ASSOLTO MA COLPEVOLE – “IL FATTO”: È COSA CERTA CHE AD ARCORE SI TENEVANO FESTE CON PROSTITUTE, UNA SPECIE DI XXX FACTOR PER SODDISFARE IL PADRONE DI CASA – BERLUSCONI SALVATO DALLA NUOVA LEGGE SULLA CONCUSSIONE

Gianni Barbacetto per il “Fatto quotidiano

 

berlusconi ruby berlusconi ruby

Ma che cosa c’è da festeggiare? La sentenza d’appello confermata martedì dalla Cassazione assolve, è vero, l’imputato Silvio Berlusconi dai reati di concussione e di prostituzione minorile. Ma affermando a chiare lettere due fatti che smentiscono seccamente il leader di Forza Italia. Il primo è che ad Arcore, nella residenza dell’allora presidente del Consiglio, nel 2010 non si tenevano affatto “cene eleganti”, come giurato dal padrone di casa e da molti dei suoi ospiti, ma feste di tipo sessuale con la partecipazione di decine di prostitute, tra cui almeno una minorenne, che si contendevano in ogni modo (per ottenere una remunerazione maggiore) il “premio” di passare la notte “con il presidente”.

 

UN XXX FACTOR PER L’EX CAVALIERE E LE PRESSIONI ALLA QUESTURA DI MILANO

Questo era il bunga-bunga: una sorta di talent show a luci rosse, un “XXX Factor” che il padrone della tv italiana riservava solo a se stesso. Il secondo fatto è che Berlusconi, da presidente del Consiglio, nella notte del 27 maggio 2010 ha telefonato al capo di gabinetto della Questura di Milano, Pietro Ostuni, facendo pressioni per ottenere un “indebito vantaggio”, ossia il rilascio della minorenne Karima el Mahroug – in arte Ruby Rubacuori, per un momento “nipote di Mubarak” – per evitare il rischio che parlasse delle imbarazzanti feste di Arcore.

 

ruby rubacuoriruby rubacuori

Ha così “abusato della sua qualifica per scopi personali”. Sono due fatti che in qualunque Paese civile del mondo sarebbero sufficienti a escludere per sempre dalla scena pubblica il loro protagonista. In Italia invece i suoi sostenitori fanno festa. Eppure quei fatti, meticolosamente ricostruiti dalla sentenza che (per altri motivi) assolve, sono riconosciuti perfino dalla difesa del professor Franco Coppi: “Nemmeno noi contestiamo che ad Arcore avvenissero fatti di prostituzione con compensi”, ha detto l’avvocato ai giudici della Cassazione.

 

“E che i poliziotti fossero contenti di aver fatto un favore a Berlusconi, questo ve lo concediamo”. Allora eccoli, i fatti accertati della storia del bunga bunga contenuti in una sentenza di 330 pagine di cui qualcuno vorrebbe cancellare tutte le prime 229, salvando solo l’ultima parola: “Assolto”.

 

LE INTEMPERANZE DI KARIMA E LO SCOOP DEL FATTO QUOTIDIANO

La storia affiora nell’ottobre 2010. Non è voyeurismo giornalistico, intromissione giudiziaria nella vita privata di un cittadino, cronaca politica nell’era di Youporn. È invece l’emersione di una segretissima indagine della Procura di Milano, che qualche mese prima era incappata in una vicenda di possibile prostituzione minorile, reato le cui pene erano appena state inasprite dal governo Berlusconi.

 

ruby rubacuori (8)ruby rubacuori (8)

 Una ragazza di 17 anni, marocchina, scappata di casa, senza documenti, in perenne fuga dalle comunità protette a cui era assegnata fin dall’adolescenza, finisce segnalata alla Procura della Repubblica di Milano per le sue intemperanze: viene fermata dalla polizia per furto e portata alla Questura di Milano; una settimana dopo, gli agenti la strappano da una casa sui Navigli dove aveva ingaggiato una furibonda rissa con Michelle, una prostituta brasiliana. Comincia allora a occuparsene il procuratore aggiunto titolare dei reati contro i minori, Pietro Forno, a cui Karima nell’agosto 2010 racconta un sacco di storie, alcune vere, altre inventate.

 

Dice di essere stata ad Arcore, di aver partecipato a feste notturne nella villa del presidente del Consiglio, di avere ricevuto molti soldi e regali. Forno, e poi Antonio Sangermano e Ilda Boccassini, analizzano il rapporto di polizia che narra una strana notte alla Questura di Milano. Karima era stata fermata a Milano, il pomeriggio del 27 maggio 2010, accusata di furto da un’amica.

 

ruby rubacuori (7)ruby rubacuori (7)

La pm del Tribunale dei minori Annamaria Fiorillo aveva disposto di ricollocarla in una comunità protetta. Ma nella notte, da Parigi, dov’è impegnato in un vertice Ocse, il presidente del Consiglio telefona al funzionario Pietro Ostuni, dicendogli che è stato informato del fermo di una ragazza che potrebbe essere imparentata con il presidente egiziano Mubarak. Per evitare incidenti diplomatici, meglio lasciarla andare, affidandola a una “consigliera ministeriale” (carica inesistente) già arrivata in questura: Nicole Minetti.

 

Da questo momento, la scena cambia. Il ritmo dei fatti accelera. Le comunicazioni e le telefonate si succedono frenetiche. La funzionaria di turno in questura, Giorgia Iafrate, capisce subito che Karima è marocchina e Mubarak non c’entra niente, ma d’accordo con i suoi superiori, e in contrasto con le indicazioni della pm dei minori, decide di affidarla alla consigliera regionale Nicole Minetti, che la lascia alla prostituta brasiliana Michelle Conceicao. Forno, Boccassini e il procuratore Edmondo Bruti Liberati aprono un’inchiesta, controllano alcuni tabulati telefonici, chiedono qualche intercettazione e in poche settimane scoprono il bunga bunga.

 

ruby rubacuori (5)ruby rubacuori (5)

Il format delle serate è semplice, la scaletta del programma è lineare. Uno: cena ad Arcore dal menù piuttosto noioso. Due: festa e balli al piano di sotto, nel locale chiamato bunga bunga. Tre: per le più brave, selezionate nel più esclusivo dei talent, il “premio” di una ben ricompensata notte negli appartamenti privati di Berlusconi. Questo il rito delle feste di Arcore.

 

I CONSIGLI DI NICOLE A MELI: “TI VOLEVO BRIFFARE, NE VEDI DI OGNI, C’È LA ZOCCOLA...”

Ecco come lo racconta Nicole Minetti, che per i pm è la coordinatrice delle ragazze, le più assidue delle quali sono ospitate in una sorta di harem privato a un passo da Milano 2, nel Residence Olgettina. “Ciao Meli, ho appena sentito the boss, gli ho detto: ‘Ti porto una con due lauree stasera’”. È il 19 settembre 2010. Meli è una carissima amica di Nicole, Melania Tumini.

 

“Ti volevo un attimo briffare... Cioè, ne vedi di ogni, la desperation più totale... C’è gente per cui è l’occasione della vita... Ci sono varie tipologie di... persone. C’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla l’italiano e viene dalle favelas, c’è quella un po’ più seria, c’è quella via di mezzo tipo Barbara Faggioli... E poi ci sono io che faccio quel che faccio. Capito?”.

 

ruby rubacuori (4)ruby rubacuori (4)

Melania è curiosa. Va ad Arcore, partecipa alla serata. È una elettrice di Berlusconi, ma resta scossa. Il giorno dopo la racconta così alle amiche: “Un puttanaio”. Altre ragazze (Ima-ne Fadil, Ambra Battilana, Chiara Danese, Maria Makdoum, Natascia Teatino) rompono il fronte delle “olgettine” e delle “arcorine” e svelano i segreti dell’harem personale del presidente del Consiglio.

 

Gli spogliarelli, i toccamenti, Nicole che si toglie il vestito da suora e resta completamente nuda. La statua di Priapo che passa di mano in mano, con qualche ragazza che mima un rapporto orale. Ecco gli sms tra Nicole Ninetti e Barbara Faggioli, il giorno di Natale 2010: “Ho pensato una cosa: oltre che per le palle, bisogna prenderlo per il cazzo... domani se è aperto vado in un sexy shop e prendo un po’ di cose.. Per me e te... Più troie siamo e più bene ci vorrà... Troie troie troie... Tanto ormai abbiamo la confidenza per fare qualsiasi cosa”.

 

IL SAN VALENTINO DI RUBACUORI “BISOGNA STARGLI ADDOSSO, CAZZO”

nicole minetti in piscina nicole minetti in piscina

In questo clima entra Ruby, portata ad Arcore la prima volta il 14 febbraio 2010, San Valentino, da Emilio Fede e Lele Mora. Fino al maggio successivo, partecipa più volte alle cene e resta a dormire ad Arcore sette volte. E incassa. Berlusconi è il bancomat delle ragazze. Le più scaltre lo tengono sotto pressione: “Bisogna stargli addosso, cazzo! Non bisogna lasciarlo un attimo”, dice al telefono Nicole a Marysthell Polanco il 20 settembre .

 

A volte si lamentano perché Silvio “ha il braccio corto” o perché paga di più qualche altra ragazza, o le compra una casa più grande o un’auto più bella. La competizione è fortissima, dietro le quinte di “XXX Factor”. Qualcuna si preoccupa per la sua salute: “Tutto a posto?”, si chiedono, dopo aver fatto il test dell’Hiv. “Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids... Mah sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”. La sentenza d’appello, stilata da Concetta Locurto, racconta molte delle feste di Arcore.

 

Riportando le parole della Tumini: “Il degenero più totale”, “mostravano, mi spiace esprimermi in questo modo, però, chi il sedere, chi i seni, in maniera ammiccante”. Con quelle della Teatino: “Alcune ragazze si sono spogliate... altre erano in costume... alcune ragazze si avvicinavano a Emilio Fede, a Silvio Berlusconi, si toccavano”, “Silvio Berlusconi, ma anche Emilio Fede, toccavano il seno di una ragazza, o il sedere, di qualche ragazza e le ragazze toccavano i due uomini”.

nicole minetti 5nicole minetti 5

 

“La signora Roberta Nigro insieme alla signora Lisa Barisonte iniziarono a ballare e dimenarsi tra di loro, toccarsi ecco. Tanto è che la signora Lisa tolse le mutandine alla signora Nigro e si aggiunse al gruppo di queste due ragazze, la Barisonte e la Nigro, la Minetti che anche lei si tolse le vesti e direi che insomma si era proprio preparata perché si capisce quando una donna si prepara o meno, perché portava il reggicalze, portava un tubino, quindi insomma, uno si prepara...”.

 

La conclusione dei giudici d’appello è che comunque non ci siano le prove che Berlusconi conoscesse l’età di Ruby. Dunque lo assolvono dal reato di prostituzione minorile. La Cassazione conferma. Come ha dichiarato il giudice Enrico Tranfa, il presidente della corte d’appello che si dimise il giorno stesso in cui fu depositata l’assoluzione, “gli antichi dicevano che una sentenza definitiva non è quella più giusta, ma semplicemente un punto fermo su una vicenda. Questo fa la Cassazione, non vuol dire che sia condivisibile”. Del resto, le dieci ore di camera di consiglio significano “che la questione era ed è discutibile”.

MARYSTHELL POLANCO NEL SUO VIDEO MUSICALEMARYSTHELL POLANCO NEL SUO VIDEO MUSICALE

 

LA CONCUSSIONE: DIVISA IN DUE DALLA RIFORMA SEVERINO

Anche quella che riguarda l’altra imputazione, ancora più grave: la concussione. “Questa corte ritiene che non sussista prova degli elementi costitutivi del reato di concussione”, scrive la giudice Locurto. Perché nel frattempo quel reato è stato diviso in due dalla riforma Severino. C’è la concussione per costrizione, riconosciuta dai giudici di primo grado, “che però non spiegano in che cosa sia consistita la minaccia (esplicita o implicita) che avrebbe provocato detto timore nel dottor Ostuni”. Non c’è “la prova che la volontà di Ostuni sia stata coartata da un comportamento intimidatorio di Berlusconi”.

 

C’è poi la concussione per induzione, che non ha bisogno della minaccia, ma deve procurare – secondo l’interpretazione della nuova norma data dalle sezioni riunite della Cassazione – un indebito vantaggio sia al concussore, sia al concusso. Il primo, Silvio Berlusconi, l’ottiene: “È provata, sotto il profilo materiale, l’efficacia causale dell’intervento di Silvio Berlusconi sulla produzione dell’indebito vantaggio non patrimoniale contestato in imputazione”.

 

MARYSTHELL POLANCO NEL SUO VIDEO MUSICALEMARYSTHELL POLANCO NEL SUO VIDEO MUSICALE

Ma il secondo, Ostuni, no. Secondo la sentenza d’appello, ha soltanto “un’accondiscendenza incautamente accordata, per timore reverenziale, compiacenza o timore autoindotto”. Ecco perché scatta l’assoluzione, imposta dalla nuova legge sulla concussione e ora resa definitiva dalla Cassazione. Pur con tutti i dubbi che restano aperti, perché, come dice il giudice Tranfa, le dieci ore di camera di consiglio significano “che la questione era ed è discutibile”.

BARBARA FAGGIOLI BARBARA FAGGIOLI

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…