theresa may

THERESA E’ MENO VISPA - TRA ATTENTATI, SEXGATE E RECESSIONE, IL 2016 E’ STATO L'ANNO NERO DELLA GRAN BRETAGNA - L'ENTUSIASMO DELLA BREXIT (PREVISTA PER IL 29 MARZO 2019, ORE 23 IN PUNTO) SI È GIA’ SPENTO E PURE LE STRADE DI LONDRA, GIA’ ADDOBBATE PER NATALE, SONO MEZZE VUOTE - LA MAY MANGERA’ IL PANETTONE?

Erika Orsini per ‘il Giornale’

 

THERESA MAY

In novembre a Londra è già Natale, come sempre. Oxford Street ha acceso le luminarie alla fine di ottobre e i negozi sono stracolmi di decorazioni e oggetti regalo. Peccato che restino desolatamente vuoti, come nel periodo della crisi Lehman Brothers. Da quella crisi la Gran Bretagna uscì, orgogliosamente, per prima.

 

Non sono passati poi tanti anni da quando un trionfante David Cameron annunciò che il Paese era fuori dalla recessione, eppure l'atmosfera è forse più triste di allora. Probabilmente il governo inglese ha fatto troppo affidamento su quella donna Primo Ministro che era riuscita a sbaragliare avversari ben più intraprendenti e che sembrava la nuova Thatcher.

 

theresa may

Forse l'euforia di quei primi mesi dopo il referendum su Brexit, aveva creato un clima di eccessivo ottimismo e quest'anno molti si preparavano a celebrare un Natale da favola. Invece nel giro di sei mesi, l'anno della riscossa si è trasformato in un annus horribilis, uno di quelli che molti giovani nati vent' anni fa, non hanno mai conosciuto.

 

Nelle prossime due settimane il governo dovrà decidere quale posizione definitiva prendere prima che a Bruxelles si inizi a discutere su quale accordo presentare al prossimo meeting di metà dicembre. Sempre che un accordo ci sia, dato che dobbiamo ancora capire se il governo May riuscirà a reggere fino a Natale, come spiega bene la copertina del settimanale The New European che nella sua prima pagina presenta la leader conservatrice come un tacchino pronto per esser infornato e cotto entro le feste, tante sono le tegole che le sono cadute in testa nell' ultimo mese.

 

BREXIT

Non bastavano i feroci problemi interni di un'economia ormai ripiegata su stessa, le cui contraddizioni stanno venendo al pettine una dopo l' altra, proprio a causa dell' incertezza creata dall' uscita dell' Europa. L' omone della Thames Water, l'azienda responsabile della fornitura idroelettrica sul territorio, trascorre le vacanze in Italia e accetta di buon grado il nostro espresso macchiato perché ama il caffè italiano. Però in Europa non ci vuole stare. «Sarà molto meglio se usciamo», dice anche se un po' titubante.

 

baristi brexit1

Molti inglesi la pensano come lui, soprattutto quelli che hanno superato i sessant' anni. E il Paese si sta già preparando al dopo Brexit, anche se il modo non è esattamente quello accogliente promesso tante volte a parole. Gli expats d' Oltremanica di cui il Regno Unito non può fare a meno si sentono già con un piede fuori dalla porta, il nervosismo serpeggia perfino dietro al banco di Costa e Caffè Nero dove tutti i dipendenti sono italiani o dell' Est Europa o spagnoli.

 

Molte aziende se ne sono già andate da Londra e altre chiuderanno. Eppure l' economia britannica basata sul terziario ha bisogno dei muratori e degli imbianchini che sanno rappezzare le case il cui valore comincia a scendere, soprattutto a Londra e dintorni. Ha bisogno degli studenti stranieri eccellenti che rimpolpano le finanze delle università pubbliche e private e ne finanziano la ricerca.

 

david cameron

Ha bisogno delle infermiere dell' est Europa che stanno già abbandonando in massa gli ospedali pubblici. «Non possiamo avere il servizio sanitario nazionale e anche la Brexit», ha dichiarato Alistair Campbell, ex spin off di David Cameron. Una dicotomia che si rispecchia anche in tutti gli altri settori pubblici: la criminalità è alle stelle e l'allerta terrorismo sempre altissima, ma gli agenti in strada sono sempre di meno; i treni deragliano, gli scioperi dilagano, ma il prezzo dei biglietti continua a salire.

 

theresa may

A questo punto salterebbero i nervi a chiunque, ma la May si dice resiliente. Così le lanciano tra capo e collo anche un Sexgate che travolge Westminster e il Galles, in cui ci scappa persino un morto e l' ennesimo scandalo finanziario che arriva fino alla Regina e il Principe Carlo.

 

La premier ha poi accettato le dimissioni presentate dalla ministra per lo Sviluppo Internazionale, Priti Patel, finita sotto accusa per aver tenuto nascosti una decina di incontri non autorizzati con politici e rappresentanti israeliani, mentre si trovava in vacanza lo scorso agosto. Il risultato finale è che nell' ultima settimana May ha perduto due ministri e anche le ultime briciole di credibilità rimasta. Veramente un annus horribilis.

THERESA MAY 2THERESA MAY E L INCHINO ALLA REGINA ELISABETTA

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO