“HO GIÀ FATTO TRE INTENSI E SIGNIFICATIVI ESAMI NEUROLOGICI E DICONO CHE SONO IN BUONA FORMA”. E POI BIDEN CHIAMA ZELENSKY “PUTIN” E CONFONDE KAMALA HARRIS CON TRUMP - "SLEEPY JOE" NON VUOLE MOLLARE LA CORSA PER LE PRESIDENZIALI E, ALLA CONFERENZA STAMPA A MARGINE DEL VERTICE NATO, LO DICE CHIARAMENTE: “SONO LA PERSONA PIÙ QUALIFICATA PER FARE IL PRESIDENTE. CEDERE IL TESTIMONE? NO. SOLO SE MI DICESSERO CHE IO NON HO CHANCE DI VINCERE E NESSUNO LO DICE. NESSUN SONDAGGIO - SE I DELEGATI ALLA CONVENTION DEMOCRATICA DI CHICAGO DECIDESSERO CHE VOGLIONO UN ALTRO CANDIDATO? SAREBBE PARTE DEL PROCESSO DEMOCRATICO MA NON SUCCEDERÀ…” - LA REAZIONE DI ZELENSKY QUANDO BIDEN LO CHIAMA PUTIN - VIDEO!
???? Watch Zelensky's reaction as Biden calls him Putin ? pic.twitter.com/TfVoAoryDX
— Censored Men (@CensoredMen) July 11, 2024
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per www.corriere.it
Joe Biden ha affrontato molte prove, personali e politiche, nella sua vita, ma quella di stanotte, al termine del vertice della Nato, è stata definita dalla Cnn la «conferenza stampa presidenziale con il più alto livello di pressione della storia moderna». Parlando poco dopo le 7 di sera, al termine di una lunga giornata di eventi, il presidente ha assicurato che resterà in corsa per un secondo mandato perché deve finire il lavoro iniziato nel 2021. […] con questa apparizione Biden sperava di rassicurare soprattutto la sua nazione.
LE GAFFE: CHIAMA ZELENSKY 'PUTIN' E LA VICE 'TRUMP'
Non è iniziata bene. Già durante l'evento che precedeva la conferenza stampa […] il presidente americano ha fatto una gaffe: «Signore e signori - ha detto al termine del suo discorso -. Ecco a voi il presidente Putin». Ovviamente si trattava di Zelensky. Ha recuperato bene, accorgendosi subito dell’errore e affermando che pensava a Putin perché è così concentrato nel batterlo. «Io sono meglio di lui», ha detto Zelensky sorridente. «Molto meglio», ha replicato Biden.
Subito dopo, però, durante la conferenza stampa […] Biden ha detto senza accorgersene «vicepresidente Trump» anziché Kamala Harris. Due gaffe che hanno richiamato l'attenzione del rivale per la Casa Bianca che tramite social lo ha deriso: «Bel lavoro, Joe!».
Più tardi Biden ha risposto sui social: «La so la differenza. Una era procuratrice, l’altro è un criminale». In un altro video, Trump lo ha preso in giro per un altro errore, quando ha detto – prima di correggersi – che si consulta sull’Ucraina con il suo «comandante-in-capo» anziché «capo dello staff».
Alcuni alleati l’hanno immediatamente difeso: «Capita a tutti di avere un lapsus», ha detto Macron. E Giorgia Meloni: «L’ho visto bene, un vertice ben organizzato e concreto». E lo stesso Biden ha voluto rassicurare sulle sue condizioni di salute: «Ho già fatto tre intensi e significativi esami neurologici e dicono che sono in buona forma. Nessuno mi chiede di fare un nuovo test, ma se il mio medico me lo chiedesse, non mi opporrei»
Poco prima della gaffe su Zelensky, in un’intervista alla Bbc il premier britannico, Keir Starmer, aveva affermato di aver trovato il presidente «davvero in ottima forma» e aveva respinto le preoccupazioni riguardo il fatto che le capacità cognitive di Biden non siano più idonee a guidare il Paese. […]
Il presidente è arrivato a questa conferenza stampa in difficoltà, pressato da una parte del suo partito che vuole che si ritiri dalla corsa per un secondo mandato, disperatamente alla ricerca di tempo per decidere più in là e quindi di fatto rendere il ritiro impossibile, visto che ci sarebbero solo poche settimane per scegliere e votare il successore. Ma Biden non vuole tirarsi indietro: «Sono qui per finire il lavoro […] Sono determinato a correre. Sono certo di poter battere Trump una seconda volta, lui non fa nulla, gioca a golf».
Nancy Pelosi, l’ex speaker della Camera e tuttora una potenza nella raccolta di fondi per i democratici, aveva detto in tv che era giusto aspettare la fine del summit della Nato, per rispetto a Biden, prima di spingerlo «a prendere una decisione».
Si avvicina dunque la resa dei conti. Molti credono che sulla scelta potrebbe influire anche Barack Obama: prima di inviare il suo brutale editoriale al New York Times, George Clooney ne aveva informato Obama, il quale non lo avrebbe incoraggiato, […] ma secondo Politico non avrebbe obbiettato alla pubblicazione del pezzo.
David Axelrod, l’ex manager della campagna di Obama che è stato molto critico nei confronti di Biden dopo il dibattito, ha riconosciuto dopo la conferenza stampa che «vacilla su altre cose ma è molto sicuro sulle questioni di politica estera»: è stata una buona idea – ha aggiunto – quella di tenere la conferenza stampa a margine del summit della Nato.
editoriale del nyt contro joe biden
Però la commentatrice Rachel Maddow della rete progressista Msnbc ha osservato che al di là dei contenuti, molti spettatori noteranno il tono lento e a tratti esitante (con un cambiamento di tono improvviso solo quando Biden si è fatto prendere dalla rabbia parlando delle armi in America: «Più bambini vengono uccisi da proiettili che da ogni altra cosa»).
Mentre il presidente era al summit, tre suoi consiglieri hanno pranzato con i senatori democratici per cercare di convincerli che esiste una strada per la vittoria che passa da Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Ma il New York Times afferma che la stessa campagna elettorale del presidente starebbe conducendo dietro le quinte dei sondaggi tra gli elettori (eventualmente da presentare poi a Biden) per conoscere i punti di forza di Kamala Harris («ritenuta qualificata da Biden per fare il presidente») e per vedere quale potrebbe essere la performance della vicepresidente contro Trump.
JOE BIDEN INTERVISTATO DALL ABC
Biden ha detto di ritenere Harris qualificata per la presidenza, ma di essere lui il più qualificato. Quando gli è stato chiesto da una reporter se accetterà di passare il testimone alla sua vicepresidente se quei sondaggi dovessero mostrare che Harris ha più chance di lui di battere Trump, il presidente ha replicato: «No. Solo se mi dicessero che io non ho chance di vincere». E ha continuato sottovoce, come per svelare un segreto: «Nessuno lo dice. Nessun sondaggio». Ha aggiunto che, se i delegati alla convention democratica di Chicago decidessero che vogliono un altro candidato, sarebbe «parte del processo democratico» e poi, di nuovo sottovoce: «Non succederà».
Biden aveva la voce bassa dopo una giornata di incontri, ogni tanto tossiva, ma ha risposto alle domande per circa un’ora. Sembrava preoccupato di fare errori e ripeteva «comunque», come per porre freno alla sua tendenza ad andare fuori tema. Il fatto stesso che Biden, il presidente che ha fatto meno conferenze stampa dai tempi di Reagan, abbia accettato di tenerne una alla fine di questa lunga giornata illustra la pressione di dover dimostrare che il dibattito catastrofico con Trump è stato solo «una brutta nottata» nella quale, per stessa ammissione del presidente, sono stati commessi «errori stupidi» giustificati da «orari massacranti» […]
«Gli alleati europei - sostiene Biden - mi hanno detto di vincere. Nessuno mi ha detto che non devo correre». «Sono pronto ad affrontare Putin e Xi Jinping – ha aggiunto – ora e tra tre anni. Non c'è alcun leader mondiale che non sono pronto ad affrontare. Se Putin mi chiama sono pronto a parlarci. Io sono la persona più qualificata – ha concluso – per garantire che l'Ucraina non cada, e possa avere successo e che la linea europea resti forte». […]