1- ALTRO CHE USATO SICURO, ANCHE BERSANI VUOLE STUPIRE CON I “DIFETTI SPECIALI”! 2- PER CONTRASTARE IL FORMAT RENZIANO BY GIORGIO GORI, IL SEGRETARIO DEL PD VUOLE ARRUOLARE NOSTRA SIGNORA DELLA TV “DE SINISTRA” (E NON SOLO), SIMONA ERCOLANI, PER RENDERE PIÙ FRESCA E “SMART” LA SUA IMMAGINE ALLA GUERRA DELLE PRIMARIE 3- PRODUTTRICE RAI, COMUNISTA DA SEMPRE, LA “MARITA” DI RONDOLINO NEL ’97 RIPRESE D’ALEMA NEL FAMOSO VIDEO IN CUI PREPARA IL RISOTTO E POI TRAGHETTÒ NEL 2010 LA CALATA DEL SEGRETARIO PD CON FIGLIA AL SEGUITO TRA LE POLTRONCINE DI SANREMO 4- LA GIRAVOLTA DEI BERSANIANI: ORA VOGLIONO L’IDEATRICE DI ‘’SFIDE”, FINO A QUALCHE SETTIMANA FA ATTACCAVANO I “TELEVISIVI” GORI E DE SIERVO NELLO STAFF RENZIANO 5- DOLCE STIL NOVO DEMOCRATICO: LA PASIONARIA CHIARA GELONI, DIRETTORE DI YOUDEM E CARISSIMA AL CUORICINO DI BERSANI, BASTONA CHI NON SI SCHIERA CON L’AMOR SUO. L’EX DIESSINO PAGANELLI LA IMPALLINA: “RUFFIANA, BASTA CON IL LECCACULISMO”

1- GUERRA DEI COMUNICATORI: SIMONA ERCOLANI CONTRO GIORGIO GORI
Francesca Scianchi per "Pubblico Giornale"


Sarà Giorgio Gori contro Simona Ercolani il derby della comunicazione delle primarie? L'autrice televisiva non ha ancora accettato, ma la proposta le è arrivata da ambienti bersaniani. Ideatrice di "Sfide" e vari programmi di successo, moglie del giornalista Fabrizio Rondolino, che fu portavoce di D'Alema a Palazzo Chigi (e fu lei a riprenderlo nel famoso video in cui prepara il risotto), sarà lei a occuparsi di rendere più fresca l'immagine del segretario Pd? L'ex enfant prodige delle tv berlusconiane per Renzi, l'ex militante comunista per Bersani. Sarebbe un derby anche in casa: il marito, Rondolino, era a sentire il sindaco due settimane fa all'Auditorium di Roma.

2- QUANDO I BERSANIANI ATTACCAVANO GORI PER IL SUO PASSATO DI PRODUTTORE RAI
(DIRE)

"Dopo Giorgio Gori, produttore di innumerevoli programmi televisivi oltre che ex dirigente Mediaset, secondo alcune indiscrezioni di stampa nello staff di Matteo Renzi vi sarebbe anche Luigi De Siervo, figlio dell'ex presidente della Corte Costituzionale Ugo, e che attualmente ricopre l'incarico di direttore commerciale della Rai".

Lo dice Oriano Giovanelli (Pd), che aggiunge: "Gori, sollecitato a chiarire la propria posizione, ha annunciato le dimissioni da qualsiasi incarico e la vendita di tutte le azioni possedute nella Zodiac". "La presenza di De Siervo- prosegue-, se davvero fosse confermata, solleciterebbe una riflessione ulteriore. Si dice sempre fuori i partiti dalla Rai.

Ed e' giusto, come testimoniano anche le procedure scelte dal Pd, che ha indicato per il Cda della Rai le persone scelte da associazioni civiche impegnate nella battaglia per l'autonomia e la trasparenza della comunicazione e dell'informazione. Ma questo non significa che non sarebbe giusto anche l'inverso: fuori la Rai dalla politica".

3- PD: ESPOSITO, GORI? DA PROGRAMMI MAGNOLIA PIU' EQUIDISTANZA
(ANSA) -

''Dopo averlo sollecitato a chiarire la propria posizione in palese conflitto di interessi, prendiamo atto della decisione di Giorgio Gori di lasciare la carica di consigliere di amministrazione di Zodiak Media e cedere a De Agostini l'intero pacchetto azionario che ancora possedeva. Una decisione che avevamo auspicato, visto il suo ruolo nella squadra di Matteo Renzi'': cosi' Stefano Esposito, deputato del Pd.

''Speriamo adesso che i programmi di Magnolia, societa' della quale Gori ha fatto parte fino a poco tempo fa e che produce contenuti che i telespettatori possono vedere su ogni rete, dalla Rai a Mediaset, passando per La7 e Sky, mantengano un atteggiamento equidistante e professionale nella sfida delle primarie per la leadership del centrosinistra, come purtroppo non e' accaduto in alcune occasioni''.

4- GELONI: È MIO DIRITTO STARE CON PIERLUIGI. PAGANELLI: RUFFIANA
Da "La Repubblica"


Battibecco al vetriolo sui social network tra il renziano Lino Paganelli, l'uomo delle feste democratiche, e la direttrice bersaniana di Youdem, Chiara Geloni. Tutto è cominciato dopo che la Geloni sul proprio blog dell ' Huffington Post ha rivendicato il diritto a potersi schierare «perché non sono una dipendente del Pd, ma una dirigente nominata da questo segretario». «Qualche scrupolo in più dovrebbe farselo - ha proseguito - chi da dipendente del Pd, ritiene di sostenere altri candidati diversi da Bersani».

Immediata la replica su Facebook di Paganelli: «Assurdo quello che ha scritto la Geloni. Magari Bersani a dispetto della sua adulatrice principale ragiona valutando le competenze e le capacità e non il tasso di leccaculismo». Sulle polemiche è intervenuto anche Stefano Sedazzari, portavoce di Anna Finocchiaro, smorzando i toni: «Lavoriamo tutti per lo stesso partito».

 

MATTEO RENZI E GIORGIO GORIGIORGIO GORI AL BIG BANG DI RENZISimona ErcolaniFabrizio Rondolino D'ALEMA A PALAZZO CHIGI CON RONDOLINO, VELARDI, LATORRE E CASCELLA - 1998

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO