TRA TOSCANI, CI S’INTENDE - IL BANANA PRENDE TEMPO CON RENZI SULLA LEGGE ELETTORALE MA VERDINI GIÀ TRATTA CON IL SINDACO

Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Forse è un po' troppo dire che sulla legge elettorale Berlusconi brancoli nel buio, ma in effetti non ha ancora fatto una scelta, non ha le idee chiare, prende tempo, non sa cosa rispondere a Renzi. Forza Italia è divisa. Il segretario del Pd ieri ha detto che dopo la befana vuole tirare la rete per vedere i pesci che porta a casa. Capire quali sono le posizioni di tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione.

A cominciare da Forza Italia, la seconda forza politica del Paese: da quella casella bisogna partire. Per la verità, quella casella Renzi l'ha già sondata. Da fonti berlusconiane attendibili, risulta che il sindaco di Firenze abbia sentito al telefono, e non una sola volta, Denis Verdini, plenipotenziario del Cavaliere su questa e tante altre questioni particolarmente delicate.

Formalmente sono i capigruppo e i vicecapigruppo Romani, Brunetta, Bernini e Gelmini a dover gestire i rapporti e andare agli incontri bilaterali che Renzi intende combinare già dalla prossima settimana. Ma è il «toscanaccio» Denis che dovrà vedersela con il suo corregionale, è lui che sa fare le proiezioni che ogni bravo dirigente politico deve sviluppare per capire se un modello elettorale è conveniente o no. E Verdini già due conti se li è fatti, spiegando a Berlusconi che il sistema più conveniente per Forza Italia è quello spagnolo. E infatti con Renzi già si è sbilanciato in tal senso, precisando che non si tratta di una posizione ufficiale del suo partito.

L'ex coordinatore del Pdl è un uomo fidatissimo e leale con il suo capo. Non a caso, chi parla con lui sa che l'accordo che Denis stringe parte da un input diretto del Cavaliere e non verrà smentito. Per cui ha detto la verità a Renzi: «Il modello spagnolo è la mia opzione, ma sta prendendo piede nel mio partito». Quindi si sono aggiornati. Intanto Berlusconi si era sbilanciato con il ritorno al Mattarellum, più o meno rivisitato, e su questa traccia lo aveva seguito Brunetta.

Anche l'avvocato Ghedini, che venerdì ha affrontato ad Arcore la questione elettorale (oltre le solite vicende giudiziarie), è favorevole al Mattarellum con premio di maggioranza (è una delle tre proposte fatte da Renzi). Berlusconi lo ha ascoltato, ma non ha dato l'ok. Sembra in effetti crescere l'ipotesi spagnola perchè è quella che fa più male al Nuovo Centrodestra di Alfano e favorisce i partiti maggiori.

Non avendo fatto ancora una scelta, la mossa migliore è ributtare la palla tra le braccia di Renzi: non é il leader del Pd a dare le carte. Mariastella Gelmini, vicecapogruppo alla Camera e nuova coordinatrice in Lombardia, dice di apprezzare il metodo di Renzi e la sua intenzione di rafforzare il bipolarismo e il maggioritario. Ma dovrà essere prima lo stesso Renzi a far conoscere qual è la proposta del Pd.

«All'interno di questo partito ci sono punti di vista diversi e in qualche caso radicalmente diversi. Nessuno può togliere le castagne dal fuoco a Renzi il quale, da politico consumato, saprà trovare una giusta sintesi nel suo partito così da avere entrambi, Pd e Forza Italia, due proposte definite al momento del confronto».

Insomma, Forza Italia vuole stanare Renzi e non sbilanciarsi prima che lo faccia il Pd. «A casa nostra c'è una prevalente posizione a favore dello spagnolo, ma a noi vanno bene anche le altre due proposte fatte da Renzi. Ecco, non vorremmo trovarci nella situazione di chiudere un accordo che poi viene messo in discussione da una corrente del Pd», spiega Gelmini. E' anche un modo per prendere tempo, visto che dentro Forza Italia non c'è ancora una posizione unitaria. Berlusconi dovrà superare la nausea che lo prende quando deve mettere la testa su argomenti ad alto tasso di tecnica elettorale.

 

 

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