domenico arcuri

STRIKE DUE PER ARCURI: DOPO LE MASCHERINE, I REAGENTI - A 3 MESI DALL'EMERGENZA, IL COMMISSARIO HA APPENA ANNUNCIATO UNA GARA PER TROVARE I COMPONENTI FONDAMENTALI PER LA FASE DUE E AUMENTARE IL NUMERO DI TAMPONI. QUINDI QUEI ''5 MILIONI DI TAMPONI'' ERANO DAVVERO SOLO I BASTONCINI COL COTONE IN PUNTA, COME DENUNCIAVA CRISANTI - MANCA SOLO LO STRIKE TRE: L'APP (CI SIAMO VICINI)

Michele Arnese e Giusy Caretto per www.startmag.it

DOMENICO ARCURI MASCHERINA

 

I 5 milioni di tamponi che il governo si stava preparando a spedire alle Regioni erano realmente solo bastoncini. Non erano dotati di reagenti (soluzioni utilizzate per estrarre Rna virale, passaggio fondamentale dell’analisi dei tamponi molecolari). O almeno non ancora. Dopo la denuncia del virologo Andrea Crisanti sui kit di tamponi incompleti, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha annunciato una gara per ottenere il maggior numero di reagenti possibili.

 

Reagenti che, ha spiegato Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, sembrano essere il problema di “tutti i paesi Ue”. Ma andiamo per gradi.

 

LE PAROLE DI ARCURI

“Faremo una richiesta di offerta per chiedere alle imprese italiane ed internazionali di darci il numero massimo di reagenti che ci servono a fare 5 milioni di tamponi, che abbiamo già acquisito, ai cittadini italiani”, ha detto il commissario all’emergenza sanitaria Domenico Arcuri al Tg1.

 

LA GARA E LE RICHIESTE DI OFFERTA

Arcuri ha dichiarato che pubblicherà in mattinata una “richiesta di offerta” per l’acquisto dei reagenti e dei tamponi, rivolta alle aziende nazionali ed internazionali. Queste richieste dovranno essere pubblicate entro una settimana: l’obiettivo è ottenere i prodotti richiesti in 15 giorni. I reagenti sono fondamentali per i tamponi sul coronavirus, e sono materiali che ormai scarseggiano in tutto il mondo. In Italia si sta provando anche ad aumentarne la produzione nazionale.

Domenico Arcuri

 

LA DENUNCIA DI CRISANTI

Parole che sembrano essere una conferma a quanto affermato dal virologo Andrea Crisanti, che affianca Zaia nella gestione dell’epidemia in Veneto, sulla questione tamponi.

“Cosa vuole dire 5 milioni di tamponi? Vuole dire due bastoncini con la garza assorbente per prendere il materiale dalla mucosa o sono tutti i reagenti che lo accompagnano?”, aveva commentato Crisanti, in collegamento con Corrado Formigli a Piazzapulita, mentre era in collegamento il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri (M5S), la notizia che il governo avrebbe inviato alle regioni 5 milioni di tamponi nei successivi due mesi.

 

LA CONFERMA DI SILERI

In realtà, già Sileri aveva in parte confermato quanto sostenuto da Crisanti, sempre a Piazza Pulita. Il viceministro della Salute aveva sostenuto che il materiale finora arrivato non sempre affianca ai bastoncini (necessari a prelevare il materiale naso-faringeo) i corrispondenti reagenti (essenziali per portare a termine l’analisi).

 

SANDRA ZAMPA: TUTTI I PAESI UE HANNO PROBLEMI CON I REAGENTI

DOMENICO ARCURI

Ulteriore conferma che il governo abbia impapocchiato sulla questione tamponi è quanto dichiarato da Sandra Zampa, sottosegretario alla salute: “La richiesta (dei reagenti, ndr) l’abbiamo sempre fatta, adesso parte in un’altra forma e cioè una gara, un bando, un appalto” perché c’è “la disponibiltà di arrivare ovunque a comprare”, ha detto stamattina Zampa, in collegamento ad Omnibus, la trasmissione di La7 condotta oggi da Gaia Tortora.

 

Zampa ha sottolineato anche “che tutta l’Europa, tutti i Paesi Ue sono nella nostra condizione. L’Europa si è data uno strumento per acquisire sul mercato internazionale ciò che serve”.

 

RICHIESTE DISORDINATE DA PARTE DELLE REGIONI

Ma perché – allora – il governo non si è mosso prima? Perché attendere la Fase 2 per decidere di investire pesantemente nei reagenti, sostanze essenziali per effettuare i tamponi?, ha incalzato la conduttrice di Omnibus. Perché, ha risposto Zampa, “la previsione che i reagenti non fossero sufficienti è stata fatta su delle richieste disordinate da parte delle regioni, solo ora è chiaro quanto ne serve perchè noi abbiamo deciso di intensificare enormemente la quantità di tamponi”.

COME SI ESEGUE UN TAMPONE 1 DI 2

 

TEMPI BREVI PER NUOVI REAGENTI

Oltre alle regioni, che hanno fatto pervenire al governo delle richieste disordinate, anche l’Europa secondo la sottosegretaria alla Salute ha le sue responsabilità: “Il nostro Paese, come tutti i Paesi europei, non produce più cose essenziali come le mascherine ed i reagenti. L’Europa le ha comprate per tutti e ce le da per 4 giorni”.

 

Comunque, ha rassicurato Zampa, ora che il governo ha deciso di prendere in mano la questione “Ci vuole poco a produrre reagenti”, basta investire “denaro sufficiente a remunerare qualcosa che non si fa più perché non remunerativa. È un problema serio. Intanto ne abbiamo per un po’ e speriamo ci accompagni fino a quando non se ne produce di nuovo”.

 

I CONSIGLI DI CRISANTI PER LA FASE 2

Intanto, dal virologo Crisanti, che già dal 20 gennaio si è mosso per produrre in house i tamponi (mentre dal governo è arrivato l’allarme sull’emergenza sanitaria il 31 gennaio), arrivano nuovi consigli per una ripartenza sicura: “La fase due è un terreno inesplorato per cui servono prudenza, tamponi mirati per diagnostica e sorveglianza, e prontezza nel creare microzone rosse”, ha detto Crisanti in un’intervista alla Stampa.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

E tra l’altro a febbraio il membro italiano del board dell’Oms e consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, biasimava su giornali e tv la politica dei tamponi seguita dalla Regione Veneto presieduta da Zaia suggerita da Crisanti: “La strategia del Veneto non è stata corretta perché ha derogato all’evidenza scientifica”, sentenziava il 27 febbraio Ricciardi.

 

“Tra una settimana avremo i primi dati sulla fase due per decidere se i casi saranno ancora in diminuzione si potrebbe riaprire ovunque, ma suggerirei prudenza ad alcune Regioni”; per Piemonte e Lombardia “aspetterei qualche settimana. Tutto ciò che aumenta i contatti tra persone comporta un rischio, che diventa più accettabile con il calo dei contagi. L’epidemia non è finita e possono crearsi altri focolai. Bisogna essere pronti a fare delle microzone rosse, soprattutto in quelle regioni dove l’organizzazione territoriale non è efficiente”.

 

TAMPONI MIRATI PER FASE 2

Importanti erano e restano i tamponi, per Crisanti: “I tamponi vanno fatti mirati per mettere al sicuro un territorio e proteggere quelli confinanti. All’inizio il Veneto aveva più casi della Lombardia, ma siamo riusciti a contenerli”.

crisanti

 

I test “non permettono di stabilire se si è guariti, valgono solo come sondaggio, e a chi risulta positivo va fatto anche il tampone”, afferma Crisanti, aggiungendo: l’erpidemia potrebbe “tornare dall’estero. Bisogna controllare gli aeroporti, tracciare chi arriva e fare tamponi mirati. Servono accordi internazionali”.

 

LA STORIA DELLA MACCHINETTA NELL’APPROFONDIMENTO DELL’ADN KRONOS

“Voglio quella macchina. Compratela, e se non riuscite a trovarla rubatela a Padova”. Suonava più o meno così la battuta di un alto dirigente di una Regione italiana al suo staff. Parlava della ‘super pipettatrice’ che ha permesso di far volare le analisi dei tamponi per la diagnosi del nuovo coronavirus in Veneto.

 

 Tutti la vogliono, tutti la cercano. Prodotta in California, ormai è introvabile, “per il blocco delle tecnologie ritenute strategiche voluto da Trump”, in un’America alle prese con la pandemia di Covid-19. La macchina è diventata “un mito che si autoalimenta. Funzionari, manager di ospedali di diverse Regioni da Nord a Sud hanno chiesto informazioni” ai fortunati che sono riusciti ad accaparrarsela, cioè l’azienda ospedaliera universitaria di Padova. A raccontarlo all’Adnkronos Salute è il direttore generale Luciano Flor. L’intuizione di poterla usare per eliminare il collo di bottiglia che rallenta il processo di analisi dei tamponi è nata proprio qui, dal virologo Andrea Crisanti.

ANDREA CRISANTItamponi coronavirus

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…