stop sfratti

MOROSI D'ITALIA, ATTENTI: FINIRA' A DICEMBRE IL BLOCCO DEGLI SFRATTI - LA CORTE COSTITUZIONALE MOTIVA COSÌ IL SUO OK ALLA DECISIONE DEL GOVERNO: “C’ERA UN'EMERGENZA SANITARIA, LA MISURA NON È IRRAGIONEVOLE, PERÒ LA PROROGA OLTRE LA FINE DEL 2021 NON È TOLLERABILE” - A CONFEDILIZIA NON VA BENE: “I PROPRIETARI DI CASA SONO STATI PRIVATI PER QUASI DUE ANNI DEL LORO IMMOBILE E DEL LORO REDDITO, SENZA ALCUN RISARCIMENTO DALLO STATO”

Val. Err. per "Il Messaggero"

 

 

proteste contro gli sfratti

Si tratta di un provvedimento temporaneo ed eccezionale, che non potrà essere rinnovato oltre il 31 dicembre. Così la Corte Costituzionale motiva la decisione che ha dichiarato legittima la proroga del blocco degli sfratti per morosità, disposta dal governo durante l'emergenza da Covid-19.

 

I giudici spiegano perché lo scorso ottobre hanno respinto i rilievi dei Tribunali delle esecuzioni, sottolineando che la misura sotto esame ha un carattere intrinsecamente temporaneo ed è destinata ad esaurirsi entro la fine dell'anno «senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale (articolo 42, secondo comma della Costituzione)», come si legge in un passaggio della motivazione.

 

lunghe procedure per gli sfratti

LA DECISIONE

A ottobre, la Consulta aveva riconosciuto la legittimità delle proroghe precedenti, che hanno riguardato il periodo dell'emergenza sanitaria e prevedevano la sospensione dell'esecuzione di alcuni provvedimenti di rilascio di immobili, in caso di morosità.

 

In particolare, la Corte aveva dichiarato non fondate le censure sollevate dai giudici dell'esecuzione dei Tribunali di Trieste e di Savona relative al decreto legge del 31 dicembre 2020, il cosiddetto Milleproroghe, e al decreto del 22 marzo 2021, il cosiddetto Sostegni.

 

Blocco Sfratti

Nella sentenza si legge che, se all'inizio dell'emergenza la sospensione era generalizzata, con le successive proroghe su cui era stata sollevata la questione di legittimità costituzionale - il legislatore ne ha via via ridotto l'ambito di applicazione, operando un progressivo e ragionevole aggiustamento del bilanciamento degli interessi e dei diritti in gioco.

 

Ma la Corte ha soprattutto evidenziato la natura intrinsecamente temporanea della misura e l'impossibilità che venga prorogata oltre la scadenza del 31 dicembre 2021. «Al 31 dicembre 2021 è destinata ad esaurirsi - si legge nella sentenza - ogni residua efficacia della sospensione dell'esecuzione di qualsivoglia provvedimento di rilascio di immobili».

 

Blocco Sfratti

I RILIEVI

Secondo il tribunale di Savona, in particolare, il provvedimento del governo non consentiva al giudice alcuna valutazione, né sul nesso tra l'emergenza pandemica e l'inadempimento dell'inquilino, né sulla situazione economica di affittuario e proprietario.

 

Blocco Sfratti

Ma i giudici costituzionali sottolineano come, durante l'emergenza, «occorreva evitare che le attività esecutive, oltre a gravare sui tribunali, ponessero le persone necessariamente in contatto con conseguente incremento del rischio di contagio», e aggiungono che i destinatari dei provvedimenti di sfratto, sia che si trattasse dell'abitazione che di un esercizio commerciale, «rischiavano di vedere aggravarsi quella situazione di difficoltà, che pure era di portata generale».

 

protesta contro gli sfratti 2

Così promuovono le scelte di governo e parlamento: «In questa eccezionale situazione di emergenza sanitaria, la discrezionalità del legislatore nel disegnare misure di contrasto della pandemia, bilanciando la tutela di interessi e diritti in gioco, è più ampia che in condizioni ordinarie», e il blocco degli sfratti appare «quanto meno non manifestamente irragionevole».

 

protesta contro gli sfratti

Con la precisazione, però, che «il sacrificio per i locatori non poteva che essere temporaneo». Una motivazione che non convince Confedilizia, l'organizzazione dei proprietari di casa: «Il dovere di solidarietà esiste solo in capo ai proprietari, privati per quasi due anni del loro immobile e del loro reddito, senza alcun risarcimento da parte dello Stato».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…