paolo sorrentino berlusconi

OCCHIO SILVIO, SORRENTINO PARLERA' SOLO DELLE TUE SCOPATE! BISIGNANI: ‘IL FILM E' UNA POLPETTA AVVELENATA SULLA VITA PRIVATA. ‘YOUNG POPE’ E ‘YOUTH’ SONO STATI FLOP, E DEVE RIPRENDERSI IL MERCATO INTERNAZIONALE DIPINGENDO BERLUSCONI VERSIONE DEGENERATO’ - ‘ABBATTERÀ LA SUA IMMAGINE COME QUELLA DI ANDREOTTI NE ‘IL DIVO’ - FELTRI: ‘NO, SE SORRENTINO NON RICONOSCE I MERITI ECONOMICI, FARA' UNA FIGURA DI MERDA SENSAZIONALE’ - ‘E POI, LE TROMBATE HANNO SUSCITATO INVIDIA. NON C'È MASCHIO CHE NON VORREBBE UN CONDOMINIO ZEPPO DI ESCORT A DISPOSIZIONE'

1 - ATTENTO SILVIO, SARAI SPUTTANATO

Luigi Bisignani per Libero Quotidiano

 

Caro Feltri, la vanità è davvero una brutta bestia. A Berlusconi non è bastato Alan Friedman che gli ha fatto perdere ore ed ore per un documentario orribile, ora ripete lo stesso errore accogliendo entusiasta il Premio Oscar Paolo Sorrentino che gli sta confezionando una polpetta avvelenata sulla sua vita privata.

BERLUSCONI SORRENTINOBERLUSCONI SORRENTINO

 

Di polpette avvelenate è un cuoco sopraffino e per questo non sono d' accordo con te quando scrivi che non potrà rappresentarlo solo come un personaggio negativo. Di Andreotti, con Il Divo, ne ha tratteggiato una maschera sinistra, con la Grande Bellezza ha immortalato una Roma datata che non esiste più, mentre di Berlusconi ne farà un leader ridicolo ossessionato dal sesso.

 

E non può essere diversamente anche perché, nonostante il battage mediatico, viene da due grandi flop, come The Young Pope e Youth, perciò ha bisogno di riprendersi il grande mercato USA e tentare di venderlo in decine di paesi.

 

E nell' era di Trump chi meglio di Berlusconi può rappresentare una macchietta della commedia italiana per fare cassa?

PAOLO SORRENTINOPAOLO SORRENTINO

E che l' operazione sia questa è chiaro fin dal titolo del film: Loro. Come dire, "Loro" sono una cosa buffa da vedere dal buco della serratura con le loro debolezze, da contrapporre a "Noi" che siamo la classe eletta senza macchie né peccato, vero caro Scalfari? Del Berlusconi che ha cambiato il volto delle città, che ha inventato la televisione commerciale, modificando le serate degli italiani, non ci sarà nulla. Come rimarranno nello scorcio le decine di milioni di voti presi, le vittorie del Milan, le grandi intuizioni in politica estera, da Putin a Gheddafi.

toni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divotoni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divo

 

Ed invece, con la complicità dell' apparato di cronaca giudiziaria del Gruppo Repubblica-L' Espresso, Sorrentino rappresenterà un Berlusconi folcloristico se non addirittura un degenerato. Usando come pochi la macchina da presa guiderà Toni Servillo, lo stesso che interpretò Andreotti ne Il Divo, nelle stanze da letto, nei bagni di Arcore, Porto Rotondo e Palazzo Grazioli.

 

toni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divotoni servillo nel ruolo di giulio andreotti in una scena del film il divo

Così come per il Divo userà una tecnica micidiale e ben collaudata: farà dire al protagonista frasi che effettivamente ha detto o che sono state pronunciate dai suoi collaboratori. In maniera ossessiva verranno riportate espressioni come «la patonza deve girare» che lo stesso Berlusconi, intercettato, ha pronunciato in un momento di innocua goliardia telefonica, o quella infelice del suo avvocato di fiducia, Niccolò Ghedini, secondo cui era l' utilizzatore finale delle ragazze che arrivavano a Villa Certosa. Per non parlare del famoso letto regalato da Putin o della votazione parlamentare sulla nipote di Mubarak.

 

luigi bisignaniluigi bisignani

Sin da oggi bisogna affermare che "Loro" è un' operazione politica, tesa a demolire e a mettere alla berlina un uomo che ha fatto e continua a fare la storia d' Italia. Sorrentino sta quindi seguendo lo stesso schema usato per abbattere l' immagine di Andreotti. Allora, accompagnato da Giuseppe D' Avanzo, inchiestista di Repubblica, andò a trovare molti amici di Andreotti, Paolo Cirino Pomicino in testa, per poi costruire una figura totalmente non aderente alla realtà.

 

Totalmente inventata era l' immagine di Andreotti che camminava solo di notte per le strade di Roma, assorto nei suoi pensieri, o quella dello stesso Pomicino che ballava scatenato nelle feste romane. Oggi, dopo aver già parlato a lungo con Veronica Lario, Sorrentino ed i suoi "complici" sono alla caccia di tutte quelle Olgettine in cerca di rivincita e pronte a tutto pur di dare un riscontro pruriginoso. E ricordo bene lo sconcerto di Andreotti quando tornò in Senato dopo aver assistito all' anteprima del film, accompagnato dal suo amico critico cinematografico Gian Luigi Rondi.

BERLUSCONI BUNGA BUNGABERLUSCONI BUNGA BUNGA

 

Si limitò a dire che era una mascalzonata, ma capì subito che quella sarebbe stata l' immagine di lui che le giovani generazioni avrebbero avuto e da allora, lentamente, il suo cervello iniziò a perdere qualche colpo. Berlusconi deve sapere che sarà così e non si illuda che appoggiando l' operazione "Loro" di Sorrentino ne avrà benefici.

 

Almeno non dia gli alibi a chi vuole riproporre il tormentone lungo sei mesi con le famose dieci domande di Repubblica sulla sua vita privata. E per una volta almeno nella vita non pensi di poter sempre piacere ed ammaliare tutti. Sorrentino lo lasci per la sua strada: a differenza di Fellini che costruiva i sogni, lui è capace solo di distruggerli.

 

MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA

 

2 - NO, IMPOSSIBILE SCORDARE I TRIONFI

Vittorio Feltri per Libero Quotidiano

 

Caro Bisignani, su Andreotti hai ragione. Il film di Sorrentino fu scorretto e velenoso.

Giulio fu trattato quasi come una macchietta quando invece la sua cifra nella vita ordinaria e politica era la sobrietà. Ebbi modo di incontrarlo e di apprezzarne l' eleganza e la freddezza che sono figlie dell' autocontrollo e della intelligenza. Ma è indubbio che la sua personalità e il suo curriculum fossero completamente diversi rispetto a quelli di Berlusconi.

 

Andreotti entrò in politica quando aveva i calzoni corti e ne sortì infilato nella bara.

Non ha mai fatto altro che il ministro e il presidente del consiglio, è stato un fiore di spicco della prima Repubblica, non è mai scomparso dalla scena e dai telegiornali.

 

Era considerato immortale, lo chiamavano addirittura Belzebu quando invece era soltanto un gentiluomo incapace di dire una parola fuori luogo. Io lo giudicavo il peggior politico italiano solo perché era democristiano, rappresentava cioè la immodificabilità del sistema che per decenni dominò il Paese. Ma questo non mi ha impedito di stimarlo quale persona di altissimo livello.

SORRENTINOSORRENTINO

 

Egli si prestava agli sfottò per una ragione: la sua esistenza è trascorsa interamente nel Palazzo, non ha riservato un solo momento ad un lavoro comune, anche se scriveva molti articoli, la maggioranza dei quali li pubblicavo io su l' Europeo che dirigevo negli anni Ottanta e Novanta.

 

Sorrentino ha avuto buon gioco a trasformare questo splendido statista furbo e geniale in una specie di anima nera. La pellicola dell' Oscar è brutta perché narra il falso, distorce l' uomo della continuità e non gli rende giustizia. La stessa operazione non sarà ripetibile al regista per una questione pratica.

 

Berlusconi prima di fondare un partito vincente ha fatto mille cose importanti: è stato un imprenditore fenomenale che non ha fallito un colpo nell' edilizia, nella televisione, nel credito, nello sport.

berlu bunga berlu bunga

 

Sorrentino potrà parlare male di lui perché è facile parlare male di tutti, anche di Gesù che non è un caso abbia fatto una brutta fine, ma non avrà la sfacciataggine di disconoscere i meriti di Berlusconi campione dell' economia. Se lo facesse rimedierebbe una figura di merda sensazionale. Si esporrebbe a critiche feroci non da parte degli avversari politici del Cav ma almeno da parte di chi non ha le fette di salame sugli occhi e sa che un talento come quello di Silvio non si discute, si ammira.

 

Certo, costui ne ha combinate tante a letto e si è esposto alla generale deplorazione per le sue scopate private, come tutte le scopate, ma rese pubbliche con sfacciataggine a causa del suo esibizionismo da ganassa milanese.

 

vittorio feltrivittorio feltri

D' altronde le vicende intime se ostentate diventano pubbliche; ma occorre dire che le trombate del fondatore di Forza Italia hanno suscitato più invidia che riprovazione.

Non c' è maschio italiano che non avrebbe voluto disporre di un condominio zeppo di escort, e una sala pranzo affollata di fighe pazzesche. Se Sorrentino punterà sugli aspetti erotici del Cavaliere per distruggerlo, in realtà ne esalterà la forza maschile col risultato di aumentarne la popolarità.

ruby ruby olgettineolgettineolgettine olgettine raffaella zardo aida yespica claudia galantiraffaella zardo aida yespica claudia galantiraffaella zardo  aida yespica claudia galantiraffaella zardo aida yespica claudia galantiMarysthell Garcia Polanco Marysthell Garcia Polanco Faggioli Faggioli barbara guerra barbara guerra barbara guerra barbara guerra NICOLE MINETTI A MALIBUNICOLE MINETTI A MALIBUclaudia  galanticlaudia galanti

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…