fedez vittorio sgarbi

“ABBIAMO IL MONOLOGO DI QUEL MONA DI FEDEZ. MA VAFFANCULO” – SGARBI VA ALL’ATTACCO FRONTALE DEL RAPPER, DIVENTATO IL SANTINO DELLA SINISTRA, E DEL PD CHE RIFIUTA IL DIALOGO SUL DDL ZAN: “PERCHÉ NON SI POSSA FAR DIALOGARE ZAN E SCALFAROTTO APPARE INCOMPRENSIBILE. SALVO AVERE FEDEZ. UNO STATISTA, UN GRANDE PERSONAGGIO, UNO CHE HA ESPRESSO GRANDI TEORIE SULLE TEORIE DELL'UOMO. INVECE È UNO STRONZETTO MALCACATO…” - VIDEO

Da "www.liberoquotidiano.it"

 

vittorio sgarbi

Un Vittorio Sgarbi da prendere, ritagliare e incorniciare. Un video postato sui suoi canali social in cui punta il dito contro Fedez, nuovo "totem" del Pd e della sinistra. Un video in cui punta il dito anche contro quel Pd che rifiuta ogni tipo di dialogo sul ddl Zan, affidando nei fatti la sintesi della propria posizione proprio al rapper più amato dalle bambine che, in modo grottesco e impresentabile, si sta "spacciando" come punto di riferimento politico. Eh già, i compagni sono messi male. Malissimo.

FEDEZ ALESSANDRO ZAN MARCO CAPPATO 1

 

"Una volta si chiamava dialogo -  esordisce Sgarbi -. E iniziarono a dialogare due omosessuali, l'amico Zan e l'amico Ivan Scalfarotto. Quest'ultimo poi è andato in Italia Viva, dunque si è contaminato con quell'eterosessuale di Matteo Renzi. Perché oggi non si possa far ancora dialogare i due appare incomprensibile. Salvo che a Fedez... uno statista, un grande personaggio, uno che ha espresso grandi teorie sulle teorie dell'uomo. Invece è uno stronz*** malc*** che ha scritto canzoncine dimenticabili, si è sposato con una donna molto fortunata e decide di fare politica in Italia. Quindi Scalfarotto è uno str***", picchia durissimo il critico d'arte.

sgarbi 7

 

Quindi Sgarbi ricorda il caso di Rosamaria Sorge, esponente del Pd, che per essere "politicamente scorretta" con Scalfarotto si è rivolta a lui affermando: "Froc*** di mer***". E Sgarbi commenta: "Se ci fosse il ddl Zan sarebbe già in galera". E ancora: "Nessuno vuole condannare nessuno, ma il dialogo cos'è? Persone che parlano per trovare punti comuni. Ma Fedez crede in maniera irrevocabile e definitiva solo a Zan. Scalfarotto gli fa schifo perché ha osato toccare quell'eterosessuale di Renzi". 

 

fedez contro matteo renzi 1

"Non si pul dialogare, bisogna ascoltare Fedez". Quindi Sgarbi riprendere un'intervista di Ettore Rosato a Libero, colloquio in cui l'esponente di Italia Viva ricorda proprio come il Pd stia rifiutando ogni tipo di dialogo e mediazione sul ddl Zan. E Sgarbi rincara: "Non si può dialogare, bisogna ascoltare Fedez. Mi pare che sia precisa la posizione di Rosato: il dialogo. Tutta la vita ci hanno parlato di dialogo. Ora abbiamo il monologo di quel mona di Fedez. Ma vaff***, ma vaff***", conclude un monumentale Vittorio Sgarbi.

sgarbi 18

 

fedez, alessandro zan giuseppe civati 3fedez, alessandro zan giuseppe civati 4fedez ferragni renzi 9fedez, alessandro zan marco cappato 1fedez contro matteo renzi 2vittorio sgarbifedez e alessandro zan 1fedez, alessandro zan giuseppe civati marco cappato 1fedez, alessandro zan giuseppe civati 2vittorio sgarbi foto di bacco (1)fedez, alessandro zan giuseppe civati 1

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…