luigi di maio davide casaleggio alessandro di battista beppe grillo

BEPPE GRILLO MOLLA DEFINITIVAMENTE IL M5S: IL SIMBOLO, GESTITO ESCLUSIVAMENTE DAL COMICO, PASSA NELLE MANI DI DAVIDE CASALEGGIO - E’ LO STRAPPO DEL FONDATORE CON I NUOVI CAPI DEL MOVIMENTO: LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È LA DECISIONE DI DI MAIO E DI RISERVARE A BEPPEMAO UN RUOLO MARGINALE NELL'EVENTO “ITALIA 5 STELLE” IN PROGRAMMA IL 20 E 21 OTTOBRE A ROMA

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

beppe grillo davide casaleggio

Beppe Grillo compie il passo decisivo verso l' addio al M5s. Il simbolo, gestito fino a pochi mesi fa esclusivamente dal comico genovese, passa anche nelle mani di Davide Casaleggio. È l' atto ufficiale che sancisce sotto il profilo giuridico la rottura tra Grillo e i nuovi capi dei Cinque stelle. In rete, ieri pomeriggio, è esplosa la rabbia degli attivisti storici cresciuti con il mito del comico.

 

La goccia che fa traboccare il vaso è la decisione di Luigi Di Maio e Casaleggio jr di riservare a Grillo un ruolo non di primo piano nell' evento Italia 5 stelle in programma il 20 e 21 ottobre a Roma: la proposta è stata di concedere al comico la scena per un solo intervento nel corso della kermesse e con un tempo limitato. È lo strappo che accelera il cammino verso la separazione tra il comico e il Movimento. Ma prima dello scontro su Italia 5 stelle, Grillo, Di Maio e Casaleggio vivevano da separati in casa.

 

grillo casaleggio

L' ormai ex leader del M5s non condivide alcune scelte del vicepremier: dalle posizioni filoleghiste sull' immigrazione all' assunzione degli «amici» nei posti chiavi dei ministeri. E prima della concessione del simbolo, Grillo aveva già scelto, nel 2016, di cancellare il proprio nome nel logo del M5s. Mentre alla vigilia delle elezioni politiche, nel mese di gennaio del 2018, Grillo ha lasciato la guida politica del M5s con l'indicazione del nuovo capo (Luigi Di Maio).

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

E sganciando il blog personale dalle iniziative del vicepremier e del gruppo parlamentare. La svolta sul passaggio del simbolo è contenuta nella nota integrativa al rendiconto 2017 dell' Associazione Movimento 5 Stelle, quella fondata nel 2012 con sede a Genova (Via Roccatagliata Ceccardi 1/14) e presieduta da Grillo.

 

«Il simbolo di proprietà dell' associazione - si legge a pagina 5 del documento, visionato dall' Adnkronos - è stato dato in uso gratuito all' Associazione Rousseau», ovvero la no-profit presieduta dal Casaleggio, che incassa i contributi dei parlamentari e che gestisce la piattaforma di democrazia diretta del M5s.

grillo casaleggio altafini

 

Il riferimento è al marchio pentastellato con la dicitura Movimento5Stelle.it, depositato nel 2015 dall'associazione di Grillo all'ufficio dell' Unione europea per la proprietà intellettuale. L'uso di quel simbolo era stato concesso dall'Associazione di Grillo alla nuova Associazione Movimento 5 Stelle di cui il vicepremier Di Maio è il capo politico.

 

Nello statuto della nuova Associazione si legge infatti che «alla denominazione del MoVimento 5 Stelle potrà essere abbinato il simbolo, di proprietà dell' omonima associazione MoVimento 5 Stelle con sede in Genova, concesso in uso da Grillo». Nello statuto del nuovo M5s - pubblicato il 30 dicembre 2017 sul Blog delle Stelle - non veniva menzionata alcuna cessione dell'uso del simbolo pentastellato all' associazione Rousseau di Casaleggio.

 

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

Passaggio che invece viene sancito nero su bianco nella nota integrativa al rendiconto 2017 della vecchia associazione M5s. Stando allo statuto, infatti, l'ente guidato da Casaleggio, di cui fanno parte come soci Pietro Dettori, assunto a Palazzo Chigi nella segreteria di Di Maio, ed Enrica Sabatini, avrebbe dovuto solamente fornire al M5s, mediante appositi accordi, gli strumenti informatici per la consultazione degli iscritti.

 

D' ora in avanti potrà utilizzare anche il simbolo M5s grazie alla concessione gratuita di Grillo. Con il passaggio, da Grillo a Casaleggio, spiega Lorenzo Borrè, l' avvocato spina nel fianco dei 5 Stelle - l' associazione Rousseau potrebbe presentarsi alle prossime elezioni europee. Magari con regole nuove per la selezione dei candidati. Anche se i 5s minimizzano: «Il simbolo non è quello utilizzato in parlamento per questa legislatura ed è stato utilizzato in passato solo per poter legalmente vendere i gadget con il simbolo».

Ultimi Dagoreport

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?