INGROIA COLTO SUL “FATTO” - PIGI BATTISTA NON PERDE L’OCCASIONE DI SBERTUCCIARE L’INGROIA-SPIA CHE INVECE DI INDIGNARSI PER GLI SPIFFERI PUBBLICATI DAL “FATTO” SULL’INTERROGATORIO DEL BANANA, LI CONFERMA GONGOLANDO - “SE UN CITTADINO VA DA UN MAGISTRATO VORREBBE ESSERE GARANTITO DALL'AZIONE DI UNA “MANO INVISIBILE”. BERLUSCONI VA A PARLARE CON I MAGISTRATI DI PALERMO E LA CHIACCHIERA FINISCE SULLE PAGINE DI UN GIORNALE ‘AMICO’”…

Pierluigi Battista per il "Corriere della Sera"

Ha detto il procuratore aggiunto Antonio Ingroia alla festa veneta del Pd: «Berlusconi è una persona di spirito che ama fare le battute. La circostanza che mi abbia consigliato di entrare in politica, come ricostruito dal Fatto quotidiano, è vera». Però, che strano. La Mano Invisibile ha recapitato nella redazione di un quotidiano il pacco giusto. Certo, dovrebbe essere segreto il contenuto di un colloquio giudiziario, ma anche tutto il contorno di battute, di formule di cortesia, di sguardi che formano il contesto di una relazione riservata tra i magistrati e un testimone. Ma Ingroia conferma che è tutto vero.

Nemmeno si prende la briga di nasconderlo. Non sono stati i magistrati, per carità, a spifferare tutto a un giornale amico della Procura. Questa sarebbe un'illazione, una mera congettura maliziosa, un'insinuazione bella e buona, un sospetto davvero oltraggioso. Ma per carità, ma è ovvio. Però Ingroia si complimenta pubblicamente con la Mano Invisibile. Non dice: cos'è questa storia che un colloquio riservato è finito dettagliatamente sulla prima pagina di un giornale. No, dice: è andata proprio così, brava Mano Invisibile.

In Italia, ignara di ogni elementare principio dello Stato di diritto che invece appare ovvio in una Nazione anche mediamente civilizzata, è una prassi che il segreto sia violato. Se un cittadino va da un magistrato vorrebbe essere garantito dall'azione di un postino che si chiama Mano Invisibile. Quando Gigi Buffon, in una conferenza stampa, disse ai giornalisti che tanto, caso mai fosse stato chiamato da un magistrato, loro avrebbero saputo tutto un minuto dopo, raccontava la pura verità. Tutti si scandalizzarono. Ma tutti sapevano che sarebbe andata esattamente così.

Berlusconi va a parlare con i magistrati di Palermo, e neanche come imputato. Poche ore ed ecco che la chiacchiera finisce sulle pagine di un giornale «amico». Perché in questo Paese che non conosce le garanzie dello Stato di diritto, esistono anche i giornali «amici» e i giornali «nemici».

Quando su Panorama sono uscite notizie coperte da segreto, il procuratore Messineo, per dimostrarne l'autenticità, ha detto in un'intervista a Felice Cavallaro del Corriere: quelle notizie sicuramente non sono uscite dalla «Procura di Palermo che difficilmente avrebbe usato un settimanale come Panorama, pur legittimamente, ma mai molto tenero con la stessa». Cioè, la Mano Invisibile non arriva nella redazione di un giornale «nemico».

Mentre se arriva in quella di un giornale «amico», allora si può anche confermare in una festa di partito la veridicità del racconto. Poi è ovvio, non ci sono prove: la Mano Invisibile potrebbe essere un avvocato masochista o un cancelliere o l'impresa delle pulizie, chissà. Però stavolta ci ha azzeccato: parola di Antonio Ingroia. Parola segretissima.

 

 

PRIMO PIANO DI ANTONINO INGROIA MARCO TRAVAGLIO PIERLUIGI BATTISTA buffonFRANCESCO MESSINEO CAPO DELLA PROCURA DI PALERMO

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