raffaele fitto giorgia meloni

BELL’IDEA ACCENTRARE IL DOSSIER PNRR A PALAZZO CHIGI: L’ITALIA RISCHIA DI NON VEDERE UN EURO PER TUTTO IL 2023 – DA BRUXELLES ANCORA NON ARRIVA IL VIA LIBERA ALLA TERZA TRANCHE DEL RECOVERY, DA 20 MILIARDI, SCADUTA LO SCORSO 31 DICEMBRE – LA DECISIONE DI MODIFICARE LA GOVERNANCE, PORTANDO TUTTO SOTTO IL CONTROLLO DEL MINISTRO RAFFAELE FITTO, HA DI FATTO BLOCCATO L’AVANZAMENTO DEI LAVORI SUI PROGETTI. SENZA CONSIDERARE CHE I TECNICI DEL MEF NON SONO BEN DISPOSTI A PRENDERE ORDINI DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - E PIÙ L’ITALIA SI INCARTA, PIÙ BRUXELLES SI INCAZZA…

giorgia meloni e raffaele fitto

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

Nella burocrazia comunitaria si chiamano «sampling and verification», «campionamento e verifica». Se ne trovava traccia nel comunicato con cui il 27 marzo la Commissione europea e il governo si sono accordati per allungare i tempi necessari a valutare il rispetto dei cinquantacinque obiettivi della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quella scaduta lo scorso 31 dicembre.

 

PNRR, TRAGUARDI, SCADENZE E IMPORTI - GRAFICO LA STAMPA

Ebbene, il sì formale ai venti miliardi ancora non c'è, ma nel frattempo a Roma sono arrivati i funzionari delegati a valutare lo stato di avanzamento di ogni singolo progetto o riforma: fonti ben informate raccontano che hanno fatto visita ad almeno due ministeri.

 

D'altra parte il Pnrr è anzitutto un problema di amministrazione: quanto più il governo stenta a rispettare le scadenze, più aumenta la pressione di Bruxelles. Dopo i (troppi) mesi dedicati alla riforma della governance, il ministro degli Affari comunitari Raffaele Fitto deve accelerare.

 

Ha nominato il responsabile dell'unità che accentra i poteri di gestione a Palazzo Chigi (il consigliere della Corte dei Conti Carlo Alberto Manfredi Selvaggi), non ancora i responsabili (sono quattro) ai quali è affidato il coordinamento delle singole missioni.

 

Non è ancora chiaro ad esempio se fra questi ci saranno alcuni dei funzionari che stavano già a Palazzo Chigi con Mario Draghi, e in particolare Chiara Goretti, l'ex coordinatrice della segreteria tecnica del Pnrr.

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

Di qui in poi la nuova struttura di missione sotto il controllo politico di Fitto dovrà coordinarsi con il ministero del Tesoro, che fino ad ora era delegato a tenere il filo con i colleghi di Bruxelles. Molti osservatori sostengono che la piramide non funzionerà, e che l'enorme macchina di via XX settembre non sia abituata a prendere ordini da Palazzo Chigi. A chi ne discute con il ministro, Fitto si mostra più ottimista.

 

Sia come sia, Fitto deve stringere soprattutto sulla revisione del piano, pena la sospensione della quarta rata in scadenza il 30 giugno. Il commissario europeo Paolo Gentiloni aveva chiesto di presentare un piano entro il 30 aprile, in tutta risposta il governo ha preso tempo fino al termine legale del 31 agosto. Ma poiché Fitto ha già ammesso che non raggiungerà al cento per cento alcuni obiettivi […], procrastinare la revisione del piano significherebbe congelare l'intero processo.

 

fitto meloni

E poiché […] la Commissione ha comunque bisogno di tempo per valutare le carte, il governo dovrà presentare una proposta di rinegoziazione del piano ben prima di agosto. Se così non fosse, ci sono buone probabilità che l'Italia nel 2023 non riceva nemmeno un euro di fondi Pnrr. «È uno scenario al quale il governo rischia di non sopravvivere», ammetteva qualche giorno fa un ministro sotto la garanzia dell'anonimato. […]

raffaele fitto giorgia meloni

 

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA