joe biden condanna pena di morte giustizia

BIDEN NON È RIUSCITO A CANCELLARE LA PENA DI MORTE, MA CI METTE UNA PEZZA PRIMA DI ANDARSENE DALLA CASA BIANCA - NEL 2020 IL PRESIDENTE AVEVA PROMESSO LA FINE DELLA PENA CAPITALE, MA LE PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE AL CONGRESSO SONO TUTTE NAUFRAGATE. PRIMA CHE ARRIVI TRUMP, BIDEN SALVA LA VITA A 37 CONDANNATI A MORTE (SU 40 TOTALI) - NEGLI USA È SEMPRE PIÙ RARO CHE SI ARRIVI ALLA PENA CAPITALE: NEL 2024 SONO AVVENUTE 25 ESECUZIONI, NEL 2000 ERANO 85 - CON L'ARRIVO DI TRUMP SI RISCHIA L'AUMENTO DEL NUMERO DEI GIUSTIZIATI: IL PRIMO POTREBBE ESSERE LUIGI MANGIONE

Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “La Repubblica”

 

joe biden g20 rio de janeiro foto lapresse

Fermare la pena di morte a livello federale, o quanto meno impedire a Donald Trump di rilanciare le esecuzioni quando il 20 gennaio tornerà alla Casa Bianca. È il senso dei provvedimenti annunciati ieri da Joe Biden, che ha commutato nell’ergastolo le sentenze di 37 condannati a morte.

 

Una scelta politica, ma anche morale, basata almeno in parte sulla sua fede cattolica, alla vigilia della visita che farà il 10 gennaio in Vaticano a Papa Francesco. Nella speranza magari che questo atto contribuisca anche ad una riflessione generale, sulla necessità di mettere fine ad una punizione per la verità in declino da anni in America.

 

Negli Usa le condanne a morte possono essere comminate dal sistema giudiziario federale, ossia nazionale, oppure da quello dei singoli 50 stati. Il presidente ha il potere di grazia nel primo caso, ma non nel secondo. Nei bracci della morte federali oggi ci sono 40 detenuti, mentre in quelli statali sono oltre 2.100.

PENA DI MORTE NEGLI STATI UNITI

 

Nel 2020 Biden aveva fatto campagna elettorale promettendo la fine della pena capitale, almeno al livello dell’amministrazione che gli competeva, ma le iniziative di legge presentate al Congresso sono fallite. Quindi aveva imposto una moratoria alle esecuzioni, chiedendo anche ai procuratori federali di non chiedere questa punizione, con l’eccezione di chi commetteva stragi terroristiche, o motivate dall’odio politico, razziale e religioso. Trump - che ieri ha parlato di «decisione ripugnante » - invece nel primo mandato aveva fatto giustiziare 13 condannati, e ora minaccia di estendere questa punizione anche ai trafficanti di droga e di esseri umani.

 

«Io - ha dichiarato ieri Biden - sono convinto più che mai che dobbiamo smettere di usare la pena di morte a livello federale. In buona coscienza, non posso restare fermo e consentire alla nuova amministrazione di riprendere le esecuzioni che io ho fermato». Quindi ha commutato nell’ergastolo le sentenze di 37 condannati, ossia tutti quelli detenuti nelle carceri federali, con tre eccezioni: Robert Bowers, che nel 2018 aveva ucciso 11 fedeli nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh; Dylann Roof, suprematista bianco responsabile della morte di nove afro americani in una chiesa di Charleston; e Dzhokhar Tsarnaev, colpevole dell’attentato alla Maratona di Boston in cui avevano perso la vita tre persone.

PENA DI MORTE NEGLI STATI UNITI

 

Alcuni famigliari e amici delle vittime, come il poliziotto Donnie Oliverio, hanno applaudito la decisione: «Ammazzare il killer del mio partner Bryan Hurst non mi avrebbe dato la pace». Altri, come i parenti dei morti di Charleston, hanno ringraziato il presidente per non aver salvato Roof. Solo la settimana scorsa Biden aveva avuto una telefonata con Francesco, che gli aveva chiesto di agire contro la pena di morte, e il 10 gennaio sarà in Vaticano per salutarlo.

 

Secondo i dati del Death Penalty Information Center, nel 2024 sono avvenute 25 esecuzioni in 9 stati, ossia una in più rispetto al 2023. La tendenza però è in calo da anni, considerando che nel 2000 erano stati giustiziati 85 condannati. La Gallup ha rilevato che l’appoggio per la pena di morte negli Stati Uniti è al 53%, ossia il livello più basso da mezzo secolo. Dunque la maggioranza dei cittadini resta favorevole, ma il calo è costante. [...]

 

pena di morte

Il 20 gennaio però nell’Ufficio Ovale tornerà Donald Trump, che non solo è favorevole alla pena di morte, ma vuole allargarla ad altri reati che non comportano necessariamente l’omicidio. Biden non può impedirglielo, anche se per cambiare le leggi sarà necessario un passaggio al Congresso, dove non è detto che i repubblicani avranno la maggioranza necessaria a procedere.

 

donald trump 2

 

[...] Una delle prime potrebbe essere quella di Luigi Mangione, incriminato anche a livello federale per l’omicidio del ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, a meno che non inizi la rivoluzione delle coscienze auspicata da Biden.

LUIGI MANGIONE - FOTO LAPRESSE

donald trump trump bidenDONALD TRUMP PENA DI MORTE

Ultimi Dagoreport

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA CON TRUMP, E UN VAGO IMPEGNO SU UN MEGA CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON LA “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE LANCIATA DA “BLOOMBERG” È STATA RESA PUBBLICA SOLO COME PIETOSA COPERTURA PER IL FALLIMENTO DELLA MELONI SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? CHE FINE FARÀ LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DELLA “SPIA” IRANIANA, A CUI È LEGATA LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA, OSTAGGIO DI TEHERAN? QUEL TIPINO MUSCOLARE DI TRUMP ACCETTERÀ IL RINCULO? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA, FANALINO DI CODA NELLE SPESE PER LA DIFESA? – DI SICURO LA FRAGILE E CAGIONEVOLE URSULA VON DER LEYEN NON AVRÀ GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”)

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…