NEGLI ULTIMI VENT’ANNI IN CHE PAESE HANNO VISSUTO QUELLI CHE OGGI SI SCANDALIZZANO PER LE PAROLE DI BATTIATO? CON SILVIO BANANONI ABBIAMO VISSUTO E VIVIAMO IN UN PARLAMENTO INZEPPATO DI EX SHOWGIRL, POST-VALLETTE, ATTRICETTE DISOCCUPATE, EX CONDUTTRICI TV, SBANDATE SENZA ARTE NÈ PARTE MA CON DUE TETTE COSI' - LA REPLICA DI BATTIATO: “BISOGNA INDIGNARSI PER I TERMINI CHE SI USANO O PER I COMPORTAMENTI DI POLITICI DEVIATI CHE FANNO A PUGNI CON UN PAESE CHE MUORE DI FAME? - FORZA GNOCCA! BIANCOFIORE: “È GAY O MISOGINO” – SANTADECHE’: “TORNI A CANTARE”

1 - SCANDALI
Jena per "la Stampa" - Negli ultimi vent'anni in che paese hanno vissuto quelli che oggi si scandalizzano per le parole di Battiato?

2 - BATTIATO:"NON CE L'HO CON LE DONNE MA CON I POLITICI CORROTTI È MATTO CHI MI ATTACCA"
Emanuele Lauria per "la Repubblica"

«Non ci posso credere ». Alle sette della sera Franco Battiato si fa leggere al telefono, a Bruxelles, i dispacci d'agenzia che lo riguardano. «Grasso? La Fornero? Sono contro di me? Non ci posso credere. Ma sono tutti matti?». La musica delle prove per il concerto al Palais des Beaux-arts copre altre espressioni colorite di incredulità del cantautore-assessore che non restituisce proprio l'impressione di uno che l'ha fatta grossa.

«Troie sì. L'ho detto. Potevo dire prostitute. Il termine magari non piace, ma come chiama lei quelle, o quelli, che rendono i propri servizi per soldi?». Lo dice così, Battiato, con una leggerezza che sembra lontana anni luce dalle polemiche che infiammano Camera e Senato. Quasi a rievocare il testo di uno dei suoi più famosi brani.

Lei cantava, in Bandiera bianca: «Quante stupide galline che si azzuffano per niente». Ha riproposto quel tema, più o meno.
«Con una differenza. Io oggi (ieri, ndr) non ho fatto riferimento solo alle donne, ma anche agli uomini. Ho parlato di una parte deviata del Parlamento che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il potere. Vuole negare che è così?».

Diciamolo subito: a chi si riferiva?
«Non riesco neppure a nominarli, certi personaggi. La zona è limitata. Ma mi sembra che siano finiti sulle pagine dei giornali, e al centro di inchieste giudiziarie, soggetti che prendevano soldi per fare leggi pazzesche, per bloccare il Paese, per fare o non fare cadere i governi. È ovvio che il mio pensiero va alla scorsa legislatura».

La Boldrini ha censurato le sue parole, definite «volgari e insultanti».
«Ma lei non c'entra, ripeto. Poteva informarsi prima, farmi una telefonata. Il nuovo Parlamento ancora deve mettersi in moto, ci aspettiamo tutti un grande cambiamento».

Ammetta che dare della «troia» a una rappresentante delle istituzioni non è proprio il massimo.
«Ha ragione. Se avessi usato il termine "prostituta" sarebbe stato diverso, forse. Peraltro non ho nulla contro le prostitute, semmai contro chi le sfrutta. Il punto è un altro: si sono viste cose orribili, in Parlamento, e non può essere una veste istituzionale a fare da copertura. Bisogna indignarsi per i termini che si usano o per i comportamenti di politici deviati che fanno a pugni con un Paese che muore di fame? Insomma, non mi è scappata quell'espressione. Io sono così. Ho detto anche alcune cose sulla Chiesa, in passato, o meglio su qualche alto prelato con il vizietto. Ma nessuno ha generalizzato. Ora non voglio essere frainteso».

Quindi?
«Quindi ci manca pure che passo per sessista, per misogino. Andate a riascoltare le interviste che ho rilasciato, entusiasta, sulle donne che lavorano nell'Assemblea siciliana. La mia era una critica, una battuta ambisesso, rivolta a una zona limitata del Parlamento».

Resta il fatto che anche dallo schieramento che rappresenta in Sicilia, il centrosinistra, si levano a gran voce richieste di dimissioni.
«Ma no».

Proprio così. Grasso dice che esprimerà il suo disagio a Crocetta.
«Pure lui. Forse ha ragione Travaglio...».

La censura arriva anche dal ministro Fornero.
«Non ci posso credere, non ci posso credere. Guardi, meglio che non aggiunga altro. Forse tutti avrebbero fatto meglio a documentarsi su quello che ho detto a Bruxelles. C'erano pure parecchie donne che mi hanno fatto festa».

Il presidente Crocetta l'ha sentito?
«No, non ancora».

E se le chiedesse di lasciare l'incarico?
«Ci impiegherei pochissimo, guardi. Per assurdo, sarebbe un'occasione fantastica. Ma in questo momento non penso a niente. E se permette, la lascio. Ho le prove del concerto».

3 - MICAELA BIANCOFIORE: "È GAY O MISOGINO PRESENTIAMO UNA CLASS ACTION"
T.Ci. per "la Repubblica"

«Non so se Battiato è gay o ha una sorta di misoginia, nel senso psicologico del termine». Michaela Biancofiore, berlusconiana intransigente, azzarda una lettura introspettiva delle parole di Franco Battiato sulle "troie" in Parlamento.

Parole pesanti. Lei c'era, la scorsa legislatura.
«Io c'ero. La rappresentazione data da Battiato è grave. Talmente grave che sarebbe bello che le donne di tutti gli schieramenti si riunissero in una class action».

Battiato si riferiva al Pdl? E chiama in causa Berlusconi?
«Non si capisce. E poi dico: è assurdo dover difendere la posizione del Presidente! Basta ricamare sulla figura di Berlusconi!».

In passato ha fornito qualche spunto.
«Ancora oggi osanniamo Bill Clinton che ha subito una procedura di impeachment per quanto accaduto nello studio Ovale. La si vuole smettere di accusare indirettamente una persona solo perché ha potuto avere una debolezza per le donne? Oggi è felicemente fidanzato. E non ha scelto le parlamentari per l'avvenenza».

Dica la verità: ascolta la musica di Battiato?
«Ogni tanto. E' un grande autore, ma non tra i miei preferiti. Sicuramente non l'avrei mai messo a fare l'assessore alla Cultura. Sarebbe meglio che continuasse a fare spettacolo e musica. Per occuparsi della cosa pubblica non ci si improvvisa».

2. BATTIATO È RIUSCITO A METTERE D'ACCORDO TUTTE LE DONNE DELL'EMICICLO
Andrea Balzanetti per "Il Corriere della Sera"

Trovare sulla stessa posizione Santanchè e Boldrini, Mussolini e Lanzillotta, non è facile, anzi è quasi impossibile. Soprattutto in un momento così travagliato per la politica italiana. Il miracolo è riuscito ieri a Franco Battiato, definito dalla neutrale Wikipedia «figura tra le più importanti, influenti e innovative di tutto il panorama cantautorale italiano».

Per ottenere questo risultato l'artista siciliano è andato addirittura a Bruxelles e da lì, nel ruolo (senza compenso) di assessore al Turismo e allo Spettacolo della Regione siciliana, ha sobriamente accennato a «queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa», invitandole poi ad aprire «un casino».

Un insulto greve e gratuito verso le neoparlamentari. Poi per rimediare ha precisato che «ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche», peggiorando, se possibile, la situazione. Uno scivolone intollerabile che peraltro arriva a pochi giorni da un'altra perla, questa volta parigina: prima di un concerto all'Opéra aveva definito la destra italiana come «una cosa che non appartiene agli essere umani».

Non sappiamo come finirà questa incresciosa vicenda. Da più parti è stato chiesto un gesto forte al presidente della giunta siciliana Rosario Crocetta: costringere alle dimissioni il prestigioso assessore. E, sottinteso, che Battiato torni a fare solo il cantante così come ha chiesto con forza Daniela Santanchè. Che forse per la prima volta nella sua carriera politica ha messo tutti d'accordo.

 

 

 

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