AGENZIA MASTIKAZZI: SLITTA A DOPO L’ESTATE IL RITORNO DI FORZA ITALIA - PER NON MISCHIARLO CON ALTRE BATOSTE GIUZIARIE

Ugo Magri per "La Stampa"

Per tornare a Forza Italia non c'è urgenza, il tuffo nel passato può attendere quantomeno fino a settembre, e forse fino a ottobre: tanto, osservano dalle parti di Arcore, si tratterà in fondo di aggiustare un'insegna, cioè di correggere la targa in ottone all'ingresso del partito. A Berlusconi, personalmente, non sarebbe dispiaciuto nemmeno scriverci su un bel «Forza Silvio» (dicono che l'avesse anche fatto testare, con esiti peraltro non all'altezza delle sue aspettative).

Sta di fatto che l'«Operazione Nostalgia», andrà avanti, il Cavaliere ormai ha deciso. Però con calma, appunto. Senza precipitazione. Sembra ormai sfumare la data del 20 luglio, che i più smaniosi tra i «berluscones» avevano scelto per l'annuncio ufficiale. Bruciare le tappe avrebbe avuto un senso nel caso di elezioni subito, spiegano sempre nell'entourage del Capo, in modo da andare al voto con la gloriosa e un po' sdrucita bandiera di tante battaglie. Ma Letta «è stato astuto, l'altro ieri ha dato rassicurazioni su tutto», dall'Imu all'Iva, al punto che perfino Brunetta deve dichiararsi per il momento soddisfatto. Come si potrebbe giustificare una crisi di governo?

Non si giustifica. Ma c'è dell'altro. Proprio alla vigilia della data scelta per l'annuncio, il 19 luglio, sono attese due sentenze molto sgradevoli per Berlusconi. La prima a Napoli, con probabile rinvio a giudizio dell'ex-premier (corruzione di senatori) e la seconda a Milano, dove rischiano una condanna Fede, Mora e la Minetti. Silvio non è imputato, ma perfino un bebè capirebbe che la sentenza riguarderà proprio lui.

Il lancio di Forza Italia, 24 ore dopo, verrebbe dunque sommerso da una montagna di letame mediatico e giudiziario... Meglio metterci in mezzo l'estate, ragiona il Cavaliere coi suoi, e chissà che agosto non plachi pure lo scontro interno tra «ultras» da una parte e «governativi» dall'altra. Si annuncia per martedì un'altra infuocata assemblea dei deputati, diventata ormai sfogatoio di ogni tensione, pubblica lavanderia di panni sporchi che all'elettore medio di centrodestra provoca disgusto (chissà cosa verrà fuori dai prossimi sondaggi di Euromedia Research, gli unici di cui Berlusconi si fidi).

Una quota di nervosismo è scatenata dall'incertezza sulla sorte del Lìder Maximo, il quale rischia in autunno la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale, la galera e dunque l'addio alla politica. «Dal punto di vista giudiziario, sta messo molto peggio di Craxi, è più inguaiato», constata su Radio24 colui che molti autorevoli personaggi del Pdl considerano il regista occulto dei «falchi» e delle «amazzoni», l'unico capace di dare loro una strategia, vale a dire Bisignani (faccendiere e suggeritore dei potenti, tornato ultimamente nel vivo del gioco).

La Santanché e la Gelmini, per una volta in perfetto accordo, invocano come rimedio un sostegno forte e determinato ai cinque referendum radicali per la «giustizia giusta». Prende slancio nel centrodestra la suggestione pannelliana di una spallata popolare allo strapotere della magistratura, una risposta (che la si condivida o meno) su un terreno alto e nobile. Il Cavaliere è molto tentato.

Sul suo tavolo è appena arrivato un dossier che gli suggerisce di firmare senza esitazione i quesiti nonché, lancia la proposta Capezzone, la legge di iniziativa popolare del professor Guzzetta per il presidenzialismo. Ma in questo preciso istante la sua attenzione è concentrata su altre vicende faccende assai più prosaiche: risulta ad horas un passaggio davanti ai giudici per la causa di divorzio.

Dunque Silvio e Veronica saranno faccia a faccia. Ma diversamente da Al Bano e Romina, che tornano a cantare insieme in un clima di revival, loro si vedranno quel tanto che basta per provare a dirsi, civilmente, addio.

 

 

berlusconi FORZA ITALIABerlusconi con una delle prime immagini con dietro il simbolo di Forza ItaliaSilvio Berlusconifede-mora-nicole minettiBERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE berlusconi veronica il fatto jpeg

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