ACEA CON VISTA CAMPIDOGLIO: GRILLO E MARINO COMPRANO AZIONI

Paolo Boccacci per "la Repubblica - Edizione Roma"

Lunedì 15 aprile, all´assemblea dei soci di Acea che dovrà varare il nuovo cda voluto da Alemanno, saranno in prima fila. Il candidato a sindaco del centrosinistra Ignazio Marino e il leader del M5S Beppe Grillo interverranno da azionisti con diritto di voto e di parola. Hanno infatti acquistato ognuno almeno ventimila euro di azioni della società per battersi contro un´operazione che, secondo l´opposizione, dal Pd ai grillini, vuole consegnare l´Acea ai privati.

La lista dei nuovi candidati del Campidoglio e dei soci privati per il Consiglio di amministrazione dopo un lungo tam tam era arrivata il 21 marzo sui tavoli della Consob. Il Campidoglio ha scelto di nominare consigliere il direttore generale Paolo Gallo, molto vicino ai soci di minoranza, Gaz de France, con l1,5% e l´ imprenditore Caltagirone, con il 16,3.

È questa la mossa principale, perché sarà proprio Gallo a sostituire Marco Staderini sulla poltrona di amministratore delegato. Gli altri consiglieri indicati dalla mano pubblica sono il presidente Giancarlo Cremonesi, Antonella Illuminati, magistrato del tribunale di Roma, l´ex assessore al Bilancio Maurizio Leo, e Andrea Peruzy, che ha il sostegno del Pd.

A seguire Luigi Pelaggi, Donatella Visconti e Patrizia Del Vecchio. Per Gaz de France entrerà invece la seconda donna, Diane D´Arras, 57 anni, vice presidente di Suez Environnement, e sarà confermato Giovanni Giani. Indicati poi Olivier Jacquier, Gael Falchier, Jean-Louis Chaussade, Philippe Maillard, Enrica Tocci, Francesca Menabuoni e Paola Vezzaro. Anche per Caltagirone due conferme: Francesco Caltagirone jr., presidente di Cementir, e l´ex commissario Consob Paolo di Benedetto, marito del ministro Severino. Quindi Tatiana Caltagirone e Mario Delfini.

Alla presidenza del collegio sindacale, su indicazione dei soci privati, dovrebbe andare Enrico Laghi, presidente del collegio di Luxottica e Pirelli. Mentre un manager di Gaz de France, Agostino Scornajenchi, dovrebbe diventare il direttore finanziario. L´ultimo tassello per completare il piano.

Una mossa che nel suo complesso, denunciano i Democratici, altererebbe il rapporto di forza pubblico-privati. Per il capogruppo del Pd Marroni «le aziende del Comune non sono di proprietà del sindaco Alemanno. In questo modo regala l´azienda ai due soci di minoranza». Replica il sindaco: «Con questo nuovo Consiglio saremo in grado di dare un maggiore impulso alla società».

Aveva parlato anche Gallo. E alla domanda se era per la vendita del 21% delle azioni, aveva risposto che «tecnicamente il 30% basta per mantenere la mano pubblica sulla società». Sulla questione era intervenuto Marino. «Nomine dell´ultima ora» aveva detto il senatore «sarebbero inaccettabili. In futuro, i candidati per cariche così importanti dovranno essere scelti sulla base delle competenze.

É intollerabile che su un bene pubblico come l´acqua Alemanno stia giocando parte della sua partita per una rielezione». Infine Gentiloni, che ha acquistato anche lui azioni della società e potrebbe partecipare all´assemblea: «Un blitz di Alemanno all´Acea sarebbe ingiustificabile e non andrebbe incontro agli interessi della città e degli stessi azionisti».

 

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