luigi di maio matteo salvini andrea crippa

BOOM! IL VICESEGRETARIO DELLA LEGA ANDREA CRIPPA: “CI SONO ALMENO NOVE SENATORI M5S DISPONIBILI A NON VOTARE LA FIDUCIA A PALAZZO MADAMA A CONTE IN CAMBIO DI UN SEGGIO CON LA LEGA” - “QUELLI CHE HO SENTITO MI HANNO FATTO CAPIRE CHE NON PARLANO SOLO PER LORO STESSI, MA CHE CI SONO ALTRI PRONTI A SEGUIRLI…” – SALVINI: "PORTE APERTE AI GRILLINI CHE NON VOGLIONO MORIRE RENZIANI. RISPETTO LA COERENZA E LA DIGNITÀ"

 

Crippa: "Nove senatori M5S dicono no a Conte se Lega gli dà un seggio"

Francesco Saita per www.adnkronos.com

andrea crippa

 

"Ci sono stati, nelle ultime ore, almeno nove senatori del M5S che mi hanno chiamato, dicendosi disponibili a non votare la fiducia a Palazzo Madama al premier Conte". Lo dice all'AdnKronos Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che spiega come si tratta di "eletti del Movimento, provenienti dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, gente che non è stata al governo gialloverde, senatori che ora chiedono di avere una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni".

matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 1

 

 

Crippa spiega che la Lega "non chiude le porte a nessuno", avvertendo che "quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli". "In ogni caso - sottolinea il leghista - noi valutiamo caso per caso, faremo scelte che saranno basate su quanto queste persone hanno fatto per i temi cari alla Lega: dalla legittima difesa, alla immigrazione, alle misure sulle tasse".

 

SALVINI ORA CORTEGGIA I GRILLINI DELUSI

Estratto dell'articolo di Alberto Mattioli per "la Stampa"

 

(...) Nella narrazione salviniana, la parte del cattivo tocca sempre di più a Giuseppe Conte, «un personaggio senza pudore», «da avvocato del popolo a avvocato dei poteri forti», «il regista di tutto»: «Adesso dice che non è mai stato grillino. Evidentemente ho torto io che in quattordici mesi al governo insieme non mi sono mai accorto che fosse del Pd.

 

In effetti il suo nuovo governo avrà un presidente del Pd, un vice forse del Pd, un sottosegretario del Pd, insomma non sarà un governo Pd-M5s ma un governo Pd-Pd».

Botte da orbi sul Cavour di Volturara Appula, silenzio sull' ex amico Luigi Di Maio.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

«Che volete, è una vittima di questa situazione. È stato scaricato da Conte come tutto il Movimento». E qui è interessante quel che Salvini rivela: «Ci stanno chiamando in tanti, da dentro il Movimento.

 

Per molti l' alleanza con il Pd è indigeribile. Basta leggere i commenti dei militanti sui social di Grillo, di Di Maio o di Di Battista» . Insomma, le porte della Lega sono aperte, anzi spalancate. «Aperte ai grillini che non vogliono morire renziani, certo. Ma anche a tutti quelli che condividono le nostre battaglie. Se c' è coerenza di idee, beninteso» . Oddìo, non si riprenderà Paragone? «Di nomi non ne faccio. Posso solo dire che rispetto la coerenza e la dignità. Questo governo nasce così male che non piace né agli elettori del Pd né a quelli del M5s» .

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

E naturalmente, per realizzare uno scenario apocalittico. Salvini è certo che il Conte II smonterà la sua politica sull' immigrazione («In questo momento nel Mediterraneo ci sono nove navi di Ong, che caso, vero?» ), eviterà la flat tax e imporrà la patrimoniale: «In comune hanno solo l' odio per la Lega e per me.

matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 8

 

Ma prima o poi andremo a votare. Per il momento la partita la sta vincendo la Merkel uno a zero, ma è ancora lunga». Impossibile, invece, strappargli un commento sul Colle (ma poi la platea fischia quando viene nominato Mattarella). «Non giudico l' operato di Mattarella. Gli chiederei soltanto di ascoltare il Paese che non vuole questo governo telecomandato da Berlino» . Ancora e sempre, la retorica dell' uomo della strada contro la casta, del buonsenso contro la "politique politicienne": «Io giro per le strade.

 

matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 1

Andateci anche voi (inteso come i giornalisti, ndr) e chiedete alla gente: questo governo non piace proprio a nessuno». Sul centrodestra che potrebbe tornare in vita in caso di elezioni, Salvini è invece abbottonatissimo: «Deve evolversi e superare se stesso» , il che può voler dire tutto e niente. Va bene, però l' Italia in realtà è in ansia non per la rottura fra Salvini e Conte, ormai irrimediabile, ma per quella di cui si parla perfino di più, fra Salvini e Francesca Verdini.

 

matteo salvini con francesca verdini alla festa della lega di conselve 1

È vero che, come si canta in "Traviata" , «siete disgiunti» ? «Macché. Negli ultimi due giorni è stata sempre in giro con me» . Qui in Val Seriana, però, non c' è. «Vi do lo scoop: mi aspetta a casa mia, a Milano». Niente tronista, allora. «Ma no, non si sentono da cinque anni». Beh, adesso siamo tutti più sereni.

matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 6matteo salvini luigi di maiomatteo salvini con francesca verdini a pinzolo 4DENIS VERDINI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTImatteo salvini con francesca verdini alla festa della lega di conselve 2matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe contedi maio conte salvini tria 1matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 5matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 7matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 3matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 2matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 2luigi di maio matteo salviniSALVINI DI MAIOluigi di maio e matteo salviniMATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTESALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO

 

matteo salvini andrea crippadi maio conte salvini 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…