1. GRILLOMAO CONTRO IL BERLUSCONINO DE’ SINISTRA: “PUÒ IL GIOVANE EBETINO DI FIRENZE MATTEO RENZIE, DIMOSTRARE CHE I SUOI 55 PARLAMENTARI NON HANNO CONTRIBUITO, DIETRO SUO ORDINE, ALL'IMPALLINAMENTO DI PRODI E QUINDI ALLA NASCITA DEL GOVERNO GUIDATO DI FATTO DAL SUO AMICO BERLUSCONI O CONFERMA QUESTA VOX POPULI” 2. ‘’SONO SICURO CHE RENZIE CON UNO SCATTO D'ORGOGLIO DA STATISTA, UNO COME QUELLO CHE LO PORTÒ AD ARCORE DAL FUTURO PREGIUDICATO O COME QUELLO CHE LO FIONDÒ ALLA TAVOLA DI BRIATORE DIMOSTRERÀ INEQUIVOCABILMENTE LA SUA ESTRANEITÀ” 3. "GRILLO APPROFITTI DELLE VACANZE E SI INTERROGHI SU COME SAREBBE STATA LA STORIA DI QUESTO PAESE NEGLI ULTIMI CINQUE MESI SE AVESSE FATTO SCELTE DIVERSE"

1. RENZIE TIRATORE SCELTO DI PRODI

Beppe Grillo per www.beppegrillo.it
I 101 franchi tiratori del pdmenoelle che hanno affossato Prodi sono tra i principali artefici della situazione attuale del Paese. Hanno impedito il costituzionale avvicendarsi di un'altra personalità alla prima carica dello Stato e consegnato l'Italia a Berlusconi, che con Prodi avrebbe avuto vita dura.

Può il giovane ebetino di Firenze Matteo Renzie, dimostrare che i suoi 55 parlamentari non hanno contribuito, dietro suo ordine, all'impallinamento di Prodi e quindi alla nascita del governo guidato di fatto dal suo amico Berlusconi o conferma questa vox populi? Sono sicuro che Renzie con uno scatto d'orgoglio da statista, uno come quello che lo portò ad Arcore dal futuro pregiudicato o come quello che lo fiondò alla tavola di Briatore dimostrerà inequivocabilmente la sua estraneità.

PS: Ponte Vecchio è libero domenica 11 agosto?

2. "CHE I SUOI ABBIANO IMPALLINATO PRODI?"
Da repubblica.it

Non sono trascorse neanche 24 ore dall'intervento con cui Matteo Renzi ha rotto gli indugi sul palco della Festa democratica di Bosco Albergati alla vigilia della direzione nazionale di questa sera, che arriva l'attacco di Grillo al sindaco di Firenze. Sul suo blog, il leader del Movimento 5 Stelle chiama in causa il "rottamatore" in merito alle controverse vicende che hanno portato alla rielezione di Giorgio Napolitano a presidente della Repubblica. Napolitano, a cui lo stesso Grillo due giorni fa, sempre sul suo blog, aveva apertamente chiesto di farsi da parte perché responsabile del governo delle larghe intese.

In quei tormentati giorni di aprile, la rielezione di Napolitano giunse dopo il voltafaccia con cui i parlamentari Pd prima acclamarono all'unanimità la candidatura di Romano Prodi, poi nel segreto dell'urna in molti gli fecero mancare il loro sostegno. Franchi tiratori mai usciti allo scoperto. Ed è a loro che Grillo accosta la figura di Renzi, sollevando il dubbio di un suo ruolo da regista ombra.

"I 101 tiratori del pdmenoelle che hanno affossato Prodi - ricorda Grillo - sono tra i principali artefici della situazione attuale del Paese. Può il giovane ebetino di Firenze Matteo Renzie (storpiatura coniata da Grillo dopo il passaggio di Renzi ad Amici di Maria De Filippi con un giubbino di pelle alla Fonzie, ndr) dimostrare che i suoi 55 parlamentari non hanno contribuito, dietro suo ordine, all'impallinamento di Prodi e quindi alla nascita del governo guidato di fatto dal suo amico Berlusconi o conferma questa vox populi?".

"Sono sicuro - aggiunge Grillo - che Renzie con uno scatto d'orgoglio da statista, uno come quello che lo portò ad Arcore dal futuro pregiudicato o come quello che lo fiondò alla tavola di Briatore, dimostrerà inequivocabilmente la sua estraneità".

Il post si conclude poi con un P.S.: "Ponte Vecchio è libero domenica 11 agosto?"

La prima replica a Grillo è in un tweet di Matteo Richetti: "Vedo che anche lei ha i sondaggi relativi al M5S in caso di candidatura Renzi. Comunque tranquillo, nostri voti tutti a Prodi".

Decisamente meno propenso all'ironia un altro deputato renziano, Angelo Rughetti. "Ricordo quei giorni come fosse adesso - afferma, parlando dell'elezione del capo dello Stato -. Io sono uno dei 55 a cui fa riferimento Grillo, ma non sono uno dei 101. Stia attento perché queste dichiarazioni sono al limite della denuncia penale. Noi votammo Prodi convinti e provammo anche a convincere parlamentari di altri gruppi a sostenere questa candidatura".

"Grillo approfitti del periodo di riposo per riflettere sugli effetti delle decisioni assunte dal suo eremo genovese e come il famoso film Sliding Doors si interroghi su come sarebbe stata la storia di questo Paese negli ultimi cinque mesi se avesse fatto scelte diverse".

 

GRILLO E RENZI grillo RENZIrenzi-grilloprodi romano Matteo Renzi da Maria De Filippi ad Amici

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...