angela merkel

ARIA DA FINE REGNO NELLA CDU DI ANGELA MERKEL - TRA SCANDALI, DIMISSIONI, CONSENSI A PICCO IL PARTITO DELLA CANCELLIERA RISCHIA LA DISFATTA NELLE ELEZIONI REGIONALI - IN UNA SETTIMANA TRE DEPUTATI SONO STATI COSTRETTI A DIMETTERSI PER AVER FATTO DA MEDIATORI IN APPALTI PER MASCHERINE ANTI-COVID, LUCRANDO COSPICUE COMMISSIONI DA SOCIETÀ PRIVATE - IL PARTITO HA PERSO 5 PUNTI PASSANDO DAL 35/36 AL 30/31 DELLE INTENZIONI DI VOTO…

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

angela merkel

C 'è del marcio nella Cdu. Un'aria da fine regno sembra aleggiare sopra l'Unione cristiano-democratica, che ha già da tempo iniziato il lungo congedo da Angela Merkel, ma d'un tratto viene scossa da scandali e rivelazioni che gettano ombre sul suo futuro prossimo. Alla vigilia degli importanti voti regionali di domani nel Baden Württemberg e in Renania-Palatinato, il partito della cancelliera è in modalità d'emergenza.

 

angela merkel e nikolas lobel

In una sola settimana tre dei suoi deputati al Bundestag sono stati costretti a dimettersi: Nikolas Löbel e il cristiano-sociale bavarese Georg Nußlein per aver fatto da mediatori in appalti per mascherine anti-Covid, lucrando cospicue commissioni da società private; il terzo, Mark Hauptmann, è stato accusato di lavorare come lobbista profumatamente retribuito per il governo dell'Azerbaigian. E non è tutto: secondo la Süddeutsche Zeitung almeno altri due parlamentari della Cdu-Csu sarebbero indagati per i loro rapporti d'affari con il governo di Baku.

 

armin laschet coronavirus

«Squallido e vergognoso», ha definito ieri il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, il comportamento di chi usa il proprio mandato parlamentare per trarne profitti personali, tanto più speculando sulla tragedia della pandemia. Alla Cdu-Csu viene rimproverato di essersi sempre opposta all'adozione di un registro ufficiale dei lobbisti, invece del vago codice di comportamento attualmente in vigore e puntualmente ignorato.

 

Ma il problema va ben oltre i casi personali. Lo sa bene Armin Laschet, presidente della Cdu e probabile candidato alla cancelleria del fronte conservatore alle elezioni politiche di settembre, che ha fatto pressioni perché i deputati coinvolti nello scandalo rimettessero subito il mandato, invece di aspettare la fine della legislatura in agosto, come avevano annunciato in precedenza.

armin laschet angela merkel

 

A preoccupare Laschet, che è anche premier del Nord Reno-Vestfalia, è la volatilità della situazione politica fotografata dai sondaggi: in una sola settimana la Cdu-Csu ha perso 5 punti passando dal 35/36 al 30/31 per cento delle intenzioni di voto. Rispetto all'autunno, il calo è di oltre 8 punti. Già domani, dalle urne regionali, potrebbe uscire un giudizio molto severo per l'Unione cristiano-democratica.

 

Non che nel Baden-Württemberg abbia mai avuto alcuna vera prospettiva di vincere. Il Land di Stoccarda, patria di Daimler Benz e Porsche, è infatti dominato dalla figura di Winfried Kretschmann, 72 anni, unico ministro-presidente dei Verdi in Germania, che dal 2016 governa proprio con la Cdu come junior partner. Figura amata e trasversale, con posizioni moderate che lo rendono spesso controverso fra gli stessi ambientalisti, Kretschmann ha un forte vantaggio nei sondaggi nei confronti della sua ministra dell'Istruzione e rivale, Susanne Eisenmann.

winfried kretschmann

 

L'obiettivo a questo punto per la Cdu è di limitare i danni. Diversa la situazione nella Renania-Palatinato, dove la popolare premier socialdemocratica Malu Dreyer ha recuperato tutto il ritardo dei mesi scorsi ed è ora nuovamente in testa davanti al candidato cristiano-democratico.

 

Dreyer governa con una coalizione «semaforo» insieme a verdi e liberali, ma fino a poco tempo fa l'Unione sembrava in grado di fare il sorpasso, guidando lei una coalizione «giamaica», con il nero della Cdu al posto del rosso della Spd. Una sconfitta nel Palatinato sarebbe un grave colpo per Laschet, alla sua prima prova del fuoco da quando è stato eletto alla guida del partito. Nessuno pensa che ciò possa mettere in discussione la sua candidatura alla cancelleria, ma sarebbe per lui il modo peggiore di iniziare la lunga corsa verso le elezioni di settembre.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...