AHIA, ZAIA! IL GOVERNATORE DEL VENETO CHIEDE SCUSA PER LE GUIDE IN DIVISA WEHRMACHT NEL BUNKER-MUSEO DI RECOARO DEL COMANDANTE TEDESCO KESSELRING: "L'INTENTO NON ERA QUELLO DI OFFENDERE LA MEMORIA" - ZAIA FA AMMENDA DELLA SCELTA DI PUBBLICIZZARE, DI FATTO, CON IL POST, L'ITINERARIO OFFERTO AI VISITATORI CON TANTO DI "GUIDE IN DIVISA DELLA WEHRMACHT", OVVERO LE FORZE ARMATE TEDESCHE ATTIVE DURANTE IL NAZISMO"
Paolo Berizzi per repubblica.it
Zaia chiede scusa per la "gaffe" sulle divise naziste e cancella il post pubblicato sulla sua pagina Facebook, all'origine del caso. Dopo il pezzo di Repubblica sul museo realizzato a Recoaro Terme nel bunker scelto dal comandante supremo delle forze tedesche in Italia, feldmaresciallo Kesselring sul finire della Seconda Guerra mondiale, il presidente del Veneto interviene con una nota nella quale fa ammenda della scelta di pubblicizzare, di fatto, con il post, l'itinerario offerto ai visitatori nel bunker con tanto di "guide in divisa della Wehrmacht", ovvero le forze armate tedesche attive durante il nazismo.
GUIDE DIVISE WERMACHT BUNKER MUSEO
"La Presidenza si scusa, a nome della struttura responsabile, con tutte le parti che si siano sentite in qualche modo ferite da questo post, il cui intento non era certo quello di offendere sensibilità e memorie. Onde evitare ulteriori disagi, è stato dato ordine di cancellare il post", si legge nella nota diffusa da Regione Veneto.
Sulla vicenda, che ha provocato polemiche e proteste in rete, l'ufficio stampa della Giunta regionale ha puntualizzato quanto segue. "Tutte le attività sui profili social riguardanti la promozione del territorio (turismo, sagre, fiere, mercati, arte, cultura, località di pregio, ambiti naturalistici, mostre, musei, ecc, ecc) sono svolte in assoluta autonomia da una apposita struttura;
l'iniziativa del museo di Recoaro (viene allegato il testo della comunicazione in oggetto) era stata segnalata dall'Associazione Terme di Recoaro alla competente Direzione della Regione, la quale, a sua volta, l'aveva trasmessa alla struttura che segue i profili social; il Presidente della Regione non ha alcuna visibilità né - ovviamente - esercita e può esercitare un diretto e costante controllo su queste materie, bensì si occupa in prima persona unicamente dei contenuti relativi ai post inerenti le attività amministrative, politiche, sanitarie, anche sulla base dei comunicati ufficiali diffusi dall'Ufficio Stampa".
Il punto finale, e sostanziale, sono le scuse di Zaia. Che per evitare ulteriori disagi ha dato ordine di cancellare il post.