1. LA 5STELLE S’INVENTA IL “FASCISMO BUONO” E SCATTANO SUBITO LE PENNE DEI GIORNALONI, CHE IL GRILLISMO HA SEMPRE DISPREZZATO PER LECCACULISMO PRO- POTERE 2. GRAMELLINI CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA GRILLINA: “CONOSCO TANTE PERSONE CHE HANNO VOTATO GRILLO PER DARE UNO SCOSSONE AL PALAZZO. MA NELLA LISTA DEGLI SCOSSONI DESIDERATI DAGLI ELETTORI NON CREDO RIENTRASSE L’APOLOGIA DI FASCISMO” 3. NON E’ FINITA: PER LE ASSOCIAZIONI EBREI FRANCESI, GRILLO È “PROFONDAMENTE ANTISEMITA”, LE SUE TESI “POSSONO RIPORTARE L’ITALIA A UN PERIODO BUIO DELLA STORIA”

1 - "FASCISMO BUONO": LA REPLICA DELLA LOMBARDI
Repubblica.it

Dopo le polemiche seguite alla sua frase infelice sul Ventennio "buono", la neocapogruppo "pro tempore" del Movimento 5 stelle alla Camera, prova a chiarire sul suo blog: "Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog", scrive Roberta Lombardi.

"Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent'anni. Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura.

Tutte proposte che poi Mussolini smentì già dall'anno seguente, in quello che fu un continuo delirio di contraddizioni. La caratteristica del fascismo fu infatti quella di cambiare sempre le carte in tavola, con l'unica costante che al centro del potere rimanevano sempre Mussolini ed il suo partito unico. Potere che poi divenne dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell'esperienza. Ora possiamo pensare all'Italia del 2013"

2. RICHIESTA DI DIMISSIONI...
Massimo Gramellini per "la Stampa"

«Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia». Questo Paese senza memoria digerisce ormai qualsiasi oltraggio alla sua storia, ma se un politico di spicco della Casta avesse pronunciato parole simili, dubito che l'avrebbe passata liscia. Nemmeno Berlusconi, per citare un caso limite, si era mai spinto a tanto. I più sarcastici gli avrebbero chiesto in quale giorno, ora e minuto esatto un movimento giunto al potere con la violenza e la sospensione delle libertà fondamentali era degenerato in qualcosa di peggio.

I più sensibili sarebbero sobbalzati davanti alla superficialità urticante di certe affermazioni. In particolare la seconda, perché per dire che il fascismo dei gerarchi corrotti e della retorica patriottica ammannita al popolo come una droga aveva «un altissimo senso dello Stato» bisogna avere un altissimo tasso di malafede o, peggio, di ignoranza. E non oso immaginare la reazione di Grillo. Gli avrebbe urlato da tutti i computer: sei morto, sei finito, sei circondato, arrenditi topo di fogna.

Purtroppo il pensiero sopra riportato è opera di Roberta Lombardi, neocapogruppo alla Camera dei Cinquestelle, che lo ha scritto su un blog non più tardi di un mese fa. Conosco tante persone che hanno votato Grillo per dare uno scossone al Palazzo. Ma nella lista degli scossoni desiderati dagli elettori non credo rientrasse l'apologia di fascismo. Perciò sono sicuro che la signora Lombardi presenterà entro stasera le sue scuse, seguite dalle sue dimissioni.

3 - GLI EBREI FRANCESI CONTRO L'EX COMICO "È PROFONDAMENTE ANTISEMITA"
Da "la Repubblica" - Per le Associazioni ebrei francesi, Grillo è «profondamente antisemita», le sue tesi «possono riportare l'Italia a un periodo buio della storia». E' questa la preoccupazione espressa dal Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebree di Francia (Crif), che prende di mira Grillo che «non ha mai nascosto la sua simpatia e ammirazione per il suo amico Maurizio Blondet, direttore di "effedieffe. com", uno dei siti italiani di impronta fortemente antisemita».

3 - LA CAPOGRUPPO ELOGIA IL FASCISMO "BUONO"
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

Vito Crimi scende dal ring stravolto, sudato. Il primo capogruppo al Senato della storia del M5S ha appena concluso una conferenza stampa inutilmente tesa: «Un round faticoso? Ammazza!». Insieme a Roberta Lombardi, che guiderà i deputati grillini, si è concesso alla stampa da «capogruppo pro tempore ». Tre mesi e poi staffetta al vertice, così funziona dalle parti di Grillo. Neanche il tempo di esordire, però, che proprio Lombardi scivola su un'infelice frase sul Ventennio messa nero su bianco in un post.

Il messaggio incriminato della neocapogruppo fa capolino a sera, a conferenza stampa appena conclusa. Casapound - scriveva la trentanovenne romana lo scorso 21 gennaio - del fascismo ha conservato «solo la parte folcloristica, razzista e sprangaiola ». D'altra parte, aggiungeva, il fascismo «prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia». Più severo, invece, il giudizio su giornalisti «troppo abituati da anni di leccaculismo incrociato con il potere».

Parole gravi, che gettano un'ombra su una giornata iniziata al meglio per i due neocapigruppo autocandidati, eletti al termine di una votazione per alzata di mano. Crimi, assistente giudiziario della Corte d'Appello, palermitano trapiantato a Brescia, convince 34 senatori su 54. Lombardi, invece, solo 37 deputati su 109. Conquistano la ribalta, ma non provengono dal nulla.

La nuova guida dei deputati grillini, infatti, è in trincea da anni. In corsa alle Comunali di Roma del 2008, ha organizzato il raduno di piazza San Giovanni e due giorni fa ha gestito con polso il primo incontro tra i parlamentari del M5S. Anche il capogruppo al Senato è militante della prima ora. Un ex boy scout molto vicino, sussurrano nel movimento, a Casaleggio. «Non è vero - nega - con Gianroberto c'è solo rapporto di normale cordialità».

Certo è che Crimi e Lombardi, prima di concedersi alla stampa, si incontrano a lungo proprio con il guru grillino. Poi sfidano i giornalisti, costretti da un muro di telecamere a urlare per riuscire a fare domande.

«Noi siamo riuniti in modo informale da due giorni - replica il capogruppo siete voi che vi siete presentati qui fuori». Qualche momento di tensione, poi avanti spediti per illustrare alcune delle novità del Movimento. I grillini, promettono, rendiconteranno tutte le spese della campagna elettorale e dei gruppi: «È nel nostro dna». Il modello è la Sicilia: «Ci sarà un fondo per restituire i soldi ai cittadini ». Quanto alla querelle sulla quota dei gruppi gestita da Grillo&Casaleggio, semplicemente «non esiste».

Si rivedranno a Roma domenica prossima. Crimi, intanto, interpellato mostra di avere idee chiare che nessuna critica è capace di scalfire: «Procedura anomala per scegliere i capigruppo? Dimostrano ancora una volta di non avere capito un cazzo di quello che siamo. Noi abbiamo studiato e sappiamo come funzionano le procedure, ma abbiamo
voluto dimostrare che si tratta di una scelta collegiale». Collegiale, ma almeno nella prima parte priva di streaming: «Abbiamo diritto di parlare, anche riservatamente, per conoscerci».

L'ultima immagine dell'infinita due giorni grillina è quella di Roberta Lombardi, febbricitante, che lascia anzitempo la sala stampa. Poco prima di inciampare sul fascismo aveva salutato commossa l'elezione: «Sento la responsabilità. Ho un sacro rispetto delle istituzioni, meno per certi personaggi che le hanno occupate
finora».

 

grillo in masche GRILLO E CASALEGGIO ARRIVANO A ROMA Roberta Lombardi e Vito Crimi in conferenza stampa grillo casaleggio Grillo con la moglie Parvin Tadjk GRILLO E CASALEGGIO ALLA RIUNIONE DEI PARLAMENTARI GRILLINI A ROMA benito mussoliniMASSIMO GRAMELLINI DA FABIO FAZIO A CHE TEMPO CHE FABeppe Grillo Beppe Grillo Beppe Grillo Beppe Grillo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...