gavio, la Provincia affida alla Vitale & Associati un incarico «per l'assistenza... per il progetto di quotazione in Borsa della Milano-Serravalle». Tecnicamente è una «Determinazione dirigenziale» firmata dal direttore del settore Partecipazioni, Antonino Princiotta, ex segretario della Provincia, anch'egli indagato a Monza. La consulenza decorre dal 25 luglio, costo 80 mila euro. Non c'è traccia di altri incarichi.
IL 29 LUGLIO
Si arriva così al frenetico 29 luglio. Porta quella data il famoso e discusso «Contratto di compravendita azionaria tra Asam- Azienda Sviluppo Acqua e Mobilità ......» e tre società del gruppo Gavio. Asam?
Quel 29 luglio la Giunta della Provincia si riunisce (7 assenti su 15 in una seduta fondamentale per il futuro dell'ente) e la prima delibera (n. 588) è il via libera al pegno sulle azioni Serravalle a favore di Banca Intesa. Il contratto, proveniente dallo studio legale Pedersoli, era stato proposto 24 ore prima. Arriva in pochi minuti anche il timbro di «Regolarità tecnica» della ragioneria dell'ente.
Contraente per conto della Provincia è la controllata Asa spa che si occupa di ambiente e servizi idrici. Che c'entra con le autostrade? Nulla. à uno scoglio giuridico.
AGGIUNGI LA M
Ecco allora che scatta la seconda delibera (589) della Giunta per la modifica dello statuto dell'Asa. Facile a parole ma occorre un'assemblea straordinaria. Alle 13 del 29 luglio arriva il notaio Matarrese Pasquale e Penati Luigi Filippo presiede la riunione che cambia lo statuto e trasforma l'Asa (Azienda Servizi Acque) in Asam (Azienda Sviluppo Acqua e Mobilità ).
Dopo la straordinaria si fa anche l'ordinaria che nomina il nuovo consiglio di amministrazione che a sua volta si riunisce e prende la sua prima decisione: spendere 238 milioni per il 15% della Serravalle. Così contestualmente alla firma del contratto parte l'«ordine irrevocabile e incondizionato» a Banca Intesa «di pagare al venditore a mezzo bonifico» il prezzo pattuito. Tutto il 29 luglio.
CONSULENZA EXPRESS
Al termine di questa complessa procedura a incastri, arriva la consulenza dell'advisor Vitale. Arriva, si potrebbe dire, «a babbo morto». Il documento, firmato da Alberto Gennarini, dice che il prezzo è congruo. Porta la data del 29 luglio ma parla al passato («il prezzo pagato a Gavio...», «in data 29 luglio 2005 Asam ha acquistato...»). Cioè quel che è appena successo. Dunque alla Provincia serviva una «copertura» ex post più che una consulenza ex ante?
Poi l'8 agosto, quando l'operazione è chiusa e tutti sono in ferie, viene protocollata l'ennesima «Determinazione dirigenziale» che affida alla Vitale & Associati «l'incarico di consulenza nella fase di determinazione del prezzo di acquisto di azioni della società Milano Serravalle ....». Centoventimila euro, Iva compresa.





