polizia poliziotti scudo agenti alfredo mantovano carlo nordio

AVVISATE MATTARELLA: IL GOVERNO TIRA DRITTO SULLO “SCUDO PENALE” PER GLI AGENTI – DOPO CHE IL QUIRINALE HA FATTO TRAPELARE I SUOI DUBBI, NORDIO, CON IL BENESTARE DI MANTOVANO, HA PRESENTATO UNA NUOVA BOZZA DELLA NORMA CHE PREVEDE UNA CORSIA PARTICOLARE, A DISPOSIZIONE DEL PM, PER CHIUDERE IN SETTE GIORNI ALCUNI CASI SPECIFICI, SENZA ISCRIZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI – PER EVITARE IL RISCHIO DI INCOSTITUZIONALITÀ, IL GUARDASIGILLI PENSA DI ALLARGARE LA NORMA A TUTTI I CITTADINI – LA FREDDEZZA DI PIANTEDOSI: “UNO SCUDO? IL PARLAMENTO È LIBERO E SOVRANO...”

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

 

https://www.repubblica.it/politica/2025/01/16/news/scudo_penale_polizia_ddl_sicurezza-423941719/

 

CARLO NORDIO ALFREDO MANTOVANO

L’ultima versione dello scudo per gli agenti di polizia è stata messa nero su bianco in queste ore al ministero della Giustizia. Poche righe, dalla portata politica significativa. Non sgradite a Palazzo Chigi, dove Alfredo Mantovano segue il dossier per Giorgia Meloni.

 

L’idea è sostanzialmente questa: prevedere una corsia particolare, a disposizione del pm, per chiudere in sette giorni e senza indagati alcuni casi specifici. Quelli, ad esempio, in cui una notizia di reato interessi un esponente delle forze dell’ordine e presenti prove talmente “eclatanti” da escludere in modo palese la possibilità di aver commesso un illecito. La novità è stata pensata per garantire gli agenti in servizio, ma potrebbe essere allargata a tutti i cittadini.

 

carlo nordio sergio mattarella

 […]  L’esempio che viene ripetuto in queste ore è quello del carabiniere di Rimini che ha ucciso un uomo che aveva appena accoltellato quattro passanti. In situazioni del genere, verrebbe garantita al pubblico ministero la possibilità di compiere rapidissimi accertamenti – per restare al caso appena citato, sentire i testimoni che in piazza hanno osservato o documentato (magari con un video) la scena – e procedere con una richiesta di archiviazione.

 

Chi ha sparato non transiterebbe neanche per un minuto nella condizione di indagato. E sarebbe fuori dalla storia entro sette giorni: è questo il tempo massimo che verrebbe assicurato alla procura per attivare questa modalità “accelerata”.

 

POLIZIA

[…] I vantaggi per gli agenti di polizia sarebbero evidenti, nelle intenzioni dei meloniani: evitare che la condizione di indagato determini blocchi di carriera o sospensioni dal servizio o dello stipendio. Ed evitare che un avviso di garanzia diventi stigma per chi lo riceve. Allargare questa previsione a tutti i cittadini avrebbe anche un altro potenziale effetto, in linea con la filosofia della destra: incidere su alcuni casi di legittima difesa. Ad esempio, quelli che coinvolgono cittadini che si difendono con le armi durante rapine o furti in casa.

 

L’opzione dei “sette giorni” non sembra però l’approccio seguito da Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia resta convinto che sia possibile dare vita a un registro speciale, per tutti i cittadini. Anche in questo caso, varrebbe soprattutto per casi che coinvolgono agenti. E in cui esistono ad avviso della procura evidenze eclatanti che non sia stato commesso un illecito, sia pure di fronte a una notizia di reato. La vicenda del carabiniere di Rimini, di nuovo.

 

L’obiettivo sarebbe quello di evitare l’iscrizione nel registro degli indagati, mantenendo il soggetto su cui si effettuano gli accertamenti in una condizione meno gravosa. Un impianto che capovolge il senso di un istituto (quello dell’avviso di garanzia) che nasce a tutela di chi è soggetto ad indagini.

 

matteo piantedosi - foto lapresse

[...]

 

È dunque evidente che esistono sensibilità diverse sulla soluzione migliore, nel governo. Il timore è incorrere in dubbi di costituzionalità e nella bocciatura del Quirinale. Chi ad esempio non sembra entusiasta delle novità — in linea con le perplessità dei sindacati di polizia — è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Uno scudo? Il Parlamento è libero e sovrano».

alfredo mantovano carlo nordio - foto lapresse

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”