giuliano amato al circolo tennis orbetello tom e jerry

MA LA CORTE COSTITUZIONALE E’ DIVENTATO UN CLUB DI INFLUENCER? LE PAROLE DEL NEO-PRESIDENTE AMATO A POCHI GIORNI DAL VERDETTO SUGLI OTTO QUESITI REFERENDARI AFFIDATE A UN TWEET: “NON CERCARE PRETESTI PER IMPEDIRE IL VOTO”- SALVINI LO RINGRAZIA MA NON SI TRATTA DI UN'ANTICIPAZIONE DI AMMISSIBILITÀ -“È BANALE DIRLO, MA I REFERENDUM SONO UNA COSA MOLTO SERIA E PERCIÒ BISOGNA EVITARE DI CERCARE A OGNI COSTO IL PELO NELL'UOVO PER BUTTARLI NEL CESTINO” - CECCANTI (PD): “GIUSTO, MA NON SI DEVE DIRE SEMPRE SÌ”

BARBARA ACQUAVITI per il Messaggero

 

giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 4

Nessuna anticipazione, ma nemmeno mani avanti. Lo stesso presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, definisce le proprie parole quasi «banali». E probabilmente tali sarebbero state considerate se il mondo della politica non fosse in attesa di sapere se sarà travolta da uno tsunami dopo la pronuncia della Consulta sugli otto quesiti referendari: sei sulla giustizia, quello sull'eutanasia e quello sulla cannabis.

 

La decisione è prevista per martedì, giorno in cui si terrà prima l'udienza e poi la camera di consiglio. «Dobbiamo impegnarci al massimo per consentire, il più possibile, il voto popolare». Parole pronunciate durante un incontro che Amato ha avuto mercoledì con gli assistenti di studio e riportate ieri mattina sui profili social della Corte.

 

Dalla Consulta ci tengono a sottolineare che non si tratta in alcun modo di un tentativo di fugare le voci circolate nei giorni scorsi di una imminente bocciatura. Così come, osservano, non è nemmeno un'anticipazione di ammissibilità. «È banale dirlo, ma i referendum sono una cosa molto seria e perciò bisogna evitare di cercare a ogni costo il pelo nell'uovo per buttarli nel cestino» ha detto Amato.

 

Amato Mattarella

Si tratta semplicemente - spiegano alla Corte - di un approccio «costruttivo». Tanto che il neo-presidente della Consulta ha voluto che l'udienza di martedì venisse aperta anche ai rappresentanti dei comitati. La vede così anche Stefano Ceccanti, deputato del Pd e costituzionalista. «Amato ha richiamato un principio ermeneutico che dovrebbe essere scontato: nel dubbio si decide a favore dell'esercizio di un diritto del cittadino», ma questo «ovviamente non significa automaticamente» che tutti i casi «si siano risolti a favore dei promotori». Per il leader della Lega, Matteo Salvini, che insieme ai Radicali ha promosso i sei quesiti sulla giustizia, Amato va ringraziato. E infatti il leader del Carroccio parla di «manifestato impegno a consentire il voto dei cittadini sui referendum, evitando scorciatoie tese a ostacolare questo percorso di democrazia».

sergio mattarella giuliano amato

 

«Sarebbe grave - avverte - se qualcuno pensasse di ostacolare o rallentare una urgente, necessaria e condivisa riforma della giustizia». I quesiti, portati avanti anche da nove consigli regionali di centrodestra, intervengono in maniera molto incisiva sul comparto giustizia: riguardano l'elezione dei consiglieri togati del Csm, la responsabilità civile e le valutazioni sulla professionalità dei magistrati, la separazione delle carriere tra giudici e pm, la carcerazione preventiva e la legge Severino.

 

La Lega ne ha fatto un cavallo di battaglia e per Matteo Salvini una bocciatura sarebbe un'altra sfida persa dopo quella sul Quirinale. E infatti, la responsabile del dipartimento Giustizia del Carroccio, Giulia Bongiorno, riferendosi alle misure adottate ieri dal consiglio dei ministri, parla di «punto di partenza». «Un cambiamento radicale sarà possibile solo grazie ai referendum».

 

giuliano amato mario draghi sergio mattarella

 Esprime «vivo apprezzamento» per le parole di Amato il ministro per i rapporti col Parlamento Federico D'Incà del M5s, mentre il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, ritiene che «lasciano ben sperare». Altro referendum è quello sull'eutanasia che potrebbe intersecarsi con il faticoso dibattito sul fine vita sul quale l'aula della Camera ha di recente deciso un altro rinvio. Oltre un milione e 200mila sono state le firme depositate in Cassazione a ottobre scorso da Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni e dagli altri volontari del comitato promotore. Per la prima volta 400mila sottoscrizioni sono state raccolte on line. Firme digitali, stavolta oltre 600mila, hanno sostenuto anche il quesito sulla cannabis. Riccardo Magi, tra i promotori di quest' ultimo, si dice convinto che «le parole di Amato dimostrano una grande sensibilità costituzionale». Ma ci sono anche voci critiche: il vicepresidente della Camera di Fdi, Fabio Rampelli, si augura che «la Consulta bocci il quesito» sulle droghe «riconoscendo l'incostituzionalità del referendum in quanto lesivo della salute e della vita». 

CONFERENZA STAMPA DI GIULIANO AMATO COME PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALEgiuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 2giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 3

 

giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 5filippo patroni griffi maria elisabetta alberti casellati sergio mattarella roberto fico giuliano amatogiuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 1

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…