“A MIA INSAPUTA” SCAJOLA CORRE IN SOCCORSO DI VIRGINIA RAGGI, CADUTA DAL PERO PER LE DUE POLIZZE DI SALVATORE ROMEO: “È POSSIBILE NON SAPERE, A ME E’ CAPITATO. SUCCEDE IN TANTI CASI. MA IO LASCIAI E POI FUI ASSOLTO DA OGNI ACCUSA. CONTRO LA SINDACA C’E’ UN ACCANIMENTO PARADOSSALE”
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Premette: «A me la Raggi fa quasi simpatia: da quando è stata eletta, vedo contro di lei un accanimento paradossale». E però Claudio Scajola - la cui vicenda della casa al Colosseo intestatagli «a sua insaputa», come dichiarò, resta nella storia - ci tiene a chiarire: «Il mio caso è diverso dal suo, perché io mi dimisi subito, pur sapendomi innocente. E fui assolto da ogni accusa».
Questo non significa che la Raggi debba fare lo stesso: «Io fui oggetto di una campagna feroce, pochi mi difesero, non avrei potuto continuare a fare il ministro con serenità in quelle condizioni». Il sindaco di Roma «dovrebbe valutare: se sente di avere il sostegno della sua maggioranza ed è a posto con la coscienza, vada pure avanti. Perché, purtroppo, il solo dimettersi ormai è visto come un' ammissione di colpa». Ma è così frequente in politica ricevere regali «a propria insaputa»? «Nel mio caso è stato così, come in tanti altri. Può darsi benissimo che valga lo stesso per la polizza della Raggi».