ALDISSIMA POLITICA - “SE GRILLO HA CASALEGGIO, UN BERSANI E UN MONTI CHE NON ABBIANO ALDO BUSI OGGI HANNO SCARSISSIMA CREDIBILITÀ…” - LO SCRITTORE SFORNA GIUDIZI AL VETRIOLO SU BERLUSCONI, MONTI, BERSANI, GRILLO, INGROIA (CON TANTO DI DEDICA CANCELLATA), DIMISSIONI DEL PAPA (“UN COLPO DI SCENA DEGNO DI WANDA OSIRIS”) MA NON RIVELA CHI VOTERÀ ALLE POLITICHE: “SCELGO AMBROSOLI PER LA REGIONE LOMBARDIA”…

Da "affaritaliani.it"

Aldo Busi, domenica andrà a votare? Per chi?
"Certo che andrò a votare, esclusivamente come atto di rispetto e di speranza verso le nuove generazioni di italiani e innanzitutto di europei. Sarà un voto all'insegna della Realpolitik che non deve necessariamente incontrare il mio favore e appoggio personali. Se si esclude tutta la vecchia e nuova ferramenta italiota...

Berlusconi, Lega, Casini, Grillo, che tanto mi ritroverò per obbligatoria alleanza governativa di qua o di là... voterò di sicuro Ambrosoli per la Regione Lombardia, mentre non dico chi voterò per le Politiche: nessuno se lo merita veramente e non mi va di fare da traino a una carretta appena appena meno traballante delle altre in circolo, vizioso. Se Grillo ha Casaleggio, un Bersani e un Monti che non abbiano Aldo Busi oggi hanno scarsissima credibilità circa i loro programmi anche solo d'intenti".

Ha seguito la campagna elettorale?
"Non particolarmente, l'ho subita come tutti, troppe trame e poco ordito visibile, quasi sfilacciato apposta da patti segreti tra poli solo apparentemente opposti, aspetto che ricamo e ricamato facciano tutt'uno e si veda il disegno finale, a me forse meno imperscrutabile che agli stessi tessitori.

L'unica cosa che mi ha colpito è una non recente intervista al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, una delle grandi e vere coscienze civili del Paese, che ha avuto di nuovo il potere di raggelarmi il sangue, cito a braccio: 'Dagli anni Settanta in poi, le mafie hanno fatto studiare i loro eredi nelle più prestigiose università europee e americane e oggi sono chirurghi, banchieri, politici, poliziotti...

Sono professionalmente al di sopra di ogni sospetto e al contempo sono dei veri e propri capi mafia'. Non ricordo se abbia aggiunto 'giudici e preti' ma ci sta, la lista delle arti & mestieri poteva andare avanti di un bel po' per forza d'inerzia. Come scrittore immagino che l'unico colpo di vita di una mela marcia sarebbe staccarsi dal picciolo e fare autodafé. In un romanzo può succedere che un pentito non scaglioni nel tempo le sue verità a scoppio ritardato".

Beppe Grillo sta riempiendo le piazze, e il Movimento 5 Stelle preoccupa i partiti tradizionali. Anche Dario Fo e Adriano Celentano appoggiano l'ex comico. La sua "avanzata" la preoccupa?
"Almeno quanto il crocefisso che uno di queste romantiche ugole d'antan esibiva proprio l'altro ieri fuori dalla maglietta a V, che poi è sempre la solita avvertenza riciclata dell'‘in hoc signo Vinces' del chierichetto avvizzito che va sull'usato sicuro".

Ancora una volta, la campagna elettorale ha rilanciato Silvio Berlusconi. Pensa che gli italiani rivoteranno l'ex premier?
"Certo che lo voteranno, perché non dovrebbero votarlo e perché stupirsene? Ma se nell'imminente conclave ci sarà qualcuno che vota persino il cardinale Mahony che ha coperto i preti pedofili statunitensi!".

E come giudica la campagna elettorale di Bersani e del Partito Democratico?
"Di un tatticismo esasperato ed esasperante degno del 'Cortigiano' di Baldassar Castiglione, linguaggio sublime a parte. In soldoni: nessuno di loro... perché sono propri tanti... ha né l'umiltà del capo né la grandezza del gregario, da qui questa disgregazione suicidale. Chi non sa mettersi a servizio in un momento di nevralgica gravità... prossima a essere tragica in maniera greca... non è poi neppure in grado di mettersi a capotavola qualora pure gli riuscisse".

Ha notato la "trasformazione" di Mario Monti, da leader del "governo dei tecnici" a politico a tutti gli effetti. La sua "evoluzione" convincerà gli italiani?
"Guardi, Monti meriterebbe il voto solo perché ha detto circa un paio di mesi fa che mentre Berlusconi prometteva di eliminare l'Imu, lui stava pensando di raddoppiarla a fine anno. Poi, da un punto di vista culturale e di processo di emancipazione globale del Paese, non mi rappresenta in niente e per niente, ha detto delle cose invero reazionarie sul concetto di famiglia e di diritti civili, cose che starebbero bene in bocca a un Putin o a uno dei suoi nerissimi mignon ortodossi.

Insomma, Monti farebbe meglio a portare un po' di Europa in Italia invece di portare dell'altro Vaticano in Europa. E poi vorrei ricordargli che un Primo Ministro degno di tale carica si commuove ricordando i nipotini solo se sono quelli degli altri che non mangiano a sufficienza o non hanno i soldi per la retta dell'asilo perché i loro genitori sono disoccupati e i loro nonni si sono visti decurtare la pensione di un terzo del suo valore d'acquisto in dieci anni".

Lei ha dedicato il suo ultimo libro al magistrato Antonio Ingroia, ma non ha condiviso la sua scelta di candidarsi. La delusione resta?
"Nessuna delusione in alcun senso, non vedo con qual diritto potrei essere deluso, non ci siamo neppure mai parlati per telefono, non ho investito poi ‘sto granché sulla sua decisione. Non la condivido ma la rispetto.

E' notorio che sto aspettando la seconda ristampa de 'El especialista de Barcelona' per togliere quella dedica. Del resto, lui magistrato non lo è più, non sono io che mi rimangio alcunché. Magari un giorno la ripristinerò senza qualifica, il che significherebbe per lui un trionfo assoluto. Glielo auguro. Certo dovrà meritarsela".

In generale, la cultura trova pochissimo spazio in campagna elettorale: perché ai politici interessa così poco?
"Perché soffrono della sindrome della Bella Fighetta, ‘se scoprono che non sono del tutto un'oca giuliva poi gli uomini non mi vogliono più e le donne sono ancora più invidiose'. A me basterebbe che avessero una solida cultura del lavoro, ma per averla bisogna anche aver lavorato non in politica ma per mettere assieme il pranzo con la cena. Quanto al resto, adesso non esageriamo con le pretese intellettuali e cognitive e di conseguenza etiche dei politici italiani o il popolo degli elettori non vi si riconoscerebbe più".

Mentre l'Italia va al voto, in Vaticano è andato in scena un momento epocale: Papa Ratzinger ha deciso di dimettersi. La sua scelta l'ha colpita?
"Be', ha fatto pur sempre una gran bella carriera se si tiene conto che con lo Sbarco in Normandia sembrava che, aprendosi i cancelli dei campi di concentramento, alla Hitlerjugend si chiudessero in faccia tutte le porte. Ora anche le dimissioni! Come inviarsi da sé un mazzo di baccarat del porpora più divinamente sberluccicante. Un colpo di scena degno di Wanda Osiris".

A luglio, al Ninfeo di Villa Giulia, potrebbe essere lei a venir votato, da candidato al premio Strega con il suo ultimo romanzo, "El especialista de Barcelona" (Dalai Editore), molto apprezzato dalla critica: cosa si aspetta dai giurati, gli Amici della Domenica?
"Del mero buon senso, e cioè che rendendo omaggio al dissoluto e cül alegher genius loci papa Giulio III colgano al volo l'occasione unica... e che mai più si ripresenterà con un capolavoro di pari levatura... e premino finalmente se stessi premiando me. Mi sto già guardando in giro perché per l'occasione non so ancora che scopa mettermi e dove. Ton-sur-ton e va bene, ma ton-sur-ton con che?".

 

 

DA OGGI ALDO BUSI monti berlu bersani voto papa ratzinger benedetto Antonio Ingroia cover busi El specialista de Barcelonadario foCELENTANO E BEPPE GRILLOBEPPE GRILLO E GIANROBERTO CASALEGGIO ALLARRIVO IN SICILIA

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)