AHMADINEJAD SULLA GRIGLIA - IL PRESIDENTE IRANIANO È STATO CONVOCATO DAL PARLAMENTO CON UNA MOZIONE CHE PUÒ PRELUDERE ALLA SFIDUCIA - DEPUTATI INFURIATI: “NON HA RISPOSTO ALLE DOMANDE, CI HA TRATTATI IN MODO IRRIVERENTE” - L’IRAN È SOTTO IL FUOCO DELLE SANZIONI INTERNAZIONALI, IN BALIA DI UN’ECONOMIA IN STALLO, CON UN COSTOSO PROGRAMMA NUCLEARE - E GLI SCONTRI TRA IL LAICO PRESIDENTE E L’AYATOLLAH KHAMENEI SI FANNO SEMPRE PIÙ DURI…
1- IRAN: AHMADINEJAD RISPONDE A CRITICHE DEPUTATI IN PARLAMENTO
(ANSA) - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha risposto oggi alle critiche dei deputati che l'avevano convocato in aula con una mozione che potrebbe anche preludere alla sfiducia. Si tratta della prima volta nella storia della Repubblica islamica. Ahmadinejad doveva rispondere di varie questioni relative all'operato del suo governo, fra cui il mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita per l'anno in corso.
Vari deputati presenti in aula sono furiosi con il presidente che, hanno detto, li ha "insultati" e "non ha in realtà risposto alle domande" che gli erano state poste. Fra le altre questioni, un mancato finanziamento per la metropolitana di Teheran, i suoi precedenti scontri con la Guida suprema in merito alla rimozione di alcuni ministri e il suo appoggio ad una corrente di pensiero, guidata dal suo capo di gabinetto, ritenuta "deviazionista". La seduta avrebbe dovuto essere trasmessa in diretta sulla tv di stato in inglese Press Tv, ma questo non è avvenuto.
2- AHMADINEJAD IN PARLAMENTO, PER DEPUTATI ELUDE DOMANDE
(ANSA) - E' durato circa un'ora il discorso del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad in Parlamento, di fronte a deputati che lo hanno poi criticato per non aver risposto agli interrogativi posti e aver usato toni irriverenti nei loro confronti. Poi la seduta parlamentare è proseguita sugli altri punti all'ordine del giorno. Rispondendo sulla sua assenza di undici giorni dal lavoro nell'aprile scorso, dopo che la Guida suprema Ali Khamenei gli aveva impedito di rimuovere il ministro dell'Intelligence Heydar Moslehi, ha risposto in sostanza che nulla di grave era nel frattempo accaduto nel Paese.
In merito agli scarsi risultati economici della sua riforma dei sussidi, ha rilanciato dicendo che il piano era stato ratificato dallo stesso Parlamento. E sui problemi economici del Paese, dall'inflazione alla svalutazione del rial, ha addebitato le cause a fattori esterni. Sul 'siluramento' dell'allora ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki mentre questi era in missione in Sengal, ha replicato di non sapere chi gli aveva dato tale compito. Alle critiche per la scarsa osservanza della cultura dell'hijab (l'obbligo del velo e di un abbigliamento pudico per le donne) e la diffusione di comportamenti immorali, ha in sostanza risposto che era compito della magistratura intervenire.
Un discorso che è parso eludere la sostanza delle domande e dichiarare l'estraneità del governo alle questioni poste. Non senza alcuni riferimenti offensivi ad alcuni deputati, che si sarebbero guadagnati un titolo universitario "premendo un bottone" o che dovrebbero provare l'esperienza di vedersi "portare le arance" in carcere. Esperienza che rischia di fare presto il suo consigliere per la stampa Ali Akbar Javanfekr, condannato fra l'altro per insulti alla Guida.
Mahmoud Ahmadinejad x Mahmoud Ahmadinejad E IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO ahmadinejad NUCLEARE AHMADINEJAD NELLA CENTRALE NUCLEARE Ali Khamenei