BAFFINO DICE SI’ A UN PATTO CON PDL MA SENZA L’ARRAPATO DI HARDCORE - “PURTROPPO NON È POSSIBILE, E L'IMPEDIMENTO È RAPPRESENTATO DA SILVIO BERLUSCONI” - DALLA BICAMERAL ALLA TRILATERAL, DALEMIX GIOCA LA SUA PARTITA ATTACCANDO L’AMICO SILVIO SUL “MERCATO” DEI PARLAMENTARI: “NON È UNO DEI TANTI REATI A CUI SIAMO ABITUATI, MA È UN ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA…”
Il professionista dell'inciucio, Massimo D'Alema, alla funerea direzione nazionale del Partito Democratico propone la sua ricetta. Intesa con il Pdl, ma senza Silvio Berlusconi. Baffino, nel caos democratico, perde la testa. Fa i conti, ma senza l'oste. Invoca l'alleanza e vuole deciderne le pedine, estromettendo il "pezzo da 90" degli azzurri, il Cavaliere, l'uomo a cui i moderati devono gran parte della rimonta elettorale.
"Col Cav intesa impossibile" - Secondo D'Alema, l'impedimento a un dialogo con la destra è Berlusconi: "Non possiamo rinunciare, perché non sarebbe giusto, a ragionare sulla destra. La destra esiste, ma io mi rammarico che in un momento così drammatico non sia possibile una risposta in termini di unità nazionale. Purtroppo non è possibile, e l'impedimento è rappresentato da Silvio Berlusconi.
"Attentato alla democrazia" - "Il fatto che alcuni parlamentari abbiano denunciato di essere stati corrotti per far cadere il governo - ha proseguito nella sua tirata D'Alema - non è uno dei tanti reati a cui siamo abituati, ma è un attentato alla democrazia. A destra - ha concluso Baffino - nessuno ha detto che loro innanzitutto chiedono chiarezza, e questo mi sconvolge, perché sia tra gli elettori che tra gli eletti della destra ci sono tante persone per bene. Non siamo noi che alziamo lo steccato, lo steccato è lì".
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