vini lunardelli mussolini hitler

"CI SIAMO STUFATI DI TUTTE LE POLEMICHE" - L'AZIENDA VINICOLA LUNARDELLI TOGLIE DAL MERCATO LE BOTTIGLIE DI VINO CON L'ETICHETTA DI MUSSOLINI E DI HITLER - ERA UNA LINEA "DEDICATA A CHI VOLEVA RICORDARE LA STORIA": RIMARRA' IN COMMERCIO SOLO "L'AMARO DEL DUCE" - "ABBIAMO RICEVUTO MINACCE DI MORTE DAI RUSSI CHE PROPAGANDAVANO LE NOSTRE BOTTIGLIE COME SEGNO DELLA PRESENZA NAZISTA IN ITALIA. LA NOSTRA NON E' MAI STATA APOLOGIA DEL FASCISMO: ABBIAMO VINTO TRE CAUSE"

Luisa Mosello per www.repubblica.it

 

andrea lunardelli

"Basta, ci siamo stufati di tutte queste polemiche. Dall'anno prossimo sparirà tutta la linea storica con le etichette di personaggi come Hitler e Mussolini". Non ha dubbi Andrea Lunardelli, dell'omonima azienda vinicola friulana famosa per i vini dedicati al Fuhrer e al Duce.

 

Contattato da Il Gusto conferma quanto era circolato nei giorni scorsi, ovvero che dall'anno prossimo sarà tolta dal mercato l'intera linea storica quella lanciata nel 1995 dal padre Alessandro fondatore nel 1967 della cantina che ha sede a Pasian di Prato, in provincia di Udine. "Lui cosa ne le pensa di questa mia decisione? È d'accordo - spiega Lunardelli junior, 57enne -. Ha 80 anni e non ne può più di polemiche e accuse.

 

amaro del duce

Poco tempo fa ha anche ricevuto minacce di morte dai russi che propagandavano le nostre bottiglia come segno della presenza nazista in Italia. Non siamo nazisti e la nostra non è mai stata apologia del fascismo, tanto è vero che abbiamo vinto tre cause". La difesa di fronte a ogni critica campeggia in un avviso in bella vista sull'home page del portale dell'azienda dove si legge: "Questo è un sito esclusivamente commerciale. Rinneghiamo ogni tipo di propaganda politica".

 

vini prodotti da lunardelli

La propaganda di cui si parla naturalmente non ha niente a che vedere con le prossime elezioni politiche del 25 settembre anche se uno dei temi trattati in effetti lo ha. Con il riferimento al fascismo e  alle accuse della sua persistenza nelle fila di partiti della moderna destra come Fratelli d'Italia si rispecchia nelle bottiglie contestate oggi come ieri. È vero che a presentare i vini friulani c'è anche Sissi e Napoleone ma lo zoccolo duro è quello dai dittatori: dal massimo rappresentante del fascismo ovvero Benito Mussolini ad Adolf Hitler, da Francisco Franco a Stalin.

 

adolf hitler e benito mussolini 4

"Fra pochi mesi assumerò io la responsabilità dell'azienda che cambierà nome. Ci sarà un reset e verranno tolte tutte le 125 bottiglie della linea storica". Il "ravvedimento" però non è totale: rimarrà l'Amaro del Duce. "Perché è prodotto insieme a un'altra azienda, avrà un sito tutto suo" puntualizza Lunardelli come a prendere le distanze da ogni residua polemica a cui lui e tutta la famiglia avevano risposto sempre allo stesso modo. Cioè che si trattava di "una linea storica non celebrativa", dedicata a persone che "desiderano solo ricordare la storia".

 

NEOFASCISTI

I vini in questione infatti non sono mai stati tolti definitivamente dal mercato. Lo saranno fra pochi mesi. Intanto le polemiche continuano e sono state riprese qualche giorno fa dal Times che ripropone quanto accaduto in questi 25 anni di "enologia storicizzata" in cui non sono mancati interventi di istituzioni internazionali come il Jewish Forum for Democracy and Against Antisemitism tedesco ("Questa strategia di marketing è una completa mancanza di rispetto per le vittime del regime nazista e i loro discendenti") che ha tentato in tutti i modi di dare lo stop alla vendita senza riuscirvi.

 

NEOFASCISTI

Nel 2009 una coppia di francesi chiese il ritiro immediato dagli scaffali di un supermercato di Varese delle bottiglie con l'immagine del Fuhrer e del Duce, i più richiesti. Su oltre 20 mila bottiglie commercializzate all’anno in tutto il mondo, infatti, 12 mila sono del dittatore tedesco e 6 mila di quello italiano). Tre anni dopo ci fu un'altra denuncia in un locale del veronese. Dopo un primo ritiro i vini sono sempre tornati in vendita.

 

MANIFESTI NEOFASCISTI

Sugli scaffali di market soprattutto del nord est. E su internet dove ancora oggi vengono così presentati: "Una pregiata selezione di vitigni del nostro territorio, impreziositi dalla storia. Immagini di personaggi storici per trasformare una pregiata bottiglia di vino in una bottiglia da collezione o destinata ad impreziosire una tavola imbandita o una serata con gli amici."Statisti, dittatori, eserciti; etichette storiche tutte derivanti da immagini originali si fondono nei sapori e profumi delle nostre selezioni di vini". Oltre 15 le qualità provenienti dalle zone di produzione a denominazione d'origine controllata: Aquileia, Collio, Colli Orientali, Friuli, Isonzo e Friuli e Latisana.

NEOFASCISTI

 

Scorrendo il sito ci si imbatte in schede dedicate al Ventennio nel bicchiere. Come quella del Cabernet Franc "Il Camerata": "Vino di colore rosso rubino intenso, tendente al violaceo. Il profumo è intenso, tannico e leggermente erbaceo, con sfumature di lampone e mirtillo giovane. Al gusto è pieno, sapido e asciutto, molto robusto e adatto ad un lungo invecchiamento".

 

NEOFASCISTI

Sul web si possono trovare anche "I vini nostalgici" di Fabio Bogo fondatore dell'omonima società che ha sede in Veneto, a Sedico, in provincia di Belluno. Anche qui le più gettonate sono le bottiglie con le facce di Hitler e Mussolini stampate sull'etichetta. Pure di birre, grappe e prosecco. Spariranno anche loro l'anno prossimo? Per il momento non c'è traccia di ravvedimento alcuno. E per il 25 settembre c'è ancora tempo.

NEOFASCISTI SU VKONTAKTE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…