ASSAD CANTA VITTORIA: CON ARMI E NAVI DI PUTIN ALLE SPALLE SE NE FREGA DI OBAMA E ISRAELE (VIDEO) - NESSUNA NOTIZIA DI QUIRICO

1 - VIDEO - L'INTERVISTA AD ASSAD DEL GIORNALISTA DI "CLARIN"
(IN SPAGNOLO CON SOTTOTITOLI IN INGLESE)

 

2 - SIRIA: ALMENO 23 HEZBOLLAH UCCISI IN BATTAGLIA QUSAYR
(ANSA) - E' di almeno 23 combattenti Hezbollah uccisi il bilancio della battaglia a Qusayr, nella regione di Homs. Lo afferma al Arabya citando "fonti concordanti". Altre testimonianze, citate dal New york Times, parlano di 14 vittime. Si tratta del bilancio più sanguinoso per il Partito di Dio in diversi anni.

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, basato a Londra, altri 70 Hezbollah sono rimasti feriti nella battaglia di ieri. Se confermato, il bilancio degli scontri e dei bombardamenti nella città salirebbe a circa 100 morti in meno di 24 ore. Secondo quanto riferisce al Arabiya, tra le vittime figura anche Fady al-Jazzar, considerato uno dei più importanti ufficiali del movimento integralista, incarcerato in Israele e poi liberato in uno scambio di prigionieri.

Un testimone libanese, citato dal New York Times, "collegato a uno dei combattenti inviati a Qusayr", conferma che "almeno 14 Hezbollah sono stati uccisi". La situazione "mi ricorda la guerra del 2006", afferma il testimone, riferendosi al conflitto tra Israele ed Hezbollah, l'ultimo combattuto dal Partito di Dio"

3 - SIRIA: OPPOSITORI, NO A CONFERENZA CON 'INVASIONE' STRANIERA
(ANSA) - "La conferenza internazionale sulla Siria non vedrà la luce se questa invasione non avrà fine". Lo ha affermato il Consiglio nazionale siriano, la prima piattaforma anti-regime all'estero, che fa parte della Coalizione delle opposizioni costituita nel 2011. L' "invasione" di cui parla il Consiglio, in una nota ricevuta dall'ANSA, è quella di truppe iraniane e delle milizie sciite libanesi di Hezbollah, loro alleate, denunciate dagli oppositori, in particolare nella battaglia per la conquista di Quseir.

"Il Consiglio nazionale siriano fa appello alla Lega Araba perché Fermi l'invasione della Siria da parte dell'Iran e dei terroristi di Hezbollah", si aggiunge nella dichiarazione. Il Consiglio si rivolge a "tutti i Paesi che cercano una soluzione politica alla situazione in Siria" per avvertirli che "il silenzio su questa invasione significherà che ogni conferenza o sforzo politico sarà infruttuoso e sarà considerate dal popolo siriano come un tentativo di perdere tempo".

4 - SIRIA: LAVROV, CONTROPRODUTTIVO FISSARE DURATA CONFERENZA
(ANSA) - Mosca crede che sia "controproduttivo" dare un arco temporale per la conferenza internazionale sulla Siria. "Alcuni dei nostri partner, come John Kerry (il segretario di Stato Usa, ndr), pensano che basteranno alcuni giorni o una settimana", ha detto il capo della diplomazia russa a Rossiskaia Gazeta, organo ufficiale del governo.

"Io credo che questo sia controproduttivo. Le Conferenze di pace regionali sono continuate per mese o anche per anni. Per esempio la Conferenza di Dayton. E la conferenza sul Libano è continuata per 14 anni penso", ha aggiunto. "Io non voglio che accada lo stesso in Siria, ma è assolutamente controproduttivo fissare artificialmente qualche cornice temporale", ha ribadito.

5 - INTERVISTA AD ASSAD: "LA CONFERENZA INTERNAZIONALE È INUTILE NON FUGGO, DIFENDERÒ LA SIRIA DAI TERRORISTI"
Marcelo Cantelmi per "Clarin"
Traduzione Marzia Porta per "la Repubblica"

Perché la crisi siriana è più diffusa e acuta rispetto ad eventi analoghi in altri Paesi arabi?

«Alla crisi hanno contribuito molti fattori interni ed esterni, il più importante dei quali è rappresentato dall'intervento delle forze straniere. Il popolo siriano però ha resistito a tutti questi interventi, e ancora continuiamo a farlo. È una questione di difesa della patria».

Sa che ad oggi, secondo l'Onu, nel conflitto avrebbero perso la vita più di settantamila persone?

«Dobbiamo domandarci chi è che tira fuori questi dati e quanto sono credibili le loro fonti. Tutte le morti sono terribili, ma molte di quelle vittime sono stranieri venuti qui per uccidere i cittadini siriani. E non dobbiamo dimenticare che molti siriani sono scomparsi. Non possiamo fornire cifre ufficiali. Naturalmente la situazione è molto fluida, perché talvolta i terroristi uccidono e seppelliscono le proprie vittime nelle fosse comuni».

Non si sarebbe potuto intavolare un dialogo all'inizio della crisi per evitare di arrivare a questo punto?

«All'inizio le rivendicazioni erano di natura riformista, ma in seguito si è capito chiaramente che si trattava di una facciata. Abbiamo introdotto delle riforme, modificato la Costituzione, cambiato le leggi, il terrorismo però aumentava di volta in volta. Il terrorismo non può dettare la via da seguire per giungere alle riforme. Cosa ha a che fare un terrorista ceceno con le riforme in Siria? In Siria stanno combattendo individui di ventinove nazionalità diverse. Tutto ciò non ha alcun senso ».

Cosa pensa della conferenza internazionale sulla Siria che Russia e Usa dovrebbero tenere alla fine del mese?

«Siamo favorevoli al dialogo tra russi e americani, e ci auguriamo che sfoci in un incontro internazionale che aiuti il popolo siriano. Non crediamo però che molti Paesi occidentali desiderino realmente raggiungere una soluzione in Siria. Non crediamo che molte delle forze che sostengono i terroristi vogliano una soluzione alla crisi. In Siria non può esserci una soluzione unilaterale, occorrono almeno due fronti».

Sono le forze che attualmente combattono o le grandi potenze a non volere una soluzione?

«Le forze dell'opposizione sono di fatto collegate ai Paesi stranieri, e non possono prendere una decisione in maniera autonoma. Ricevono fondi dai Paesi stranieri e fanno ciò che quei Paesi decidono. Sono un tutt'uno, e sono stati loro ad annunciare, non più tardi di una settimana fa, di non volere un dialogo. Noi siamo disposti a dialogare con chiunque voglia farlo, senza eccezioni. A patto che la Siria possa decidere autonomamente e in maniera sovrana. Tuttavia, ciò non include i terroristi. Quando deporranno le armi e si uniranno al dialogo non avremo nulla da obiettare. Ma non sarebbe realistico credere che una conferenza politica possa arrestare il terrorismo in atto».

La conferenza internazionale...

«Per noi il punto fondamentale che una conferenza internazionale dovrà affrontare riguarda l'interruzione del flusso di denaro e di armi verso la Siria e dell'arrivo di terroristi dalla Turchia, finanziati dal Qatar e da altri Stati del golfo come l'Arabia Saudita. Sino a quando ci saranno Paesi come il Qatar e la Turchia che non hanno alcun interesse a fermare la violenza in Siria, il terrorismo non cesserà».

Quale crede che sia il ruolo di Israele nella crisi?

«Israele appoggia direttamente i gruppi terroristici in due modi: fornisce loro sostegno logistico e indica loro gli obiettivi da colpire e in che modo colpirli. Hanno colpito ad esempio una stazione radar della nostra difesa contraerea, capace di intercettare gli aerei in arrivo dall'estero, soprattutto da Israele».

Ha preso in considerazione la possibilità di farsi da parte? È pronto a rassegnare le dimissioni?

«Sta al popolo decidere che io rimanga o no. Non sta a me decidere se rimanere o andarmene, ma al popolo. E il popolo lo deciderà con le elezioni nel 2014. Sono un presidente eletto ed è il popolo che deciderà se rimarrò o meno. È del tutto inaccettabile che qualcuno affermi che il presidente siriano debba andarsene perché lo vogliono gli Usa o lo esigono i terroristi».

Il presidente Usa Barack Obama ha lasciato intendere di non prevedere alcun intervento in Siria, mentre il suo segretario di Stato John Kerry ha detto che qualsiasi progresso dovrà avere come premessa le sue dimissioni.

«Non mi risulta che Kerry o qualcun altro abbia ricevuto un mandato dal popolo. Qualsiasi decisione sulle riforme in Siria verrà presa dalla Siria, e né gli Stati Uniti né altri Stati possono intromettersi. In ogni caso, dare le dimissioni equivarrebbe a fuggire. Attualmente il Paese sta attraversando una crisi, e il capitano non abbandona la nave durante una tempesta».

Francia, Gran Bretagna e recentemente lo stesso Kerry hanno affermato che il suo esercito ha impiegato contro la popolazione civile delle armi chimiche, in particolare il gas Sarin...

«Non bisognerebbe perdere tempo con simili accuse. Le armi chimiche sono armi di distruzione di massa. Dicono che le avremmo impiegate in zone residenziali. Se una bomba nucleare venisse sganciata sopra una città o una periferia urbana e le vittime ammontassero a dieci o venti, ci credereste? L'impiego di armi chimiche in zone abitate da civili dovrebbe produrre migliaia o centinaia di migliaia di vittime in pochi minuti. Come si potrebbe nascondere un gesto simile?».

A chi attribuisce dunque queste accuse?

«Il tema delle armi nucleari è stato sollevato dopo che i gruppi terroristici le hanno impiegate qualche mese fa ad Aleppo, nel distretto di Khan al-Assal. Abbiamo raccolto le prove e inviato una lettera al Consiglio di Sicurezza per chiedere l'invio di una commissione che indagasse sui fatti. Usa, Francia e Gran Bretagna si sono trovate allora in una situazione imbarazzante, e hanno detto di voler inviare una missione per indagare sull'impiego di armi chimiche in altre zone dove si ritiene che siano state usate.

Lo hanno fatto per evitare di dover compiere un'indagine nella zona dove di fatto ha avuto luogo l'attentato. La scorsa settimana Carla Del Ponte, un membro della commissione, ha annunciato che sono stati i terroristi a usare armi chimiche. L'Onu però ha ignorato la sua dichiarazione».

Crede che simili accuse presagiscano un intervento militare in Siria?

È probabile che questo argomento venga usato come preludio per fare guerra alla Siria. Non abbiamo dimenticato ciò che accadde in Iraq. Dov'erano le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein? L'Occidente ha l'abitudine di mentire e falsificare prove al fine di giustificare delle guerre. Naturalmente, una guerra contro la Siria non sarebbe una passeggiata. Ma non possiamo escludere la possibilità che ci dichiarino guerra».

Che basi ha per affermarlo?

«La scorsa settimana Israele ci ha già attaccati. È una chiara eventualità, soprattutto adesso che siamo riusciti a sconfiggere numerosi gruppi armati in molte zone della Siria. Poi, per tirare su il morale dei gruppi terroristici, questi Paesi hanno mandato Israele a fare quel che ha fatto. Prima o poi un intervento ce lo aspettiamo, anche se potrebbe trattarsi di un intervento limitato. All'Occidente interessa solo che un regime sia leale. Vogliono un governo servile, di qualsiasi tipo, che faccia ciò che loro vogliono».

Sa qualcosa dei giornalisti James Foley, un nordamericano scomparso sei mesi fa, e dell'italiano Domenico Quirico de La Stampa, di cui si sono perse le tracce circa un mese fa?

Alcuni giornalisti entrano in Siria illegalmente, penetrando nelle zone dove operano i terroristi. In alcuni casi siamo riusciti a liberare dei giornalisti che erano stati rapiti, ma attualmente non abbiamo alcuna informazione dei due giornalisti da lei citati.

 

 

 

ASSADPUTIN BARACK OBAMA JOHN KERRY IN CINA HEZBOLLAHnetanyahu e ahmadinejadAHMADINEJAD BENYAMIN NETANYAHU jpegRIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSAD IN PIAZZA ABU SAKKAR COMANDANTE RIBELLE DI HOMS MANGIA IL CUORE DI UN SOLDATO SIRIANO SIRIA ESECUZIONE DI FEDELI DI ASSAD RIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSAD IN PIAZZA

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