QUIRINAL PARTY – NIENTE COLLE NEL PATTO DEL NAZARENO? BERLUSCONI NON CI STA E RILANCIA: ‘’CARO MATTEO, QUIRINALE E RIFORME VANNO DI PARI PASSO” – FITTO: ASPETTIAMO DI VEDERE CHE NOMI FA IL PD

Francesco Cramer per “il Giornale”

 

Matteo Renzi e berlusconi Matteo Renzi e berlusconi

La risposta di Berlusconi a Renzi sulla partita del Colle è immediata. Il premier aveva avvertito che la questione non faceva parte del patto del Nazareno e che avrebbe coinvolto pure il M5S? Quindi non una chiusura aprioristica a nomi quali Prodi, Rodotà, Bersani o Veltroni. Peccato che poche ore dopo arrivi la risposta del Cavaliere tramite una lunga intervista all'Huffington Post. Una sfida: «Da Renzi mi aspetto un percorso di condivisione che consenta al Paese di avere un capo dello Stato che non sia espressione solo della sinistra, come è stato con gli ultimi presidenti, ma sia una figura di garanzia». E ancora: «È evidente – dice sempre Berlusconi - che i due temi, Colle e riforme, poiché fanno entrambi parte delle regole e delle garanzie, non possono che andare di pari passo».

renzi berlusconirenzi berlusconi

 

Insomma, la partita a scacchi continua e una pedina non secondaria è l'Italicum che entra nel vivo in questi giorni al Senato. Ma su questo Berlusconi non alza barricate, anzi. E sulla clausola di salvaguardia e sull'entrata in vigore della nuova legge elettorale fa quasi spallucce: «Non mi sembra francamente una questione rilevante. Prima o dopo l'importante è che si realizzi una buona legge che non penalizzi nessuna delle parti in causa». Certo, nega con forza una presunta «svolta» sulle preferenze: «Non ho mai detto che siano utili». Quindi spazza via le voci che dietro il patto ci siano benefici alle sue aziende: «Che vantaggio potrebbero mai avere le aziende da Renzi? Mediaset è una grande azienda, è quotata in borsa e ha operato sotto i governi più diversi». È infastidito dalla questione: «Questa domanda presupporrebbe l'esistenza di una sorta di possibile ricatto da parte del presidente del Consiglio ai danni di una delle principali aziende italiane...».

renzi con la bandana in testa come berlusconirenzi con la bandana in testa come berlusconi


Rilancia la flat tax, sistema fiscale con un'unica aliquota o due: tema forte che proprio oggi sarà oggetto di un messaggio in tv per mettere alle corde il governo. È pronto all'ultima battaglia il Cavaliere. Naturalmente contro Renzi, non appena avrà recuperato la piena agibilità politica. «Sono certissimo che presto sarà l'Europa a restituirmi quell'onore e quei diritti politici che mi sono stati incredibilmente e inaccettabilmente sottratti. E allora sarò in campo, a tempo pieno, per vincere». E questo nonostante il centrodestra non brilli nei sondaggi. «Ma i moderati restano maggioranza nel Paese». 


E di questo Berlusconi parla con Raffaele Fitto, leader dell'anima critica di Fi, in un pranzo durato quattro ore e alla presenza di Denis Verdini, Niccolò Ghedini e Gianni Letta. Appianate le divergenze? Non proprio. «È stato un incontro positivo ma interlocutorio - dice l'eurodeputato uscendo da palazzo Grazioli -. Dobbiamo proseguire nel confronto».

bacio renzi berlusconibacio renzi berlusconi

 

Infatti il faccia a faccia è franco, duro. Non si arriva allo strappo ma neppure alla pace. Berlusconi nega di voler cacciare chicchessia e Fitto gli espone tutti i punti critici: una linea politica tentennante (almeno fino a qualche settimana fa), il partito in mano alle persone sbagliate sui territori, l'Italicum che danneggia Fi, il patto del Nazareno che disorienta l'elettore. L'eurodeputato è particolarmente duro quando dice che «forse il danno fatto a Fi non lo rimedi neppure tu se torni in campo con piena agibilità politica». Si parla anche dei congressi e delle prossime elezioni regionali. In alcuni casi si cercherà un nome condiviso da tutti, in altri si potranno fare le primarie. Fitto cede sulle riforme: «Va bene, si facciano; ma con la schiena dritta, senza subire i diktat di Renzi». Analogo metodo per il Colle: «Spetta a loro fare i nomi. Noi poi valuteremo». Insomma, i due si dicono «abbastanza» contenti. Quell'abbastanza è il classico bicchiere mezzo pieno. O mezzo vuoto a seconda di come lo si guardi.

berlusconi renziberlusconi renziRENZI E BERLUSCONI PROFONDA SINTONIA RENZI E BERLUSCONI PROFONDA SINTONIA

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…