goffredo bettini monsignor paglia roberto gualtieri ettore maria ruffini

"NEL PD C'È DEGRADO. SERVE UN PARTITO DI CENTRO PER BATTERE MELONI: CINQUE ANNI SI POSSONO SOPPORTARE, DIECI DIVENTEREBBERO UN REGIME” - GOFFREDO BETTINI, GRAN TESSITORE DI TRAME DEM, RILANCIA LA NECESSITA’ DI UN RASSEMBLEMENT CENTRISTA IN FUNZIONE ANTI-MELONI: “RUFFINI PORTA UN ARRICCHIMENTO E LA SUA È UNA PRESENZA DI VALORE” – "LE NOSTRE RISPOSTE DI CENTROSINISTRA SONO ANCORA INCERTE RISPETTO A MELONI. IL SUO PIANO È SABOTARE L’EUROPA DA DENTRO” - L'INCONTRO TRA BETTINI, MONS. PAGLIA, GUALTIERI, E RUFFINI, DAL TITOLO: “DIALOGO TRA SOCIALISMO E CRISTIANESIMO”

Carmelo Caruso      per il Foglio - Estratti

goffredo bettini. foto mezzelani gmt028

 

Dopo questa intervista sa che si dirà? Era Bettini “il monaco” e adesso è “Goffredo il vescovo”. “Ho preferito parlare poco, cercato il disincanto, praticato la distanza”. L’isolamento? “Pietro Ingrao amava i conventi, ragionava sul bisogno di astrarsi. Mario Tronti li frequentava. Mi piacerebbe rifugiarmi in un convento. A mio modo, mi astraggo”. E ora  Goffredo Bettini perché torna a parlare? “Perché  cinque anni di Meloni si possono sopportare, ma dieci anni diventerebbero un regime”.

 

Preghiamo? “Ho smesso di pregare quando ho scelto la militanza”. Meloni, chi è? “Una furbesca, abile, una Zelig, una donna di maschere come quelle di  Pirandello”. Si può battere? “Si deve battere mandandola in cortocircuito, ci serve un partito di centro, di energie civiche, per contrastare quello che chiamo un assalto alla civiltà”. Sta lanciando un nuovo modello? “Penso a una carta dei valori delle opposizioni”. Da firmare dove? “Ad Assisi”.

 

dialogo tra socialismo e cristianesimo bettini ruffini

(...) Mi piacerebbe parlare di questa epoca crudele,  descritta già nel ’75 da Salò di Pasolini, dell’Europa che si è ridotta a supina dell’America. Oggi Trump va ai negoziati con l’aggressività del padrone e l’Europa balbetta. Non voglio continuare a parlare di guerra, ma di quale pace. 

 

È un tema concretissimo per un partito che vuole rimettere al centro la vita. Vede, gli italiani amano la vita, ma non questa vita”. E del Pd, vuole parlare? “Ci sono luci ma ci sono ombre”. Quando gli viene chiesto cosa si intende per “ombre”, Bettini risponde: “Degrado. C’è un certo degrado nel Pd territoriale, conflitti di potere che sono sotto gli occhi di tutti, insieme a luci di splendida militanza”

 

(…) Sente regolarmente Franceschini, Orlando. Gli chiedo:  Schlein, la sente? Racconta che l’ultima volta che l’ha sentita è stato “prima della proposta di Dario”, il suo “marciamo divisi”. E dopo? “Da quella volta non l’ho più sentita, ma se la domanda che vuole farmi è: ‘Schlein è una leader?’, ebbene, io rispondo che lo è. Ha avuto il merito di guidare, risollevare il Pd, un Pd che è come un pianoforte. Suonarlo tutto è quasi impossibile e a volte rischia di sembrare la Prova di orchestra di Fellini’.

goffredo bettini foto mezzelani gmt019

 

Di certo mi dispiace che la proposta di Franceschini sia passata sotto silenzio”. Gli sottoponiamo queste domande, veloci: Schlein può fare la  presidente del Consiglio? E Bettini: “Ecco, questo è ciò che io chiamo il pensare tossico, che non aiuta”. Aiuterebbe avere Ernesto Maria Ruffini in politica? Vi frequentate? E lui: “Lo conosco bene. Porta un arricchimento e la sua è una presenza di valore”. 

 

Ricorda che il suo desiderio è parlare del dialogo, che avrà oggi con mons. Paglia, il sindaco di Roma, Gualtieri, e proprio con Ernesto Maria Ruffini, dal titolo: “Dialogo tra socialismo e cristianesimo: una vita autentica”, ma lo dice sorridendo, come chi è corteggiato e non vuole cedere subito alle curiosità dell’avversario. Gli chiediamo: Bettini, serve un partito cattolico da affiancare a Pd e M5s?, e lui: “Ci serve un soggetto di centro, liberale e di impegno civico. Non un partito cattolico. I cattolici stanno ovunque, stanno a destra, nel Pd. La sfida è mettere socialisti e cattolici su un cammino comune e in sintonia sulla lettura del mondo”. Comincia a parlare della “tecnica” come ne parlava il filosofo  Severino, la spaventosa tecnica che, dice Bettini, “cosizza il mondo”, e dell’atlantismo “superato”, di come l’Europa “si sia subordinata all’America”. 

ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democratica

 

Batte la mano sul tavolo, nuovamente, quando per provocarlo gli diciamo: Vuole forse uscire dal Patto Atlantico”, abbandonare l’Ucraina? Bettini si ribella, dice che “abbiamo giurato fedeltà all’America ma abbiamo scoperto Trump il cinico e che l’Ucraina è già stata abbandonata. L’unica nostra speranza è che non venga spartita come un cane morto. Ci sono ormai tanti occidenti, non solo uno. C’è quello di Trump e Musk, due che hanno reso spettacolare l’assalto alla civiltà.

 

gianni letta goffredo bettini

C’è l’Europa che ha rinunciato ad avere un ruolo, accettato di vivere in servitù. A sinistra si può invece emendare quanto proposto da Franceschini. Ma io dico: mai più divisi e propongo una carta di valori comuni partendo da vita autentica e più giusta, pace, difesa comune, multilateralismo. Una carta da firmare in un luogo simbolico, come Assisi, ci permetterebbe di avere dei valori comuni e costruire la coalizione a maglie larghe”. 

 

La “carta  di Assisi”? “Non è forse un nome bellissimo?”. Gli domando se abbia ancora un debole per  Conte e Bettini risponde serenamente che non si è mai compreso cosa abbia fatto. Cosa? “Ha trasformato il M5s in una forza di governo. Ha strappato con Grillo. È un po’ come se il vecchio Pci, con le dovute differenze, avesse strappato con Togliatti. Continuo a pensare che Conte abbia pagato, sul piano internazionale, la sua adesione alla Via della seta”. 

 

Torniamo a chiedergli di Meloni. Si salverà grazie a Trump o cadrà per essersi legata a Trump? E Bettini risponde che “Meloni fa l’atlantista con Trump, l’europeista contro i fondamenti dell’Europa e la patriota in Italia. Ma riconosco che le nostre risposte, di centrosinistra, sono ancora incerte.

 

GOFFREDO BETTINI

La debolezza di Meloni è il circo che si porta appresso. E poi il legame di sangue con la destra estrema degli anni ‘70 che non vuole spezzare. Ha un piano: sabotare l’Europa da dentro e intorbidire la maggioranza di Von der Leyen”. Cosa pensa di Musk? “La sua mano alzata? O ha i reumatismi o forse gli scappa, è un tic, come nel film di Peter Sellers, il Dottor Stranamore”.

 

Gli domando alla fine quale film consiglierebbe a Schlein e Bettini: “Germania anno zero, il mio preferito, perché parliamo di guerra ma la nostra generazione non ne conosce la dimensione concreta, carnale”. Si rammenta che non vuole prendersi sul serio e aggiunge dunque: “La politica sembra titanica ma è un pulviscolo, che eco possono avere i nostri bisticci di fronte alla solidità dell’infinito nulla?”. Ci lascia andare e si mette a studiare i suoi appunti prima di benedirci da vescovo laico: “Sono pieno di dubbi, a volte, neppure sono certo di quello che dico”.

bettini riccigiuseppe conte francesco rutelli goffredo bettini roberto gualtieri foto mezzelani gmt024 goffredo bettini foto mezzelani gmt021goffredo bettini con il suo libro foto mezzelani gmt027ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democraticagianni letta goffredo bettini foto mezzelani gmt057gianni letta goffredo bettini foto mezzelani gmt056

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)