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ARIDATECE DRAGHI – EMMANUEL MACRON RILASCIA UN’INTERVISTA AL “FOGLIO” CHE SEMBRA FATTA APPOSTA PER FAR BALLARE GLI OTOLITI ALLA MELONI. PRIMA SOTTINTENDE UNA DIVERGENZA CON LA DUCETTA FROM GARBATELLA (“STIAMO CERCANDO DI MUOVERE LE COSE. E ABBIAMO BISOGNO DELL’ITALIA, DI UN’ITALIA FORTE CHE AGISCA A FIANCO DELLA FRANCIA, DELLA GERMANIA, NEL CONCERTO DELLE GRANDI NAZIONI”). POI RIMPIANGE “MARIOPIO”: “E’ NECESSARIO CHE L’ITALIA SIA AL NOSTRO FIANCO, CHE SI IMPEGNI IN QUESTO PERCORSO, E CHE LO FACCIA DA GRANDE PAESE EUROPEO, SULLA SCIA DI QUANTO HA FATTO MARIO DRAGHI”. COME A DIRE CHE ORA NON LO STIA FACENDO…
IL FOGLIO - INTERVISTA A EMMANUEL MACRON
Estratto dell’articolo di Mauro Zanon per “il Foglio”
[…] Siamo nel Falcon presidenziale accanto al capo dello stato francese, Emmanuel Macron, nel giorno del grande vertice sulla difesa comune europea e sulla sicurezza dell’Ucraina convocato a Londra dal premier britannico, Keir Starmer, con l’obiettivo di trovare una strategia comune per Kyiv.
[…] “Se vogliamo essere credibili come europei nel nostro sostegno a lungo termine all’Ucraina, dobbiamo essere in grado di fornire delle garanzie di sicurezza solide. Questo è esattamente ciò che ci chiede il presidente americano, Donald Trump, ed è nel nostro interesse”, dice al Foglio Macron.
“Poi degli aspetti tecnici delle garanzie di sicurezza ne discuteremo, che si tratti di assicurare un sostegno all’esercito ucraino [...] o di dare la nostra disponibilità a fornire truppe per garantire la sicurezza. Sarà necessario?
Lo vedremo. Ma se diciamo che non siamo pronti a farlo, non c’è alcuna possibilità che gli americani ci prendano sul serio”, spiega Macron.
L’inquilino dell’Eliseo, talvolta, fatica a capire l’“irritazione” dell’Italia verso la Francia. “Stiamo cercando di muovere le cose. E abbiamo bisogno dell’Italia, di un’Italia forte che agisca a fianco della Francia, della Germania, nel concerto delle grandi nazioni.
Per questo ho invitato il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, lo scorso 17 febbraio. E’ necessario che l’Italia sia al nostro fianco, che si impegni in questo percorso, e che lo faccia da grande paese europeo, sulla scia di quanto ha fatto Mario Draghi. In questo momento dobbiamo restare uniti”.
VERTICE PER L UCRAINA A LONDRA
[…] A Washington, Macron ha proposto a Trump di rivedere la sua posizione e “cioè di non puntare a un cessate il fuoco immediato, ma piuttosto a una tregua a livello aereo, marittimo e di infrastrutture energetiche” perché questa “è controllabile”.
“Nel frattempo, cristallizzeremo le discussioni sulle garanzie di sicurezza”, dice il presidente francese. “Per garanzie di sicurezza si intende non solo il sostegno che diamo all’esercito ucraino, ma anche ciò che noi europei siamo disposti a fare sul territorio ucraino per garantire la sicurezza dell’Ucraina e la nostra. E ciò che gli americani sono disposti a garantire”.
VERTICE DI LONDRA - ZELENSKY STARMER MACRON
Come spingere l’Europa a uno sforzo considerevole verso la costruzione di una difesa europea senza il sostegno di alcuni paesi, come per esempio l’Ungheria di Viktor Orbán? “Non direi che non c’è sostegno da parte di questi paesi – dice Macron – Credo si debba fare una distinzione tra l’Ucraina e la difesa europea. Alcuni di questi paesi sono diventati sempre più contrari a sostenere Kyiv. Ma siamo riusciti a convincerli ogni volta a muovere le cose: c’è bisogno di molto dialogo. Parlo continuamente con Orbán. Gli ho parlato prima di andare a Washington e gli ho parlato dopo. Penso sinceramente che se si tratta di aumentare le nostre capacità comuni per rafforzare la difesa europea gli ungheresi staranno dalla nostra parte”, dice Macron.
“[…] Non si tratta solo dell’Ucraina, ma di dire a noi stessi che non sappiamo cosa faranno gli americani tra 5 o 10 anni. Per ora, sappiamo solo che i russi hanno indurito la loro posizione e sono molto più aggressivi nei nostri confronti. E negli ultimi tre anni hanno speso il 10 per cento del loro pil per la difesa. Il loro pil è inferiore al nostro, ma ne spendono il 10 per cento. Dobbiamo quindi prepararci a ciò che verrà. E a prescindere da ciò che faranno gli americani”, dice Macron, fissando l’obiettivo per l’Europa in termini di spese di difesa attorno al “3, 3,5 per cento del pil”.
VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMP
[…] Mai, dalla Brexit, i rapporti tra Londra e l’Europa erano stati così fruttosi. “Credo che da parte del primo ministro britannico, Keir Starmer, ci sia il desiderio di un reset. C’è un reale allineamento dei nostri interessi e dei nostri punti di vista sulla questione ucraina e sulle questioni di difesa europea. Penso quindi che questa sia una grande opportunità. Dovremo quindi insistere su questo punto”.
SUMMIT PER L'UCRAINA A LONDRA - FOTO LAPRESSE
giorgia meloni guarda in cagnesco emmanuel macron g7 2
DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - ILLUSTRAZIONE FINANCIAL TIMES
giorgia meloni emmanuele macron - eliseo - foto lapresse
GIORGIA MELONI TRA EMMANUEL E BRIGITTE MACRON - RIAPERTURA DI NOTRE DAME A PARIGI