olaf scholz emmanuel macron vladimir putin

L’ONDA NERA TRAVOLGE L’EUROPA, E MOSCA GODE! – LE BATOSTE ELETTORALI PRESE DA MACRON E SCHOLZ MANDANO IN SOLLUCCHERO PUTIN - IL PORTAVOCE DEL CREMLINO, PESKOV: "LA MAGGIORANZA DELL'EUROPARLAMENTO SARÀ FILO-UCRAINA, MA CON IL TEMPO, I PARTITI DI DESTRA LE PESTERANNO I PIEDI" - IL PIÙ NETTO È QUEL REIETTO DA OSTERIA DI MEDVEDEV: "LA POLITICA DI MACRON E SCHOLZ SULL'UCRAINA È INETTA. LE LORO DECISIONI SULL'ECONOMIA E I MIGRANTI SONO IDIOTE" 

 

1 - LA PROFEZIA DEL CREMLINO SUL DESTINO DELL'UE "LE DESTRE PESTERANNO I PIEDI AGLI EUROPEISTI"

Estratto dell'articolo di Giovanni Pigni per “La Stampa”

 

vladimir putin emmanuel macron.

«A quanto pare, la maggioranza sarà effettivamente filo-europea e filo-ucraina». Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato laconicamente i risultati preliminari delle elezioni europee. «Ma con il tempo, i partiti di destra gli pesteranno i piedi» ha poi aggiunto.

 

Mentre Kiev ancora non commenta i risultati delle elezioni europee, la propaganda di Mosca applaude la sconfitta delle due forze politiche responsabili di gran parte del sostegno europeo all'Ucraina nella guerra contro la Russia: i partiti di Emmanuel Macron in Francia e di Olaf Scholz in Germania sono stati entrambi battuti da partiti di estrema destra. Un risultato «prevedibile» secondo Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma, la camera bassa del parlamento russo.

 

putin macron

«L'economia è stagnante, c'è una crisi migratoria, i Paesi, contrariamente ai loro interessi nazionali, sono coinvolti nella guerra in Ucraina», ha scritto il politico su Telegram, invitando i leader francese e tedesco a dimettersi e a «smettere di prendersi gioco della popolazione dei propri Paesi».

 

Secondo la presidente del Consiglio delle Federazione russa, Valentina Matvienko, la sconfitta di Macron e Scholz «conferma ancora una volta il loro fallimento sia come politici nazionali che europei». «Seguendo gli ordini di Washington e abbandonando la sovranità, non potevano contare su nient'altro», ha scritto la funzionaria sul suo canale Telegram questa mattina, aggiungendo che i risultati del voto metterebbero in dubbio la legittimità dei due leader. [...]

 

JOHNSON, DRAGHI E MACRON CADONO E PUTIN SE LA RIDE

La Rossyskaya Gazeta, invece, sottolinea che nonostante le forze pro-europeiste conservino la maggioranza nel Parlamento Europeo, il successo delle forze di destra «solleverà interrogativi nel principale organo legislativo d'Europa riguardo all'opportunità di un ulteriore sostegno al regime di Kyiv». [...]

 

2 - MOSCA ESULTA PER IL VOTO LA FREDDEZZA DI ZELENSKY

Estratto dell'articolo di Sara Miglionico per “Il Messaggero”

 

Il realismo del Cremlino di fronte alle elezioni europee. «La maggioranza dell'Europarlamento resterà filo-europea e filo-ucraina», dice il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Eppure, non mancano gli accenti che dimostrano la soddisfazione trattenuta a stento per l'avanzata dell'estrema destra non ostile alla Russia e desiderosa di chiudere la guerra in Ucraina.

 

olaf scholz vladimir putin

Così come le dichiarazioni diplomatiche che tradiscono la volontà di non creare degli imbarazzi a Marine Le Pen, le cui posizioni verso Mosca sono ancora tutte da verificare se mai andrà all'Eliseo, dopo le elezioni anticipate.

 

Peskov si limita a osservare che l'avanzata dei partiti di destra «è visibile a occhio nudo, nonostante il fatto che gli europeisti mantengano le loro posizioni di comando». Le opposizioni sovraniste «con il tempo pesteranno i piedi agli europeisti». La politica di Putin, del resto, è la pazienza. Sono anni che lo Zar aspetta il ribaltamento della maggioranza a Bruxelles, nella speranza di archiviare «l'operazione speciale» avviata il 24 febbraio 2022.

 

putin macron

Aspetta che gli europei si arrendano per stanchezza e, "incassando" l'annessione delle province ucraine conquistate, di poter progettare altre imprese nel solco dell'ideologia gran-russa: là dove c'è un russo, là è la Russia. Una strategia di contrapposizione muscolare alla Nato e all'Unione europea. Il Cremlino, su Marine Le Pen, sottolinea che «contrariamente alle calunnie diffuse negli Stati Uniti e in Europa non interferisce negli affari interni di altri Stati».

 

Le parole più dure, al solito, vengono affidate all'ex presidente russo considerato un tempo un liberale e oggi diventato un "falco" fautore dell'opzione nucleare, Dmitry Medvedev. «Le sconfitte di Macron e anche di Scholz sono un riflesso della loro inetta politica di sostegno alle autorità ucraine a spese dei loro cittadini, e della loro idiota politica economica e migratoria».

 

Vladimir Putin gioca a hockey

Nessuna differenza fa, all'apparenza, tra il presidente francese che ultimamente aveva annunciato la possibilità di inviare soldati francesi in Ucraina, e il cancelliere tedesco che al contrario ha esitato a lungo prima di consentire l'uso delle armi tedesche in territorio russo. Brucia, però, la dichiarazione recente del ministro della Difesa di Berlino, Boris Pistorius, per cui l'Europa deve prepararsi alla guerra con la Russia nel 2029. [...]

 

ursula von der leyen volodymyr zelensky olaf scholz

Ancor più nel dettaglio del voto entra un'altra voce alla quale l'Occidente è ormai abituato, quella della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Con le elezioni del Parlamento europeo, viene preservata la base ideologica dell'attuale corso politico autodistruttivo dell'Unione europea, basato sulla russofobia». E di rimbalzo alle accuse di interferenze e disinformazione da parte russa, la Zakharova denuncia che le elezioni europee si siano svolte «in condizioni di rigide limitazioni, di mancanza di concorrenza onesta e di una sfrenata campagna anti-russa». [...]

 

justin trudeau giorgia meloni volodymyr zelensky ursula von der leyen alexander de croo

Resta che la barra atlantista e europeista dell'Unione è confermata dalla vittoria in Germania della destra moderata che ha espresso alla presidenza della Commissione Europea Ursula von der Leyen, e dalla vittoria, ancora più eclatante, del premier italiano, Giorgia Meloni, rigorosamente in linea con gli Stati Uniti al punto di non far mancare nei momenti cruciali il sostegno a Kiev. […]

putin macron telefonataOlaf Scholz E Vladimir Putin

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…