"NON COSTRUISCO MOSCHEE, I MUSULMANI VADANO A PREGARE NEI PAESINI LIMITROFI" - ANNA CISINT, SINDACO DI MONFALCONE, IN PROVINCIA DI GORIZIA, RACCONTA A “LA ZANZARA” COME È FINITA SOTTO SCORTA: "LE ORGANIZZAZIONI MUSULMANE MI DICONO COSE VIOLENTE E MI MINACCIANO DI MORTE PER LE MIE POSIZIONI" - "I MUSULMANI NON SI VOGLIONO INTEGRARE. UN IMAM ME LO HA DETTO CHIARAMENTE: L'INTEGRAZIONE NON CI INTERESSA. I CORSI LI FANNO, MA DI ARABO. C'È UNA SOSTITUZIONE IN ATTO...” - VIDEO
Anna Cisint - sindaco di monfalcone
Anna Cisint, Sindaco di Monfalcone da poco sotto scorta per le numerose minacce ricevute da una parte della comunità musulmana parla a La Zanzara su Radio24: “Le minacce arrivano quasi tutte da organizzazioni musulmane, mi dicono cose violente e mi minacciano di morte - l’angelo della morte arriverà ti prenderà; Da tutto il mondo ti osserviamo andrai all’inferno - mi hanno persino mandato il video di come dovrò morire. Da pochi giorni mi hanno affidato la scorta e li ringrazio tantissimo ma la privazione e la riduzione della libertà non è semplice”.
Anna Cisint - sindaco di monfalcone
“Le minacce – dice ancora - sono arrivate per le mie posizioni su moschee e velo integrale ma io non ho mai impedito niente a nessuno, non c’entra la libertà di culto. Io non faccio le moschee a Monfalcone anche perché non ci sono gli spazi, possono andare nei paesi vicini a pregare. Ci sono 6600 musulmani a Monfalcone, hanno iniziato a fare delle moschee abusive. Le leggi vanno rispettate, non si può pregare in strutture come fossero luoghi di culto ma che non hanno l’autorizzazione. Dobbiamo smettere di piegare sempre la schiena in Italia”.
Poi si scaglia contro il velo integrale: “Vieterei il velo integrale come in Francia; qui il 75% delle donne e anche bambine bengalesi sono costrette ad usarlo. Un papà una volta mi ha detto che sua figlia di sei anni porta già il velo integrale perché così si abitua già da piccola. Viviamo ogni giorno l’applicazione della loro cultura integralista e che porta a considerare la donna inferiore ma penso soprattutto alle bambine, mi stanno molto a cuore e tante, purtroppo, sono schiavizzate, proprio qui a Monfalcone”.
Anna Cisint - sindaco di monfalcone
“Non si vogliono integrare – prosegue - un imam me lo ha detto chiaramente, l’integrazione non ci interessa. Dopo 25 anni non conoscono una parola di italiano. I corsi li fanno ma di arabo e su 6600 residenti lavorano solo 8 donne che, tra le altre cose, non possono parlare con altre donne italiane. C’è una vera e propria sostituzione in atto, nessuna volontà di integrazione e imposizione della loro cultura”.
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