AMBASCIATOR PORTA PENA – L’ULTRADESTRA ISRAELIANA FESTEGGIA PER LA NOMINA DI MIKE HUCKABEE COME AMBASCIATORE AMERICANO IN ISRAELE – L’EX GOVERNATORE DELL’ARKANSAS NEGA L’ESISTENZA DELLA PALESTINA ED È FAVOREVOLE ALL’ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA DA PARTE DELLO STATO EBRAICO – È IL SOLITO METODO TRUMP: LA NOMINA SERVIRÀ AD ALZARE L’ASTICELLA DEI NEGOZIATI E ARRIVARE A UN’INTESA CON L’ARABIA SAUDITA (L’UNICA COSA CHE CONTA PER TRUMP, NETANYAHU E PER LA PACE IN MEDIORIENTE). GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL TYCOON GLI INSEDIAMENTI FURONO LIMITATI…
? Huckabee well known to be an evangelical Christian Zionist. Well groomed over the years by Israel. Named US Ambassador.
— KHAL (@Hal9000_T1) November 12, 2024
? USIEA (info in thread) - angles into the security and construction industry (read settlements)
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Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per "la Stampa"
MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA
È davvero arrivato, con la seconda amministrazione Trump negli Stati Uniti, il momento per imporre la "sovranità" israeliana nei territori palestinesi della Cisgiordania? La decisione di Donald Trump di nominare l'ex governatore dell'Arkansas, Mike Huckabee, prossimo ambasciatore Usa in Israele sembra aver messo le ali ai piedi del ministro delle Finanze israeliano, e leader del partito nazionalista di destra Sionismo Religioso, Bezalel Smotrich.
Lunedì, sulla piattaforma X, il "ministro dell'occupazione" (come lo definisce il quotidiano liberal Haaretz) ha postato «2025: l'anno della sovranità in Giudea e Samaria», i nomi usati dagli israeliani per riferirsi alla Cisgiordania. Poi, in un incontro di partito, ha evocato il precedente mandato di Trump, quando «eravamo a un passo dall'applicare la sovranità agli insediamenti. Ora è giunto il momento di farlo».
Il corteggiamento mediatico di Smotrich nei confronti di Huckabee è quotidiano.
Martedì si è congratulato via social per la nomina ad ambasciatore Usa dell'«amico coerente e leale dello Stato di Israele», postando una sua foto – era il primo agosto del 2018 – alla cerimonia della posa della prima pietra per un nuovo complesso residenziale nell'insediamento di Efrat in Cisgiordania.
Accanto a lui, un enorme cartello rosso con lo slogan "Build Israel Great Again". Ieri, invece, il leader israeliano ha commentato con entusiasmo l'intervista che l'ambasciatore designato ha rilasciato alla radio militare Galei Tsahal, dicendo che l'amministrazione entrante potrebbe sostenere l'annessione della Cisgiordania, sebbene tale decisione non dipenderà da lui.
È vero che la nomina di Huckabee […] suggerisce un ritorno di Trump agli impegni a favore di Israele del suo primo mandato, quando spostò l'ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme, sostenne le rivendicazioni di Israele sulle alture del Golan e stabilì che gli insediamenti in Cisgiordania non violavano il diritto internazionale.
MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA
Anche il primo ambasciatore di Trump in Israele, David Friedman (di cui Huckabee è caro amico), era un convinto sostenitore degli insediamenti in Cisgiordania. All'epoca, la Casa Bianca aveva sostenuto di non considerarne l'esistenza «un ostacolo alla pace». Tuttavia, già allora, Israele non ottenne completa soddisfazione. Washington affermò che ulteriori costruzioni ed espansioni non sarebbero state «utili» al processo di pace e di fatto non approvò l'annessione completa e formale.
[…] Huckabee «lavorerà instancabilmente per portare la pace in Medio Oriente», ha detto Trump martedì, annunciando il nome del capo della missione Usa in Israele. «Non farò io la politica – ha detto l'ambasciatore designato ieri a Galei Tsahal – attuerò quella del presidente».
[…] C'è poi il nodo dell'Arabia Saudita, che interessa tanto Trump – molto vicino alla casa saudita del re Salman – quanto Netanyahu. A Israele conviene puntare a ottenere risultati più sostenibili, da questa amministrazione.
MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA
[…] Funzionari iraniani hanno intanto dichiarato a Sky news Arabia che Teheran sta rimandando l'annunciato attacco allo Stato ebraico (in risposta ai raid israeliani del 26 ottobre) in attesa di avviare negoziati con il presidente eletto degli Stati Uniti. Un approccio più duro nei confronti dell'Iran è anche nell'agenda dei segretari designati Usa, della Difesa e di Stato.
Tutto previsto, dal "mago" […] Netanyahu? Con l'ingresso del figliol prodigo Gideon Saar in coalizione (al posto del ribelle Yoav Gallant), Smotrich e il compare Ben Gvir non sono più forti come prima. La precedente maggioranza di Netanyahu a 64 membri ne era più dipendente. Ora, forte di 68 seggi, Bibi è più libero di respingere le ire di un ministro deluso e armato di una manciata di parlamentari appena.
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