grillo di maio fico di battista

LA FRONDA DI FICO – ALTRO CHE UNIONE EUROPEA: GLI UNICI CHE POSSONO FARE CADERE IL GOVERNO SONO DI BATTISTA E FICO, QUANDO LA BASE MOVIMENTISTA GRILLINA DOVRA' INGOIARE (COME SARA')  TAV, TAP, GRANDI NAVI E OPERE PUBBLICHE - LUIGINO DI MAIO PUR DI RESTARE AL POTERE È DISPOSTO A CONCEDERE DI TUTTO A SALVINI. FINITO QUESTO MANDATO, VIENE MANDATO A CASA...

1 – "DIAMO AI MIGRANTI VIE LEGALI PER LAVORARE RAI, ORA UN VERO PRESIDENTE"

Estratto dell’articolo di Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

roberto fico prima dell auto blu

(…) Il presidente della Camera - che a settembre sarà in Egitto per chiedere verità su Giulio Regeni - difende senza esitazioni la legge Martina sul caporalato e la legge Mancino contro il razzismo. Dice un no senza sconti alla Tav e ricorda che quella con la Lega non è un' alleanza: «Restiamo ben distinti e alternativi».

 

Nessuna possibilità di correre insieme alle europee, quindi. Sulla Rai, fa un appello alle forze parlamentari: «Serve un presidente nel pieno delle sue funzioni. E serve il prima possibile».

 

(…)

 

Il presidente M5S della commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia, parla di inserire i migranti in circuiti legali attraverso vie di accesso sicure, a partire dal prossimo decreto flussi. È d' accordo?

«Certo. Le vie legali di accesso sono coerenti al cento per cento con la lotta alla tratta degli esseri umani. Un' immigrazione controllata, sostenibile, come avviene in Canada, può portare benefici per tutti. Dove questo non avviene, dove non si integra, crescono lo scontro sociale e la paura».

FICO GRILLO DI MAIO

 

L' idea del governo che rappresenta la maggioranza che l' ha eletta, però, è un' altra: finanziare la Libia perché blocchi i migranti, in terra o in mare. Senza chiedere adeguate garanzie per i diritti umani. È accettabile?

«La Libia ha un problema strutturale di diritti umani. La prima cosa che dobbiamo chiedere è che i centri che accolgono i migranti lavorino sotto l' egida delle organizzazioni internazionali. E che non ce ne siano di illegali».

 

(…)

 

Il ministro Fontana ha proposto di abolire la legge Mancino contro l' ideologia nazifascista e le discriminazioni razziali. Nella maggioranza c' è chi ritiene si tratti di idee da non perseguire. Lei che ne pensa?

lorenzo fontana

«Da terza carica dello Stato di una Repubblica nata sulla lotta al nazifascismo, ho già detto che quella legge va mantenuta e ampliata. Non c' è discussione su questo».

 

Sulla Tav, sulle grandi opere, sulla Rai, ce n' è molta. Cominciamo dalla fine. Dal Pd è stato chiesto a lei e alla presidente del Senato Casellati di intervenire.

«La Vigilanza è un organo autonomo, la mia sarebbe un' ingerenza. Quello che penso è che la Rai debba avere subito un presidente ed essere messa in grado di lavorare per il bene dei cittadini che pagano il canone. C' è molto da fare, a partire dalla riforma delle news».

 

Di Maio ha detto che il cda Rai è nel pieno delle sue funzioni. Può restare Marcello Foa da consigliere anziano?

Marcello Foa

«Servono un nuovo voto e un presidente a tutti gli effetti».

 

Il Movimento 5 stelle, cresciuto sulla lotta alla diseguaglianza, fa parte di un governo che vuol fare la flat tax. State tradendo i vostri principi?

«Per 90 giorni si è tentato di formare un governo politico su input del presidente della Repubblica. Dopo tanti tentativi, l' unico modo per riuscirci è stato fare non un' alleanza, ma un contratto, inserendo i temi che potevano essere avvicinati di due programmi molto diversi. E le misure qualificanti dei due partiti: la flat tax e il reddito di cittadinanza».

beppe grillo con roberto fico e virginia raggi

 

Non mi ha risposto: sono l' una il contrario dell' altra.

«Per esprimermi sulla flat tax devo vedere come verrà modulata dal ministro Tria. L' idea che accomuna tutto il governo è quella di politiche espansive che aumentino la capacità di reddito e facciano crescere la domanda interna».

roberto fico padre pio

 

Altro tema che vi vede all' opposto: le grandi opere.

«La Lega conosce la nostra storia, noi la loro. Siamo forze politiche ben distinte e alternative».

 

Non c' è la possibilità che corriate insieme alle prossime europee?

«No (…)».

 

(…)

 

2 – ROTAIE, GASDOTTI E ORA ANCHE NAVI GRILLINI RICATTATI DAI LORO ELETTORI

Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”

 

toninelli renzi di maio air force renzi

Prima i No Tav, che chiedono conto delle prime battaglie del Movimento per bloccare l' Alta velocità. Poi i No Tap, che hanno fatto il successo del Movimento al Sud, e che aspettano, dai «cittadini» ora al governo, lo stop all' odiato gasdotto che passa per Lecce.

 

In entrambi i casi il problema è che la Lega non è d' accordo. Quindi, le battaglie di un tempo devono aspettare. Ora, come se non bastasse, si aggiunge un altro «creditore» dei voti grillini. Altrettanto scontento.

 

Si tratta del comitato No Grandi Navi-Laguna Bene comune, nato per combattere contro il passaggio di navi da crociera nella laguna di Venezia. Rappresentano gli inizi del movimento, la sensibilità ambientalista, il sospetto per un certo tipo di modernità. E, come per i cugini No Tav e No Tap, sono la base elettorale del M5S.

 

LUIGI DI MAIO

Anche in questo caso, come per Tav e Tap, terminale dello scontento è il ministro Danilo Toninelli, responsabile delle Infrastrutture, costretto a mediare con le opinioni dell' alleato leghista. Ma la mediazione, alla base, non piace. E il malumore aumenta.

 

LA MEDIAZIONE SPIACE

Lo dimostra il comunicato che, giorni fa, il Comitato ha pubblicato sui social e che, in poche ore, è stato condiviso da centinaia di militanti grillini. Si riferisce che il 25 giugno il Comitato contro le Grandi Navi ha recapitato una lettera al ministro Toninelli e per conoscenza al presidente Conte in cui si chiedeva «un incontro e la possibilità di esporre le motivazioni di decine di migliaia di cittadini che in questi anni si sono opposti allo stupro quotidiano di Venezia e della Laguna». Risposta? Zero.

 

roberto fico con auto blu

Nella nota si riportano una serie di dichiarazioni fatte negli anni scorsi da deputati M5S o consiglieri. «La decisione del trasferimento delle grandi navi a ridosso dell' area industriale di Marghera», dicevano, per esempio, il 7 novembre 2017 i deputati Arianna Spessotto, Marco Da Villa, Emanuele Cozzolino, «è una scelta sbagliata che danneggerà in maniera irreversibile l' equilibrio morfologico della stessa Laguna di Venezia (). Come M5S continueremo a contrastare tutte le ipotesi fin da ora avanzate che sostengono il transito delle navi all' interno della Laguna».

 

Nel giugno dello stesso anno i consiglieri comunali Sara Visman, Davide Scano e Elena Rocca spiegavano che «le grandi navi, nel sistema attuale, non sono compatibili con le esigenze di tutela del fragile ecosistema lagunare e con la salvaguardia della città di Venezia».

di battista

 

Chiosano: «Potremmo continuare a lungo, ma sono queste, in sostanza, le posizioni che il M5S ha sempre tenuto rispetto al tema della permanenza e del transito delle grandi navi da crociera all' interno della Laguna di Venezia. Per questo, il 25 giugno scorso, abbiamo scritto al presidente del Consiglio ed ai ministri Costa e Toninelli. Chiedevamo un incontro, la possibilità di esporre le motivazioni di decine di migliaia di cittadini». Reazione? «Come risposta abbiamo ricevuto un silenzio assordante».

 

PROBLEMA NAZIONALE

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1

La lettera continua colpendo al cuore il Movimento: «Chissà se le parole di tutti gli esponenti locali del M5S erano solo chiacchiere o propaganda pre-elettorale. Chissà se oggi che quello stesso movimento è al governo e occupa la poltrona del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti qualcuno dei vertici ha cambiato idea».

 

Frecciata finale: «Forse la vicinanza con i nuovi amici della Lega di Zaia e di Maroni che per decenni hanno governato le regioni più cementificate d' Italia, gli sta facendo male...».

SALVINI DI MAIO FLINSTONES

Il problema non è solo locale. La Lega, accusano, sta snaturando il Movimento, «considerando quante volte il M5S ha cambiato idea su tante grandi opere tremendamente impattanti sui territori del nostro paese, dalla Tav e il Tap ora considerati "migliorabili" e "da ritoccare", agli inceneritori, al Mo.S.E., che per il sottosegretario Michele Dell' Orco è un' opera che "va terminata"».

 

Concludono: «Che il silenzio sulle grandi navi sia il preludio di un ennesimo voltafaccia dei pentastellati di governo in materia ambientale?». Il dossier è locale, il malcontento no. È quello che serpeggia tra i meet up degli inizi. E rischia di diventare un problema.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...