BERSANI BOCCIA DE MAGISTRIS: “NIENTE LEGGE SPECIALE PER NAPOLI” - MANCO IL TEMPO DI RISALIRE SUL TRENO, E SULL’ALLEGRA BRIGATA ARANCIONE, CHE STAMATTINA HA MANIFLOPPATO A ROMA PER CHIEDERE SOLDI A MONTI, ARRIVA LA SCOMUNICA DI CULATELLO - “IL GOVERNO CI DEVE ASCOLTARE!”: E INFATTI CLINI SUBITO AZZANNA SUI RIFIUTI - NAPOLITANO NON RICEVE DE MAGISTRIS, CHE SI ACCONTENTA DI QUELLO CHE RESTA DI FINI…

Carlo Tarallo per Dagospia

Allora, quanti erano? Tra consiglieri comunali, staffisti, fuochisti, macchinisti, uomini di fatica e giornalisti, saranno stati un centinaio questa mattina a Piazza Montecitorio a Roma a rispondere all'appello del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Scansati due bagni: quello di folla (praticamente erano tutti addetti ai lavori ad assistere al consiglio comunale in trasferta) e quello vero (il tempo è stato clemente). La scampagnata aveva come obiettivo quello di chiedere un po' di ossigeno (leggi più o meno 300 milioni di euro) per le esauste casse comunali e più tempo per ripianare i debiti.

Per il resto, niente popolo, qualche decina di attivisti della "Guardia Repubblicana Orange", niente curiosi, niente di niente. Ma tante, tante telecamere a circondare Giggino ‘a Manetta: considerato il narcisismo del narcisindaco, almeno dal punto di vista mediatico è andata bene. Ma dal punto di vista politico non poteva andare peggio! Il battesimo in piazza del "Caro Movimento Arancione" è stato caratterizzato dal "ne parliamo la prossima volta" di Giorgio Napolitano, che non ha accettato di incontrare Giggino e i Giggino's, muniti (orrore!) di striscioni anti-Monti.

Gli arancioni si sono accontentati di essere ricevuti da Gianfranco Fini. Ma è stato sfanculatello Bersani a dare il colpo di grazia a De Magistris. Da Caserta, il segretario piddino ha bocciato senza appello (come già avevano fatto i sinistrati napoletani, assenti alla manifestazione) la piattaforma del No Monti Day al ragù.
"Sul patto di stabilità - ha detto Bersani - siamo impegnati a fare la nostra parte perchè sia alleggerito questo carico su tutti i Comuni dove ci sono servizi difficili da sostenere in questo momento di particolare disagio. Detto ciò non siamo tra quelli che credono a legislazioni speciali o a commissariamenti. Sosteniamo questa posizione tanto a Napoli quanto a Roma".

Non pervenuto Antonio Di Pietro azzannato anche stamattina da De Magistris sulla questione morale e invitato a "togliere il nome dal simbolo". Ma il Governo dei poteri storti? Ha ascoltato le proteste arancioni? Si è mosso? Eccome! Ecco subito una bella legnata del ministro dell'Ambiente Corrado Clini: "A Napoli a un certo punto hanno preso i rifiuti e li hanno mandati in Olanda, che e' una soluzione straordinaria ed emergenziale che nasce dal fatto che in Italia questa situazione non si poteva risolvere. A Roma vorrei che ci fosse il senso di responsabilita' dei cittadini e degli amministratori, di decidere che, come avviene a Milano, Venezia, Torino, Bologna e Perugia, i cittadini sono capaci di gestirsi il ciclo dei rifiuti in maniera da renderlo autosufficienti". Riferimento all'odiato termovalorizzatore? Ah saperlo...

 

PIERLUIGI BERSANI PIERLUIGI BERSANI TIENE IN BRACCIO UNA BAMBINA DI COLORE jpegLUIGI DE MAGISTRISIL MINISTRO CORRADO CLINI fini gianfrancogiorgio napolitano

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI