I NUOVI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO - BEPPE GRILLO VUOLE LANCIARE VOLTI NUOVI, DOPO AVER FREQUENTATO CORSI PER PARLARE IN PUBBLICO - MA IL PIANO DI RILANCIO BY CONTE PROSEGUE A RILENTO ANCHE PERCHE’ CI SONO DIFFICOLTÀ A TROVARE UNA SOLUZIONE PER LA PIATTAFORMA: AGGIRARE ROUSSEAU È PIÙ COMPLICATO DEL PREVISTO, ANCHE PER VIA DI UN COMMA DELLO STATUTO (“LA VERIFICA DELL'ABILITAZIONE AL VOTO DEI VOTANTI ED IL CONTEGGIO DEI VOTI SONO EFFETTUATI IN VIA AUTOMATICA DAL SISTEMA INFORMATICO DELLA PIATTAFORMA”)
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE
Il braccio di ferro con Davide Casaleggio sul ruolo di Rousseau (e sui mancati introiti che l' imprenditore reclama) e poi il malessere dei parlamentari, preoccupati sia dall' idea di dover restituire 3 mila euro al mese, sia dallo stallo politico che accompagna il Movimento ormai da quasi un mese: Giuseppe Conte ha diverse spine nel fianco, eppure - nonostante tutto - sceglie la via del silenzio. Un riserbo quasi ermetico (c' è chi dice che eviti anche alcune telefonate dei Cinque Stelle), un riserbo - viene spiegato - dettato da diverse necessità.
La prima è il fatto che Conte non vuole parlare senza averne ancora pieno titolo. L' ex premier - affermano i ben informati - attende di poter agire in un perimetro politico autonomo, legittimato dall' assenso di vertici, eletti e attivisti al suo progetto. «Intervenire quando ancora non ci sono certezze, quando ci potrebbero essere modifiche è improduttivo», dicono i fedelissimi.
Il professore in queste settimane ha lavorato alacremente, «riscrivendo» di fatto la struttura del Movimento. Non solo: con Vito Crimi ha affrontato i nodi relativi a Rousseau, mentre ha incontrato i capigruppo per cercare di tenere la barra sui gruppi a Montecitorio e Palazzo Madama.
«Parlare in questo momento non è utile, non ha nessun senso per lui», ribadiscono fonti vicine all' ex premier. Conte vuole evitare fughe di notizie, specie prima che il suo progetto sia condiviso dai Cinque Stelle. L' avvocato ha in mente un iter chiaro che vede appunto un confronto prima con i big, poi con gli eletti.
Beppe Grillo è in costante contatto con lui. Dopo Pasqua si potrà scegliere come affrontare il nodo più spinoso, ossia le questioni politiche ed economiche con Rousseau. «I rapporti di noi parlamentari con Casaleggio sono chiari a tutti», dice un Cinque Stelle, che precisa: «Però in gioco c' è anche il legame con i nostri attivisti. Dobbiamo decidere se ripartire o meno da zero».
C' è chi insinua che dietro al rallentamento dei piani dei pentastellati - da sabato ufficialmente senza un rappresentante legale - ci siano anche le difficoltà a trovare una soluzione per la piattaforma. Aggirare Rousseau è più complicato del previsto, anche per via di un comma dello statuto («La verifica dell' abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della piattaforma»).
BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO
Di sicuro, Conte ha intenzione di rinverdire i rapporti con i territori (puntando su una struttura più tradizionale, a partire da referenti regionali) e di valorizzare le donne. Si parla anche di un ricambio generazionale. Posizioni condivise da Grillo che - non a caso - vuole incentivare (dopo lezioni di public speaking) anche volti nuovi. Nuovo Movimento, nuove facce.
Ma questo accadrà solo in una seconda fase. Una volta «insediato», l' ex premier dovrà definire subito alcune questioni determinanti per gli equilibri e l' orizzonte del Movimento: dalle alleanze per le Amministrative (con il nodo della ricandidatura di Raggi) alla collocazione europea (con il tentativo di ingresso nella famiglia socialista), ai ruoli interni.