meme di silvio berlusconi al quirinale

A CHE PUNTO E' IL BERLUSCOLLE? IL CAV CI STA PROVANDO DAVVERO PER IL QUIRINALE, PER QUANTO LA PROIEZIONE DEI NUMERI AL QUARTO SCRUTINIO APPAIA SFAVOREVOLE - GIANNI LETTA HA CERCATO DI FARGLIELO CAPIRE MA NON AVENDO OTTENUTO RISULTATI, SI E’ SFOGATO A VOCE ALTA CON UN RAPPRESENTANTE DELLA COALIZIONE: “AVETE IDEA DEL CONTRACCOLPO PSICOLOGICO CHE SUBIREBBE? E VOI NE AVRESTE LA RESPONSABILITÀ” - CONFALONIERI: “PER SILVIO FAREMO L’IMPOSSIBILE” - CASINI: “SE SILVIO NON È ANDATO FUORI DI TESTA, ALL’ULTIMO MOMENTO APPOGGERÀ DRAGHI”

Francesco Verderami per corriere.it

 

silvio berlusconi col nuovo cane

Ci sono cose che non si chiedono a una persona quando si parla di un suo amico. Il dirigente grillino l’ha capito nel momento in cui ha provato a chiedere a Fedele Confalonieri se dietro la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale ci fosse un «piano b». «Lui è l’uomo delle cose impossibili. E noi — che gli dobbiamo tutto — faremo per lui l’impossibile». La risposta offerta dall’amico di una vita del Cavaliere rende insieme l’idea della determinazione con la quale viene portato avanti il progetto e l’estrema difficoltà della missione.

 

berlusconi meloni salvini toti

Così Berlusconi si pone ai nastri di partenza della Corsa, protagonista e strumento (consapevole) di quanti lo usano per bloccare l’ascesa di Mario Draghi al Colle. Tra questi ci sono molti autorevoli esponenti del Pd. Ed è soprattutto a loro che si rivolgeva l’altro ieri Enrico Letta, quando ha detto a Matteo Salvini che non siederà a nessun tavolo di trattative sulla presidenza della Repubblica, finché non verrà sgombrato il campo dalla candidatura del leader di Forza Italia. Quel nome è ingombrante per il segretario dei democratici, alle prese con compagni di partito che pesano e contano nei gruppi parlamentari. E che osteggiano il suo disegno.

 

berlusconi mao

Quel nome è ovviamente ingombrante anche nel centrodestra, perché è complicato per Salvini e Giorgia Meloni dire no al fondatore della coalizione, pur comprendendo che la mossa potrebbe rivelarsi esiziale. Ma nessuno nell’alleanza è disposto a togliere per loro le castagne dal fuoco, perciò durante una riunione Gaetano Quagliariello ha detto che «se Berlusconi vuole davvero provarci, lasciamolo confrontarsi con la storia». E il Cavaliere ci sta provando davvero, per quanto la proiezione dei numeri al quarto scrutinio appaia avversa. Raccontano che Gianni Letta abbia cercato di farglielo capire. E che, non avendo ottenuto risultati, si sia sfogato a voce alta con un rappresentante della coalizione: «Avete idea del contraccolpo psicologico che subirebbe? E voi ne avreste la responsabilità».

BERLUSCONI AL QUIRINALE - VIGNETTA DI ALTAN

 

Il fatto è che Berlusconi non ci sente. Riempie tutti di chiamate e di quadri. Alla vigilia di Natale un parlamentare che invoca la privacy si è sentito chiamare dal portiere di casa: «Onorevole, c’è un pacco per lei». «Va bene, lo tenga lì. Poi passo a prenderlo». «Onorevole, è così grande che non riesco nemmeno a fotografarlo». «Ma cos’è?». «Sembra un quadro». Erano due enormi tele provenienti dalla quadreria del Cavaliere, custodita in un capannone industriale vicino ad Arcore: un migliaio di opere appese ai muri, raffiguranti Venezia, nudi e madonne con bambino. E in mezzo all’edificio disadorno un unico divano.

 

SILVIO BERLUSCONI - IL PATRIOTA - MEME

Non è chiaro se con quelle opere pensi di arredarci il Quirinale, è certo che si immagina lì. «Ma non è un’ossessione la sua», spiega Bobo Craxi, che milita nel centrosinistra e gode di un rapporto di antica data con il Cavaliere: «Non è che lui pensi “o Colle o morte”. Vuole giocarsi le sue chance, tutto qui. E se dovesse riuscirci, sarebbe il Pertini del popolo di centrodestra. Perciò non si convince alla prospettiva di fare il kingmaker». Di nomi in attesa di endorsement ne circolano parecchi nell’alleanza, a partire da quello di Elisabetta Casellati, presidente del Senato votata a suo tempo anche dai grillini. Casini non si fa irretire da certe voci: «Se Silvio non è andato fuori di testa, all’ultimo momento appoggerà Draghi».

 

SILVIO BERLUSCONI

Quell’«ultimo momento» non è ancora arrivato. Anzi, al momento Berlusconi sostiene che il premier al Colle «non lo vuole nessuno». In realtà il leader del Pd lo vede come la via d’uscita per evitare danni al Paese e alla sua segreteria. A tal proposito, il Cavaliere non si capacita del veto che gli ha posto «il nipote di Gianni»: «Gli votai la fiducia da presidente del Consiglio, abbiamo fatto il governo insieme... Gianni potrebbe parlarci, no?». Ecco perché «Gianni» in questa fase fatica a mantenere il suo aplomb. E come lui, altri stentano a capire se quella di Berlusconi sia una manovra diversiva o se il leader di Forza Italia sia preda di un incantesimo.

GIANNI LETTA SILVIO BERLUSCONI

 

In ogni caso lui è lì, al bivio per il Quirinale. Complica le mosse di tattici e strateghi, di chi ambisce alla presidenza e di chi vorrebbe intestarsene l’elezione. Persino Matteo Renzi non sa cosa voglia davvero fare il Cavaliere, e per capirlo — poco prima di Natale — si era ripromesso di incontrare l’altro Matteo: «Perché se Salvini si mettesse finalmente a fare politica...». In realtà la politica mostra la corda. E non c’è capo di partito che possa fare completo affidamento sui propri gruppi. Quando un autorevole esponente della Lega dice che «stavolta conteranno i singoli parlamentari», ripete quanto sostiene un suo parigrado del Pd. Nel caos c’è chi scommette su Draghi, «ma non ai primi tre scrutini. Intanto perché c’è di mezzo Berlusconi. Eppoi perché nessuno controlla tutti quei numeri. Mettiamocelo in testa».

MEME DI SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALEMEME SU BERLUSCONI AL QUIRINALE

berlusconi lettaletta berlusconi andreotti spadoliniGIANNI LETTA BERLUSCONI

 

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