BANDI MESSI AL BANDO: BUTTATA AL CESSO LA CONSULENZA DA 200 MILA € CHIESTA DAL MIBAC PER I SERVIZI NEI MUSEI

Antonello Cherchi per "Il Sole 24 Ore"

«Cosa sono 200mila euro di fronte alla prospettiva di avere musei competitivi, dove la gente si emoziona?». A parlare così nella primavera 2010 era Mario Resca, allora a capo della direzione della valorizzazione del ministero dei Beni culturali.

Quei 200mila euro ai quali si riferiva il manager prestato alla cultura per volere di Silvio Berlusconi era la cifra che il ministero aveva versato a una società di consulenza per scrivere le linee guida che avrebbero dovuto aiutare le direzioni regionali a bandire le gare per la concessione dei servizi aggiuntivi - biglietterie, caffetterie, bookshop, strutture di accoglienza - di musei e siti archeologici. Quelle linee guida pagate profumatamente, tanto più in un periodo di crisi, si sono sbriciolate di fronte ai ripetuti affondi dei giudici amministrativi.

L'ultimo verdetto è arrivato di recente per mano del Tar Lazio e dice che la gara per l'assegnazione dei servizi del Vittoriano è da rifare. Giudizio analogo, sebbene su altre gare, lo avevano già pronunciato i magistrati dei tribunali amministrativi di Puglia, Calabria, Toscana e Campania, oltre che gli stessi giudici del Tar della capitale. Dal 2010 - anno in cui i Beni culturali hanno bandito, sulla base delle nuove linee guida, diverse gare - a oggi è stato un susseguirsi di bocciature.

A dire la verità, in qualche caso il ministero è riuscito ad avere ragione in appello, di fronte al Consiglio di Stato. Ma le vittorie di via del Collegio Romano non riescono a tenere il passo delle sconfitte inflitte a seguito dei ricorsi da parte delle aziende escluse dalle gare o prive dei requisiti contenuti nel bando e spesso ritenuti dai giudici immotivati.

Così che ora la situazione delle concessioni dei servizi aggiuntivi - molte delle quali in prorogatio da anni - è nel più completo stallo. Anche perché, di fronte alla malaparata delle tante gare censurate dai Tar, alcune soprintendenze hanno preferito non dar corso a nuovi bandi o ritirare quelli già predisposti.

C'è, dunque, più di un motivo per dire che quei 200mila euro - di cui già all'epoca non si capiva la ragione - sono stati spesi male. E se fino all'altro ieri ci poteva ancora essere qualche dubbio, a fugarlo è intervenuta la delibera dell'Autorità sui contratti pubblici, chiamata in causa da Confcultura, l'associazione che raggruppa diverse imprese private che gestiscono i servizi nei musei.

A inizio marzo, l'Authority ha censurato in diversi punti le gare finora bandite dalle direzioni regionali del ministero, che funzionano da stazioni appaltanti. E ha sollecitato i Beni culturali a uscire al più presto dalla situazione di impasse che si è venuta a creare da tre anni a questa parte, con solo tre concessioni rinnovate relative a tre siti "minori" (Cerveteri, Paestum e Ravenna).

Le altre gestioni continuano, dunque, a rimanere in regime di prorogatio, «proroghe - scrive l'Autorità - non più sostenibili a livello normativo e, dunque, foriere anche di possibili profili di danno erariale».

Ancora prima che l'Authority scendesse in campo, al ministero si erano resi conto che la situazione era ormai diventata insostenibile, tanto che a novembre il neo-direttore della valorizzazione, Anna Maria Buzzi, aveva avviato un giro di consultazioni con le imprese per capire il da farsi. Progetto che ha subìto un'accelerata dopo l'intervento dell'Autorità dei contratti pubblici. «Stiamo scrivendo le nuove linee guida - afferma Buzzi - che entro un mese vedranno la luce. Dopodiché avvieremo una consultazione pubblica».

Questa volta niente consulenti esterni. Il lavoro si fa in casa, all'interno di una commissione che, oltre ai funzionari del ministero, raccoglie magistrati e altre figure dell'amministrazione. Va da sé che, in vista delle nuove linee guida, le gare si intendono bloccate. «Per quanto le stazioni appaltanti siano autonome - aggiunge la responsabile della valorizzazione - l'indicazione che abbiamo dato è di non procedere a nuovi bandi, anche perché farli sulla base delle vecchie linee guida è inutile, visto il contenzioso che si è innescato e che ci ha dato torto».

Un cambio di rotta che non può che piacere ai concessionari dei servizi aggiuntivi. Patrizia Asproni, presidente di Confcultura, saluta con soddisfazione il nuovo corso del ministero: «Si è instaurato - afferma - uno spirito di collaborazione e confidiamo che le nuove linee guida diano spazio alla progettualità per la valorizzazione dei monumenti da parte dei privati. Obiettivo che si può realizzare soprattutto attraverso gare che prevedano un'integrazione dei siti e dei servizi, accompagnata da una reale sostenibilità economica del l'operazione».

 

Galan Mario Resca PALAZZO COLLEGIO ROMANO SEDE DEL MINISTERO BENI CULTURALIAnna Maria Buzzi direttore mibac ANNA MARIA BUZZI PALAZZO COLLEGIO ROMANO SEDE DEL MINISTERO BENI CULTURALI

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...