renzi emma bonino

ADDIO BONINO, PER RENZI SI METTE MALINO - I RADICALI SCARICANO IL CAZZARO DI RIGNANO: ‘LA LEGGE ELETTORALE È INTERPRETATA IN MODO SURREALE E INCOSTITUZIONALE. CORREREMO DA SOLI. CI CHIEDONO UN NUMERO DI FIRME AUTENTICATE MOSTRUOSO, SOLO PERCHÉ NON SIAMO NEL PARLAMENTO USCENTE’ - E ORA AL PD RESTANO SOLO CASINI E GLI AVANZI DEL NUOVO CENTRO DESTRA

 

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

michelle obama con agnese renzi maurizio martina emma bonino giuseppe sala a milano

La lista +Europa di Emma Bonino raccoglierà le firme per correre da sola. E salta quindi l’intesa con il Partito democratico. “La presentazione autonoma, senza alcuna forma di collegamento con altre liste, di +Europa con Emma Bonino oggi è una condizione che ci è imposta da un’interpretazione logicamente surreale e giuridicamente incostituzionale di una norma della legge elettorale. Interpretazione richiesta a gran voce dalle opposizioni del centro-destra e ‘ufficializzata’ dal Viminale”.

 

Lo affermano Emma Bonino, Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova, promotori della lista +Europa, con Emma Bonino. “Vale la pena riassumere la questione a beneficio di tutti, per mostrare quanto il funzionamento di una democrazia possa diventare paradossalmente antidemocratico. La nuova legge elettorale per Camera e Senato prevede (articolo 18-bis del DPR 361/57) che “la dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l’attribuzione dei seggi nel collegio plurinominale, con l’indicazione dei candidati della lista nei collegi uninominali compresi nel collegio plurinominale debba essere sottoscritta da almeno “1.500 e da non più di 2.000 elettori”.

 

 

emma bonino

In una lunga nota, spiegano le motivazioni della scelta e denunciano il trattamento subito: “Un numero di firme autenticate mostruoso, imposto solo alle liste che non godono di una esenzione legata al collegamento coi gruppi parlamentari del parlamento uscente. Questo numero – anche grazie alla nostra iniziativa – è stato ridotto a un quarto per questa prima applicazione della nuova legge elettorale, in virtù del fatto che il disegno territoriale dei collegi è stato ufficializzato appena pochi giorni fa”, spiegano. “Si tratta comunque di un numero elevato: circa 25mila, divise nei 63 collegi plurinominali in cui è divisa l’Italia.

 

Tuttavia, il problema in cui siamo intrappolati non riguarda solo il numero delle firme, ma la disciplina di presentazione delle liste e delle candidature. Questa norma è stata interpretata dal Viminale nel senso di intendere per “dichiarazione di presentazione” anche i moduli su cui le liste raccolgono le firme e non solo le dichiarazioni con cui le liste depositano le firme raccolte presso gli uffici elettorali circoscrizionali (tra il 35° e il 34° giorno antecedente la data del voto).

 

BONINO PISAPIA

Questo vuol dire che oggi +Europa, in caso di apparentamento con il centro-sinistra, dovrebbe scrivere sui moduli i nomi dei candidati nei collegi uninominali concordati tra diverse forze politiche, che non esistono, né possono esistere, visto che giuridicamente il collegamento tra le liste non matura prima del 42° giorno precedente il voto”, spiegano ancora.

 

 

“È evidente che l’indicazione dei candidati nei collegi uninominali di una coalizione dovrebbe avvenire, per tutte le liste coalizzate, secondo i tempi e con le modalità previste per le liste esonerate dalla raccolta firme, cioè in sede di presentazione congiunta da parte dei rappresentanti di tutte le liste della coalizione (articolo 18-bis, comma 1-bis, secondo periodo).

 

Il Viminale aveva impropriamente suggerito un emendamento nella legge di bilancio, pure non necessario, per risolvere per legge la questione senza il minimo sforzo di interpretazione; ed è paradossale perché questa legge elettorale su molti punti implicherà per l’ambiguità o anche per la vera e propria assenza di norme primarie fondamentali un lavoro ben più complicato e discrezionale di interpretazione”, spiegano ancora da +Europa.

 

E i promotori ricordano: “Il Pd aveva presentato questo emendamento, che è però stato ritirato prima del voto, perché il capogruppo di FI Brunetta si era lamentato di non essere stato informato e aveva minacciato – niente meno – di far saltare il bilancio dello Stato e provocare l’aumento dell’Iva (boom!). Abbiamo sollevato questa questione di diritto, cioè di piena parità di accesso alle elezioni per le liste che devono raccogliere le firme in tutte le sedi istituzionali e politiche; abbiamo parlato con tutti, spiegato e argomentato.

RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE

 

Tutti hanno saputo, tutti hanno capito ma nessuno ha avuto la volontà di scongiurare questo vulnus che aleggerà sulle elezioni e verrà sanato per il futuro solo quando la Consulta se ne occuperà. Le scelte – e le non scelte ancor di più – hanno delle conseguenze. La conseguenza di questa inerzia era per noi nota da tempo e avevamo avvertito che non c’era che una sola soluzione alla questione, cioè assicurare l’unica interpretazione logica e costituzionale possibile”

 

 

“Oggi +Europa ha dunque di fronte tre strade, ma una sola porta all’effettiva presentazione della lista. Le alternative alla presentazione autonoma sono la non presentazione, o la raccolta firme sulle sole liste per i collegi plurinominali, contro l’interpretazione data dal Viminale. In entrambi i casi, però, gli elettori non troverebbero sulla scheda né il nostro simbolo, né i nostri candidati.

 

RENZI MADIA LORENZIN

Se dobbiamo raccogliere le firme mettendo da subito i candidati di tutti i collegi uninominali – previsione assurda – non possiamo che mettere nomi tutti “nostri”. Pertanto l’unico modo di garantire la partecipazione di +Europa, con Emma Bonino alla imminente competizione elettorale è quello di iniziare subito, nei prossimi giorni, la raccolta delle firme dei cittadini per una presentazione autonoma della lista”, affermano.

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME