KILLING BANANA, -10 ALLA RESA DEI CONTI - BERLUSCONI NON SI FIDA E SOGNA LE ELEZIONI A NOVEMBRE SULL’ONDA DELL’IMU

Francesco Bei per "La Repubblica"

Un'operazione «studiata a tavolino» con cui i magistrati dell'Alta corte avrebbero inteso condizionare il voto della giunta delle immunità di palazzo Madama, facendo un falò di eventuali aperture in arrivo dal centrosinistra (sulla scia di Luciano Violante). Sul sospetto di un "timing" ostile gioca anche la coincidenza con la decisione del Consiglio dei ministri di cancellare l'imposta sugli immobili.

«Hanno voluto sfregiare la mia immagine per sporcare il successo che abbiamo strappato sull'Imu », si è lamentato in privato Berlusconi, inferocito per quelle 208 pagine in cui lo si descrive come un delinquente. Anche per questo il Cavaliere, benché stia lasciando alle colombe l'illusione di una via d'uscita morbida, ha in testa ormai un pensiero fisso: le elezioni. Forte anche dell'ultimo sondaggio di Alessandra Ghisleri che ha quotato il centrodestra avanti di due punti sul centrosinistra. E prima dell'eliminazione dell'Imu.

Dunque crisi di governo o trattativa? Prima di scegliere quale strada imboccare, l'interessato intende verificare personalmente quali margini siano rimasti per ottenere un rinvio del voto in giunta sulla decadenza. Una partita talmente importante da averlo convinto ad uscire dalla fortezza nella quale si era asserragliato dalla sera del 4 agosto.

Quasi un mese senza mettere il naso fuori dal villone di Arcore, in una sorta di assaggio degli arresti domiciliari. E invece questa mattina - prestissimo per evitare telecamere e cronisti - Berlusconi farà per la prima volta ritorno a Roma.

Grande mistero sugli incontri in agenda, a parte una riunione a pranzo con Gianni Letta, Angelino Alfano e i dirigenti del Pdl presenti nella Capitale. Nell'ala trattativista delle colombe si fa cenno a mezza bocca a un possibile, ultimo, tentativo di persuasione
de visu con esponenti di vertice del Pd.

Sembra anche che il Cavaliere, nonostante la contrarietà di Niccolò Ghedini, stia facendo un pensierino sul firmare i sei referendum dei radicali sulla giustizia. Marco Pannella è riuscito a farsi dare un appuntamento e vorrebbe convincere «Silvio» a trasformarsi in novello Enzo Tortora, lanciando se stesso come corpo contundente contro la magistratura. I due si vedranno oggi.

Eppure, nonostante questi scampoli di dialogo e benché il Cavaliere, come sempre, non rinunci a suonare i tasti bianchi insieme a quelli neri della sua tastiera, tutto in verità lascia ritenere che una scelta sia già stata presa. «Loro hanno già deciso la mia fine politica - ripete in queste ore - e non mi lasciano altra strada».

Non è un caso che ieri, proprio nel giorno in cui il governo festeggiava lo scampato pericolo sull'Imu, Berlusconi abbia riunito attorno a se il nucleo duro dei falchi per un vertice durato l'intero pomeriggio: da Verdini a Bondi, da Santanché a Capezzone. Colombe? Nessuna. Certo, Gianni Letta - insieme ad Alfano, Lupi e Quagliariello - non sta certo con le mani in mano.

I tentativi di aprire un varco nel Pd sono incessanti, con l'obiettivo di arrivare a un rinvio del voto in giunta sulla decadenza. E la speranza che la questione venga rimessa alla Corte costituzionale, dando così modo al capo dello Stato (anche tra Napolitano e le colombe il dialogo è fitto) di intervenire con il sospirato «gesto di clemenza». Grazia o commutazione della pena. Un percorso lastricato di insidie, su cui ieri si è abbattuta la doccia fredda di Epifani: «Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti, non c'è nessuno sopra la legge, le sentenze si rispettano e si applicano».

Il sospetto che si sta facendo strada nel Pd è che Berlusconi punti a massimizzare l'effetto Imu, costruendo una campagna elettorale sui temi dell'Imu e della "persecuzione giudiziaria". Un dubbio a cui ha dato voce ieri mattina Mario Monti: «Il rischio è che ora i falchi del Pdl tentino di andare alle urne per sventolare il successo dell'Imu davanti agli elettori». Un pericolo su cui lo stesso Monti aveva provato, inutilmente, a mettere in guardia Enrico Letta fino all'ultimo giorno.

Nell'esecutivo confidano ancora che sia tutto «un bluff». E che il Cavaliere, pensando anche alla prospettiva disastrosa (anzitutto per le sue aziende) di una crisi di governo che impedirebbe la ripresa, alla fine accetti di farsi da parte senza ritorsioni. Anche perché eventuali elezioni anticipate metterebbero a rischio l'abolizione dell'Imu per il 2013. Ma tra i falchi del Pdl si ribatte che «per convertire il decreto bastano due giorni» e comunque le Camere potrebbero riunirsi anche con la crisi sopravvenuta per approvare i provvedimenti in scadenza.

Il Cavaliere arriva a Roma con una cartella di appunti di un pesante discorso contro i magistrati preparato in questi giorni (in larga parte presi leggendo un saggio di Fabrizio Cicchitto sull'uso politico della giustizia). Prima però ci sarà l'inaugurazione della nuova sede di Forza Italia nel centro di Roma. E qualcuno già prevede un «discorso da predellino», il primo della campagna elettorale, se in questi giorni la trattativa dovesse fallire.

 

berlu banana BERLU E SANTANCHE images jpegLuciano Violante ALFANO, LETTA, BONINO TRISsaccomanni, alfano e lettaDENIS VERDINI E BONDI NAPOLITANO AL TELESCOPIO - FOTO LA PRESSE

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO