trump

“BOICOTTATE IL BASEBALL”! LA BATTAGLIA DELLA GEORGIA SULLE REGOLE PER VOTARE PROVOCA UN BOICOTTAGGIO DA PARTE DELLA LEGA DI BASEBALL E FA TORNARE IN CAMPO TRUMP. I NERI CONTESTANO IL GOVERNATORE REPUBBLICANO, LE AZIENDE SI RIBELLANO, E LO SPORT BOICOTTA. LA MAJOR LEAGUE DI BASEBALL INFATTI HA DECISO DI CAMBIARE SEDE PER L’ALL STAR, IN SEGNO DI PROTESTA – DA QUI L’INVETTIVA DI TRUMP…

Matteo Persivale per il Corriere della Sera

 

BASEBALL 3

L'America di una volta, quella che faceva le cose in modo classico, quella dei prevedibili tempi andati del cosiddetto impero, eleggeva presidenti-politici, presidenti-generali, e l'unica volta che mandò alla casa Bianca un attore di Hollywood ne scelse uno che aveva fatto il governatore della California, che da sola sarebbe una potenza del G7. Nell'America post-imperiale che ha eletto Trump invece ci sono i giocatori del campionato di basket Nba che circondano Lebron James per dirgli «bro, fratello, candidati alla presidenza», e nel 2021 non è una barzelletta ma una possibilità.

 

Non c'è più l'America di una volta e non ci sono più gli sportivi di una volta, né le aziende di una volta: adesso la mobilitazione del mondo degli affari - e dello sport - per cause sociali non è un'ipotesi, una speranza, un sogno impossibile (o un incubo, a seconda) ma una realtà quotidiana. Ultimo esempio, la legge che i repubblicani della Georgia hanno architettato per impedire che si ripetano exploit come quello delle passate elezioni, con due senatori su due eletti dai democratici, e l'onda lunga degli elettori afroamericani che assegna lo Stato - e la presidenza - a Joe Biden.

BASEBALL 1

 

I repubblicani cercano di rendere il voto, per gli afroamericani, una specie di corsa a ostacoli? Le aziende si ribellano, e lo sport boicotta. La classica partita delle all-star del campionato di baseball, il mitologico All-Star Game di luglio che raduna i più forti delle due leghe, era in programma a Atlanta, Georgia, ma la Major League Baseball ha detto no, cambierà sede, in segno di protesta. Il commissioner della Mlb, Rob Manfred, avvocato con laurea in Legge a Harvard e stipendio da 11 milioni annui, non esattamente un attivista di Antifa né uno sfasciatore di vetrine, non ha avuto dubbi: «Supportiamo senza ambiguità il diritto di voto», e quindi ciao Atlanta (con danno di almeno 100 milioni di dollari all'indotto locale).

 

Il ceo della Apple Tim Cook è preoccupato: «Il diritto di voto è fondamentale in una democrazia. La storia americana è la storia dell'espansione del diritto di voto a tutti i cittadini, e le persone di colore, in particolare, hanno dovuto marciare, lottare e persino dare la vita per più di un secolo per difendere quel diritto». La linea aerea Delta, la Coca-Cola, aziende che hanno sede in Georgia? Ed Bastian, ceo Delta: «La premessa di questa legge si basa su una bugia, e cioè su presunti brogli che non sono mai avvenuti».

BASEBALL

 

Coca-Cola? Il ceo James Quincey: «Legge inaccettabile, un passo indietro». Praticamente alla sinistra di Joe Biden, che alla fine ha dato il colpo di grazia evocando lo spettro delle leggi che a fine Ottocento limitarono negli Stati del Sud (come la Georgia) i diritti dei neri da poco affrancati dalla schiavitù. Gli americani sono un popolo pragmatico che tende a eleggere politici pragmatici.

 

Se i neri fanno vincere i democratici, come è successo lo scorso novembre, qual è la soluzione ideata dai repubblicani? Semplice: farne votare meno possibile rendendo più difficile l'accesso ai seggi nei quartieri a alta densità di afroamericani, più laborioso il voto per posta, e altro.

 

black lives matter campo di baseball

I repubblicani, che controllano il parlamento della Georgia, Stato che alle elezioni ha visto un notevole - e difficilmente prevedibile fino a pochi mesi prima - successo democratico, hanno approvato una legge che farà esattamente questo (un passaggio particolarmente curioso è quello che fa diventare illegale fornire cibo e acqua a chi è in coda aspettando di votare, attesa che dura a volte molte ore: la legge è di 98 pagine e il New York Times compulsandone il testo integrale ha trovato 16 punti critici, la lettura è deprimente). Immediate le congratulazioni di Barack Obama: «In certi casi bisogna prendere posizione».

 

Senza Twitter Trump ha affidato a un comunicato stampa vecchio stile la sua invettiva: «Boicottate il baseball», invito che fa sorridere considerando che la campagna di odio verso la cosiddetta «cancel culture» è un tema ossessivo della destra americana che accusa per l'appunto la sinistra di voler boicottare tutti i suoi nemici riducendoli al silenzio. E Lebron James? Il giocatore di basket Nba più forte di tutti ha twittato: «Orgoglioso di far parte della famiglia Mlb», chiudendo con l'hashtag #blacklivesmatter.

TRUMP

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…