casaleggio salvini di maio

BISI E RISI - GIANROBERTO CASALEGGIO PROGETTAVA UN GOVERNO TRA M5S E LEGA SIN DAL 2015. I PUNTI IN COMUNE: IMMIGRAZIONE, FISCO, TUTELA DEI RISPARMIATORI E VITALIZI - GRANDE SINTONIA TRA I PARLAMENTARI LEGHISTI E GRILLINI: TUTTI LONTANI DALLE SIRENE DEI SALOTTI ROMANI - A SALVINI CONVIENE RICOSTRUIRE IL CENTRODESTRA E BERLUSCONI DOVRÀ ABBOZZARE: MOLTI BIG, DA GHEDINI A ROMANI, DALLA RONZULLI A TOTI SONO GIÀ FILO LEGHISTI  

luigi bisignani

Luigi Bisignani per “Il Tempo”

 

“Siamo  fatti per piacerci”,  mi disse Gianroberto Casaleggio a proposito di Movimento 5 Stelle e Lega quando lo incontrai casualmente anni fa, a Milano, come autore di ChiareLettere, casa editrice che gli aveva affidato una consulenza per il web. Da allora ho seguito il filo del suo ragionamento, tanto che nel giugno del 2015 pubblicammo, proprio sul Tempo, la storia  sul patto segreto tra Salvini e Grillo, seguita poi da altre dello stesso tenore negli anni successivi, tra lo scherno di tutti i più blasonati commentatori.

 

GIANROBERTO CASALEGGIO

Casaleggio, visionario di destra, mi ha fatto riflettere sui temi comuni ai due schieramenti, dall’immigrazione al lavoro e al fisco, dalla normativa sul sistema bancario ai rapporti con l’Unione europea, dalla tutela dei risparmiatori ai vitalizi, ed anche sul rapporto di grande sintonia tra la base dei parlamentari leghisti e di quelli grillini, quasi tutti lontani dalle sirene e dalle lusinghe dei salotti romani.

 

Casaleggio, nella sua genialità, era soprattutto un sognatore. Ma un sognatore del potere, il primo a capire come trasformare le performance contro Enel, Telecom ed Eni di un burlone di talento, Beppe Grillo, in una straordinaria macchina di protesta: i famosi “Vaffa-day” che hanno fatto innamorare 11 milioni di italiani, pur con una classe dirigente senza storia ed esperienza, dalla Raggi all’Appendino, da Di Maio a Di Battista.

luigi di maio salvini

 

Nello stesso tempo, dall'altra parte, mentre Matteo Renzi continuava a macinare errori, cresceva un ragazzotto della borghesia milanese, Matteo Salvini, con buoni studi, una straordinaria forza fisica che gli permetteva, e gli permette ancora, di essere onnipresente e di stringere migliaia di mani al giorno, e con un sogno nel cassetto: fare della Lega Nord di Umberto Bossi, disastrata da scandali e scandaletti , un partito che riuscisse a prendere voti perfino al Sud, per esempio in Puglia, con l’intuizione di battere su temi sensibili come l’immigrazione, la burocrazia e le tasse che sono diventati l’incubo degli italiani.

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Non potevano che piacersi, quindi, Lega e Cinque Stelle. Come tutti gli innamorati di questi tempi, hanno avuto un fidanzamento travagliato, con WhatsApp e filmati imbarazzanti, ma alla fine il collante del potere è stato più forte e già martedì entreranno trionfanti nei palazzi del potere.

 

Ma se Di Maio, che non è riuscito a vincere l’azzardo di arrivare a Palazzo Chigi, ha tutto l’interesse a conquistare la Farnesina e confrontarsi con le Cancellerie più importanti nel mondo, Matteo Salvini, al contrario, dovrebbe avere la forza di rimanere personalmente fuori dall’esecutivo, per rifondare il centrodestra, con i consigli di Silvio Berlusconi.

 

BERLUSCONI E LICIA RONZULLI

Entrare al governo è un rischio che al leader della Lega non conviene correre. Per quanto possa dispiacere, non solo Berlusconi ora si ritrova un delfino legittimato da 6 milioni di voti, proprio lui che un delfino non l’ha mai voluto, ma alcune delle personalità più vicine al Cavaliere, da Licia Ronzulli a Niccolò Ghedini e Paolo Romani, per non parlare di Giovanni Toti, sono convinte che ormai proprio Salvini sia la carta vincente per far trionfare il centrodestra alle prossime elezioni, considerato che con ogni probabilità il governo che sta nascendo, con un grillino all’economia, avrà una vita tortuosa.

 

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

A Berlusconi, nel crepuscolo della sua stagione politica, la grande soddisfazione di aver fatto rinascere il centrodestra e magari riuscire a portare Salvini su posizioni meno radicali sull’alleanza atlantica e l’Europa. A Salvini l’occasione unica di condizionare il governo con suoi uomini non solo nell’esecutivo ma anche nelle società partecipate, dalla Cassa Depositi e Prestiti fino alla Rai, senza il rischio di sporcarsi le mani. Di Maio, invece, non ha scelta: il governo, dopo una campagna elettorale straordinaria ed i mille errori del dopo voto, è l’unico modo per non far diventare il suo sogno e quello di Casaleggio un incubo.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...