MAI DIRE AL-FINI – “NON SONO UN TRADITORE, NON FINIRÒ COME FINI - FITTO? ATTENTI, È LA MASCHERA DI VERDINI” – MA DI MOLLARE IL NANO NON CI PENSA PROPRIO…
Amedeo La Mattina per "La Stampa"
Letta ed Epifani hanno complicato il difficile lavoro di Alfano dentro il Pdl. Lavoro di ricomposizione e leadership, con il sostegno di Berlusconi, per emarginare definitivamente i falchi, tenere saldo il controllo del partito e sostenere senza scossoni il governo. Il problema è che il premier e il segretario Pd non credono all'operazione soft di Angelino: vogliono archiviare in fretta anche il Cavaliere.
Pensano che, con lui ancora tra i piedi, si balla sempre la rumba. Una tesi, per la verità , che trova consensi tra alcune colombe del Pdl: la decadenza da senatore, che verrà confermata entro ottobre, e la pressione del Pd per deberlusconizzare totalmente la maggioranza potrebbero far reagire il Cavaliere in malo modo.
Già ieri il ministro dell'Interno ne ha avuto un assaggio con una violenta telefonata ricevuta dall'ex premier, imbufalito per le parole di Letta ed Epifani. Il rischio è la rottura dell'asse Berlusconi-Alfano, con la conseguenza che quest'ultimo perda il sostegno del Cavaliere proprio quando deve affrontare un'opposizione interna che vede alleati falchi e «lealisti».
Insomma, l'impazienza di Letta ed Epifani può danneggiare il loro principale interlocutore. Lo danneggia doppiamente, appunto, nelle ore in cui prende corpo l'iniziativa, molto insidiosa, guidata da Raffaele Fitto. Alfano è accusato di «ammutinamento e insubordinazione», di non difendere come si deve Berlusconi, di volere smontare il centrodestra, abbandonando i cavalli di battaglia del Pdl (la giustizia, innanzitutto), e di puntare una operazione neo-centrista subalterna alla sinistra.
Ma il furbo segretario del Pdl è riuscito a trasformare le parole di Letta e di Epifani in un assist a suo favore per la controffensiva interna. Ha reagito duramente, dicendo al presidente del Consiglio e al segretario Pd di non accettare «ingerenze nel libero confronto del Pdl».
Alfano è uscito dall'angolo, ha confutato cambi di alleanze e operazioni neo-centriste. «Io non sono Fini - spiega Alfano - non tradirò mai Berlusconi. Stiamo lavorando, ciascuno secondo il proprio modo, per l'unità del partito. Non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere».
Alfano definisce i Democratici «avversari» e parla di una «coalizione» non meglio definita che si presume essere ancora quella di centrodestra. Neutralizza i veri avversari del momento, quelli interni, ma soprattutto calma l'ira di Berlusconi per le affermazioni di Letta ed Epifani. Affermazioni che potevano portare acqua al mulino di Fitto, considerato da Alfano la maschera di Verdini, il volto giovane dietro cui si nasconde la chioma canuta del capo dei falchi.
Insomma, lo strumento per far saltare ogni intesa nel Pdl, terremotare ancora una volta il governo. Berlusconi però ha chiuso la porta a Fitto. Non ha gradito la sua iniziativa, né preso in considerazione la richiesta di congresso e di primarie. «Quello che oggi propone Fitto - osserva Saverio Romano, uno dei maggiori alleati dell'ex governatore pugliese - è quello che una volta diceva Alfano. Perchè ora ha cambiato idea?».
Gli alfaniani tirano dritto, dicono che Fitto utilizza e si fa utilizzare dai falchi, ma quando i veri berlusconiani che adesso lo seguono, come Gelmini, Carfagna, Bernini e Bergamini, sentiranno dalla viva voce di Berlusconi che non ci saranno né congresso né primarie, sceglieranno di stare con il segretario. E avranno un ruolo nel nuovo assetto del Pdl. «E Fitto rimarrà solo con alcuni esponenti locali, pugliesi e con i falchi ormai non più spendibili».
LETTA E ALFANO FESTEGGIANO IN SENATO ENRICO LETTA E ALFANO NEL GIORNO DELLA FIDUCIA AL GOVERNO FOTO LAPRESSE angelino alfano alfano napolitano GUGLIELMO EPIFANI ENRICO LETTA NEL DUEMILATRE FOTO LAPRESSERaffaele Fitto MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI DEBORAH BERGAMINI E GABRIELLA GIAMMANCO