michele emiliano

LA BALLATA DI MICHÈ – LA SVOLTA DI EMILIANO DOPO LA RINUNCIA FORZATA ALLA TESSERA DEL PD: “NONOSTANTE RENZI VOGLIO ANCORA BENE A QUESTO PARTITO, MA ORA PENSO A UN MOVIMENTO TRANS-PARTITICO CON I TEMI DEI VERDI E I DISCORSI DEL PAPA” – RONCONE: “A DIFFERENZA DI MOLTI SUOI COLLEGHI, SPESSO ELETTRICI E RETRATTILI, SEMBRA QUASI ESALTARSI DAVANTI A CHI GLI È OSTILE”

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

MICHELE EMILIANO BY BENNY

Arriva la notizia che il governatore della Puglia Michele Emiliano non rinnova la tessera del Pd - «Lo impone il mio ruolo di magistrato» - e allora bisogna andarselo a sentire. Emiliano piace un sacco ai pugliesi, così alto, grosso, fintamente brusco e invece grandioso comunicatore, spiazzante e furbo, ambizioso e però anche credibile per i suoi elettori (10 anni filati da sindaco di Bari, dal 2004 al 2014, e da tre alla guida della Regione): ancora sui marciapiedi lo fermano come un caudillo pop e gli chiedono di mettersi in posa per un selfie, pacche sulla spalla, «Dai, Miché» si permettono, certi gli mollano in braccio i neonati - e lui, un filo narciso, lascia fare.

 

Nel Pd, diciamo (Massimo D' Alema, cit.), Emiliano non gode di pari simpatia. Per capirci: quando annunciò che avrebbe provato a candidarsi per un secondo mandato (si vota nel 2020), Carlo Calenda reagì così: «Se il Pd ha deciso di ricandidare quello lì a governatore, la mia permanenza nel Pd può ritenersi conclusa». Poi, temendo di non essere stato chiaro, aggiunse: «Tra Emiliano e il ministro Toninelli, dalla torre butto giù Emiliano» (il congresso del Pd - fidatevi - può riservarci situazioni strepitose).

michele emiliano carlo calenda

 

Emiliano l' ha presa a ridere. A differenza di molti suoi colleghi, spesso elettrici e retrattili, sembra quasi esaltarsi davanti a chi gli è ostile. Invece di deprimersi, rintuzza. Provoca.

Rilancia. Anche stavolta. ( «Rispetto la sentenza della Corte Costituzionale: essendo magistrato, dicono, non posso avere né la tessera di un partito, né incarichi all' interno del partito. Però posso partecipare alla sua quotidianità politica e, come previsto dalla Costituzione, candidarmi di nuovo alla Presidenza della Regione. Bene: è esattamente quello che farò».

 

LEZZI EMILIANO

Nel Pd speravano che lei «Lo sport preferito del Pd è: buttamelo fuori, quello lì». Nel vederla almeno senza tessera, Calenda e altri saranno comunque entusiasti. «Vediamo se saranno entusiasti quelli che mi hanno votato in tutti questi anni». Minaccia velata. «Senta: io sono tra quelli che il Pd l' ha fondato, pur arrivando da una lista civica. E a questo partito io voglio ancora tanto bene, nonostante tutto».

 

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

Nonostante chi? «Bah». Nonostante chi, presidente? «No, dico: mi vuole per forza far parlare di Renzi?». Lei lo invitò a fuggire all' estero a testa bassa. «Renzi ha distrutto tutto quello che poteva distruggere, con quella sua idea del chi non è con me è contro di me, una patologia grave e rispettabile, ma micidiale per un partito. Ora vedo che finge di non interessarsi delle primarie, ma sappiamo com' è il personaggio. In ogni caso, il problema Renzi mi sembra superato». Continui.

«Io penso che sia giunto il tempo, in vista delle Europee, di pensare ad un movimento trans-partitico che, contro certi populismi, metta al centro del programma tre punti: l' antifascismo, il rispetto per l' essere umano e la questione ambientale, immaginata su un asse che tenga i temi dei verdi tedeschi e i discorsi di Papa Francesco».

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

Un movimento: è un po' vago, così. «La vecchia classe politica va archiviata. Anche il M5S mi ha molto deluso. Servono personalità della società civile, capaci di unire un arco che da sinistra arrivi ai cattolici, e una grande guida». Chi? «Mi piacerebbe che uno straordinario personaggio come Walter Veltroni tornasse in campo» ).

 

MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO

Vedremo. La Puglia è sempre stata un prezioso laboratorio per la sinistra italiana. Lì, del resto, anche recentemente, è stato possibile intuire più di qualcosa in anticipo. Erano i giorni del referendum costituzionale voluto da Renzi e Maria Elena Boschi. Emiliano, secco: «Attenti: state andando a sbattere contro un muro di cemento armato». 

 

michele emiliano e pina picierno

Qualche mese dopo, alla Fiera del Levante, Emiliano passeggia con Luigi Di Maio. Che si volta di colpo: «Con Matera che state facendo?». Emiliano allora si porta una mano davanti alla bocca: «Matera Matera è in Basilicata».

 

Glielo disse con incredibile delicatezza. Astuto come un furetto, ha imparato ad essere delicato quest' omone che è stato dieci anni sotto scorta - «A Brindisi, quando cominciò il processo alla Sacra Corona Unita, fu Falcone a mandarmi una Croma blu blindata» - e che a Bari è stato sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, fino a quando non decise di togliere la pistola dalla fondina - «Sì, giravo armato» - e candidarsi a sindaco della città (eletto, iniziò a parcheggiare la moto sotto il Comune: il soprannome di «Sceriffo» fu inevitabile).

MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO

 

Per non perdersi niente: lo scorso novembre ha portato il gonfalone della Puglia a New York per le celebrazioni del Columbus Day. Testimoni raccontano di averlo visto ballare la «pizzica» sulla Quinta Strada accompagnato dall' orchestra de «La Notte della Taranta».

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…