1. NO, NON CI POSSO CREDERE! IN ITALIA, CI SONO BANCHIERI CHE COMANDANO NELL’OMBRA! 2. DICIAMOLO, SU ABRAMO BAZOLI E SULL’INCHIESTA UBI BANCA C’ERA GIÀ TUTTO SU INTERNET. L’AVVISO DI GARANZIA CONSEGNATO A BAZOLI PARLA DI OSTACOLO ALLA VIGILANZA DI BANKITALIA E CONSOB, PERCHÉ SAREBBE STATO OCCULTATO IL SUO VERO PESO IN UBI 3. LA NOTIZIA DI IERI PERÒ È UN’ALTRA. PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA, UOMINI IN DIVISA HANNO OSATO VIOLARE UN SANTUARIO COME L’UFFICIO DI ABRAMO BAZOLI. UN QUALUNQUE DIRETTORE DI GIORNALE FAREBBE SOLO DUE TITOLI PER LA PRIMA. “PERQUISITO BAZOLI” PER IL PEZZO DI CRONACA E “L’AUTUNNO DEL PATRIARCA” PER IL COMMENTO. E INVECE NO, IL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’, CHE HA BANCA INTESA TRA I SUOI AZIONISTI DI “COMANDO E CONTROLLO”, SEMBRA VIVERE IN UN ROMANZO DI BISIGNANI: IL SUO DIRETTORE FLEBUCCIO DE BORTOLI, LA CUI POLTRONA È SOTTO SCACCO DI KAKI ELKANN ED È DIFESA PROPRIO DA BAZOLI, IN PRIMA PAGINA TITOLA CON UNA VAGHEZZA E UN GARANTISMO CHE NON SONO CERTO RISERVATI AI MATACENA E AGLI SCAJOLA QUANDO FINISCONO SOTTO LE AMOREVOLI CURE DELLA SARZANINI: “SI APRE IL CASO DELLA UBI BANCA. INDAGATI ANCHE BAZOLI E PESENTI. LA REAZIONE: NESSUN ILLECITO, TUTTO REGOLARE”

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - PERBACCO, CI SONO BANCHIERI CHE COMANDANO NELL'OMBRA!
Diciamolo, su Abramo Bazoli e sull'inchiesta Ubi Banca c'era già tutto su internet. Tutta la vicenda ruota intorno a una scoperta davvero epocale: il salvatore dell'Ambrosiano, e nume tutelare di Intesa Sanpaolo, Corriere della Sera, Mittel e Tassara, tenderebbe (è solo indagato, i condizionali sono obbligatori) a comandare più di quanto appaia e di quanto sia lecito.

Diciamo che è una storia, per i banchieri, già un po' sentita. Parmalat, Telecom, Alitalia - solo per citare i casi più recenti - sono gruppi dove le banche contano più di quanto dica la cosiddetta governance. L'avviso di garanzia consegnato a Bazoli parla di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e Consob, proprio perché sarebbe stato occultato il suo vero peso in Ubi.

Per un grosso azionista di Via Nazionale, indubbiamente, è un problema non piccolo, alla vigilia dell'assemblea di Bankitalia di fine mese. Si siederà a Roma a Palazzo Koch in seconda fila, dietro ai ministri, come se nulla fosse, l'incanutito amico del grande Andreatta?

2 - A COSA SERVONO I GIORNALI
La notizia di ieri però è un'altra. La notizia è che per la prima volta nella storia, uomini in divisa hanno osato violare un santuario come l'ufficio di Abramo Bazoli. E' di una semplicità assoluta. Un qualunque direttore di giornale con medio mestiere e media libertà di manovra farebbe solo due titoli per la prima. "Perquisito Bazoli" per il pezzo di cronaca e "L'autunno del Patriarca" per il commento o il retroscena. E invece no, ecco che cosa hanno combinato oggi i principali giornali. I quali, forse perché pungolati dal web e dai telegiornali (che sulle banche sono più liberi della carta stampata), oggi hanno dedicato ai guai di Bazoli più spazio del previsto.

Il Corriere della Sera, che ha Intesa tra i suoi azionisti di "comando e controllo", sembra vivere in un romanzo di Luigi Bisignani: il suo direttore è costretto ad affrontare l'inchiesta sul suo banchiere di riferimento. Ferruccio De Bortoli, la cui poltrona è sotto scacco di Kaki Elkann ed è difesa proprio da Bazoli, in prima pagina titola con una vaghezza e un garantismo che non sono certo riservati ai Matacena e agli Scajola quando finiscono sotto le amorevoli cure della Sarzanini: "Si apre il caso della Ubi Banca. Indagati anche Bazoli e Pesenti. La reazione: nessun illecito, tutto regolare".

Dentro, c'è un pezzo di cronaca diviso equamente tra accusa e difesa, e uno di sola difesa. Il risultato finale del paginone (la 5) e Bazoli-Pesenti battono Procura di Bergamo 2 a 1. Ma ci sono due perle da segnalare. Un sommarietto carogna fa credere al lettore che sia tutta una vicenda politica perché a sollevare il caso sono stati "due ex parlamentari: Jannone (Pdl) e Lannutti (Idv)". Omettendo di dire che uno è un azionista della banca e l'altro è un paladino di correntisti e risparmiatori.

La seconda meraviglia del Corriere è un'autorete clamorosa come citare il vicepresidente del consiglio di sorveglianza Alberto Folonari, senza sapere (o ricordare ai lettori) che Bazoli ha sposato una Folonari. E poi non si trova spazio per parlare di Francesca Bazoli, la figlia del Patriarca, che era vicepresidente di Ubi Leasing. Fa tristezza, poi, vedere che il commento affidato a una penna affilata come quella di Salvatore Bragantini non contenga un solo cognome. Anzi, no: a dieci righe dalla fine attacca Grillo (p. 6).

Repubblica, nonostante tutti i debiti di Sorgenia e la comunanza di Legion d'Onore francese di Cidibbì e Bazoli, fa un buon lavoro. Il titolo in prima è minuscolo e fesso ("Inchiesta Ubi Banca, tra gli indagati Bazoli e Pesenti"), ma il pezzo di Walter Galbiati è onesto e ben titolato: "Bazoli indagato. ‘Controllava Ubi con un patto occulto'. Truffa sui leasing" (p. 15).

La Stampa di Mariopio Calabresi, ansioso di prendere il posto di De Bortoli (ma Intesa è largo creditore di Fca), fa un titolino in prima e poi se ne occupa in Economia, come fosse una questione per addetti ai lavori, alle pagine 22 e 23.

Il Messaggero tratta l'imbarazzante vicenda senza farsi troppi problemi. Bel richiamo in prima, paginone ben visibile in primo sfoglio (p. 11) e un sottopezzo che sbugiarda il Corrriere: "L'inchiesta dopo l'esposto di Bankitalia".
Il Sole 24 Ore è quello che dà più spazio all'inchiesta in prima pagina, anche se non mette Bazoli nel titolo. Dentro, un paginone pulito, ma naturalmente senza letture politiche.

3 - RE GIORGIO RUSPONDE A SILVIO-CONTE: GOMBLOTTO? MA QUALE GOMBLOTTO?
La caduta del Banana nel novembre 2011 fa ancora discutere e si allunga minacciosa sul futuro di Re Giorgio. "Napolitano sul ‘complotto': Berlusconi scelse di lasciare. Caso Geitner, il Cavaliere: furioso, ma se attacco vado in cella" (p. 1)

Il Corrazziere della Sera si mantiene sull'istituzionale: "Napolitano gela Berlusconi: ecco i fatti. Nota del capo dello Stato per escludere trame segrete dietro gli avvenimenti del 2011. ‘Mai avuto notizie di pressioni subite dal premier'. La ricostruzione data per data" (p. 2). Con alcuni quirinalisti, Re Giorgio si sarebbe perfino sfogato: "Ma davvero quell'anno cadde il governo? Non mi dicono mai niente. Non c'è più rispetto".

4 - EXPO DELLE MERAVIGLIE: IL COMPAGNO "G" PASSAVA ATTRAVERSO I MURI DEL SENATO
Poca ciccia nuova sull'inchiesta milanese. Per il Corriere (p. 9), "Un mese fa in Senato'. L'ultimo giallo di Greganti. Il socialista Barani non ha dubbi: l'ho visto. In cella il compagno G prepara un memoriale". Tanto perché i suoi amici e compagni del Senato si caghino un po' sotto. Poi, ovviamente, nel "memoriale" non ci sarà scritto un tubo.
Su Repubblica, arrivano finalmente al povero Berlusconi: "Expo, Maltauro ai pm. ‘Frigerio mi confidò: Berlusconi è il referente" (p. 6).

5 - TOGHE STRAPPATE
Oggi Repubblica, nell'ansia di difendere Bruti Liberati e la Boccassini, regala un paginone che sembra fatto apposta per convincere ulteriormente il Berlusca nella (balzana) idea che l'Italia sia governata da una "cupola" di magistrati di Md, insieme al Csm e al Colle, che detengono la verità e il dominio assoluto su tutte le inchieste più importanti in fatto di corruzione e mafia. Il titolo di apertura è "Vogliono normalizzare Milano'. I pm milanesi difendono Bruti Liberati.

Ma il procuratore aggiunto Robledo insiste: ‘Edmondo ha detto il falso'" (p. 9). Segue pezzo della Milella: "Per la Finanza ho ragione io'., ma Robledo rischia il posto". La giornalista si lancia anche in fosche previsioni di sconfitta per Robledo e si fa scappare: "I bene informati raccontano che, dal Quirinale, la pratica Robledo versus Bruti viene costantemente monitorata. E tutti sanno che Vietti, in quattro anni di presidenza, non ha mai parlato senza informare Napolitano".

Poi apri il Corriere e leggi tutta un'altra storia: "Pedinamenti doppi? Mai'. Smentita per Bruti Liberati. La Guardia di finanza contraddice il capo della Procura. Robledo chiede tutela. Duello tra correnti al Csm. Per Magistratura Indipendente necessaria un'ispezione a Milano" (p. 9). Idem sulla Stampa: "Robledo: ‘Io sabotatore? Bruti mente e lo dimostro'. Nuova lettera al Csm per smentire l'accusa sul ‘doppio pedinamento'" (p. 9). E nulla a che spartire con la linea di Repubblica neppure sul Messaggero: "Procura di Milano, è guerra totale. Robledo accusa: ‘Bruti ha mentito" (p. 6).

6 - MA FACCE RIDE!/1
Avvertite i Marò che abbiamo un ministro degli Esteri! Lo scoop è del Corriere: "Mogherini, missione con la spilla ‘Democrat'. Così il Pd tesse la tela nei circoli di Washington. Presenti personalità ‘interessate al successo di Renzi', ma preoccupate che non possa troppo a lungo confidare solo sulla popolarità" (p. 12).

7 - MA FACCE RIDE!/2
L'europarlamentare Susy De Martini attacca sul la collega forzista Ronzulli: "E' come la Minetti. Non sa una parola d'inglese. Ha organizzato le feste di Arcore. Minetti 2 la vendetta. Ma in Europa non si organizzano feste" (p. 10). Alt! A Bruxelles le feste si organizzano eccome. E' che non t'invitano, signora Susy.

8 - MA FACCE RIDE!/3
Splendida intervista di Martin Kapò Schulz sulle elezioni europee a Repubblica (p. 11). Attacca le politiche del Ppe e Juncker e dice tante belle cose sulla crescita e il benessere delle genti. Si dimentica solo di dire, anche perché il giornalista ovviamente non glielo chiede, cosa ci fa al governo con la Merkel in Germania.

9 - MANICOMIO RAI (NON TOCCATE L'USIGRAI!)
Il primo premier di centrosinistra che attacca il sindacato dei giornalisti Rai val bene ricchi pezzoni. Il Messaggero riassume: "La stretta di Renzi sulla Rai: ora niente nomine, solo tagli" (p. 10).
Sul Corriere, "Il partito di Viale Mazzini prepara la controffensiva: il primo sciopero generale. Oggi il cda decide sul ricorso contro il piano" (p. 13).

Repubblica riporta la vendetta di Giggino Gubitosi per esser stato tagliato fuori dall'ultima succulenta tornata di nomine pubbliche: "Meglio andar via, se l'azionista non vuole parlare con il suo dg'. Il direttore generale Gubitosi minaccia le dimissioni. Vuole incontrare Renzi, ma il premier non gli risponde" (p. 17). A parte il fatto che Renzie non è il suo azionista, lo vediamo ben avviato verso la sindrome Gotti Tedeschi, che non sa più che inventarsi per parlare con Bergoglio.
Sulla Stampa, un'altra follia: "Todini: non lascio l'incarico in Rai. Attacchi bipartisan. Resta nel cda nonostante la nomina alle Poste" (p. 7).

10 - ALTA FINANZA POSTALE
Episodio spettacolare raccontato da Fabio Pavesi sul Sole (p. 29). A un certo punto il banchiere Ruggero Magnoni, arrestato la scorsa settimana, mandò una giovane avvocatessa in Posta per spedire 20 certificati obbligazionari da 17 milioni di euro. Il futuro della lotta di classe è in Posta, tra i pensionati in coda per la pensione minima e i finanzieri che si spediscono i milioni.

 

 

PALAZZO KOCHLUIGI GUBITOSI ANDREA CECCHERINI FERRUCCIO DE BORTOLI MARCUS BRAUCHLI VICE PRESIDENTE WASHINGTON POST ANGELINO ALFANO FERUCCIO DE BORTOLI GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN ZALESKY E GERONZI - copyright PizziGIAMPIERO PESENTI Francesca Bazoli images CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAMario Calabresi MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO GREGANTI fbb db cc c a ad ba ad ff EDMONDO BRUTI LIBERATI ilda boccassiniCAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...